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- Nomi maschili e nomi femminili.
Nella lingua italiana, secondo la grammatica, la gran parte dei nomi che si riferiscono a persone o ad animali di sesso maschile sono maschili (Lucio, uomo, cavallo) mentre quelli che si riferiscono a persone o ad animali di sesso femminile sono femminili (Lucia, donna, cavalla). Fanno eccezione nomi come guardia, sentinella, ..., che sono di genere femminile anche se si riferiscono ad individui di sesso maschile ed altri come il soprano, ..., che sono maschili pur riferendosi ad individui di sesso femminile. I nomi di cose sono maschili (sasso, banco) o femminili (finestra, casa) per ragioni storiche. Però sono maschili i nomi delle piante, dei fiumi, dei laghi, dei monti, dei mari, dei mesi, dei giorni,... . Fanno eccezione la vite, la quercia,... , la Dora, ... , le Alpi, ... , la domenica. Sono femminili i nomi dei frutti, di città, di isola, ... . Fanno eccezione il fico, il limone, ... , Il Cairo, ... . In grammatica il genere dei nomi è rivelato dall'articolo e spesso anche dalla desinenza. Secondo la desinenza sono maschili i nomi in -o tranne alcuni come mano, auto, moto, radio, ... , sono femminili i nomi in -a eccetto alcuni come poeta, tema, sofà, Andrea, ... e i nomi in -u meno caucciù, tabù. I nomi in -e e in -i sono maschili o femminili a seconda della persona o animale a cui si riferiscono. Queste regole in genere valgono anche per il dialetto, salvo alcune eccezioni:
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