Z

'E zucchette.
"Uscè de u Libbrittu" (Eugenio Bertoni), era uno dei personaggi caratteristici di Filottrano. Sempre senza un soldo, ma siccome si accontentava era sempre allegro. Non sapeva andare in bicicletta però  la portava con sé in qualunque posto andasse. Un giorno un tale lo incontrò sulla strada per Osimo e, vedendo che spingeva la bicicletta a mano, gli disse: -Uscè, perché non monti su?-. -Non ce sò sci'-. -E allora perché te ra pórti?-- "Pe compagnia-, rispose Uscè. Era calzolaio e una volta gli capitò di dover lavorare per due giorni di fila a casa di un "contadì gróssu". Era il tempo delle zucchine che furono regolarmente cotte per pranzo: -Magnate, magnate Uscé-, diceva la vergara, -che 'e zucchette rinfresca-. A cena ancora zucchine. -Magnate Uscé, che 'e zucchette rinfresca-. E Uscè mangiava. Il giorno dopo zucchine e... -Magnate Uscè, che ve rinfresca-. Uscé si alzò da tavola e uscì. Lo trovarono che, indossata la giacca con il bavero rialzato, correva attorno ad un pagliaio. -Uscè, che v'è successo!?-, chiese il vergaro. -A forza de magnà 'e zucchette m'è vinuto un freddo... cerco de scallàmme un po'- .

zafferà sm. = zafferano
zàinu
sm. = zaino
zampa
sf. = zampa
zampìttu
sm. = zampetto (di maiale).
zampó sm. = zampone
zappà = zappare
zàppa
sf. = zappa
zappìttu
sm. = zappetta
zappó
sm. = piccone
zéppa
sf. = ramoscello secco.
zìnghiru
agg. e sm. = zingaro {fig. èsse un zìnghiru: essere una canaglia.
zingo sm. = zinco
zinzaina
sf. = zanzara

zìppu agg. = zeppo
zìppu
sm. = zipolo {legno aguzzo per chiudere un foro in una botte.
zittu agg. = zitto
ziu
sm. = zio
zòcca
sf. = testa (tiritera infantile: zòcca pelata da cento capilli, tutta ra notte ce canta ri grilli, jé ce fa 'na vèlla cantata, viva, viva zòcca pelata).
zóccó
agg. e sm. = zuccone
zóccolà = zoccolare
zòccola
sf. = zoccola (ciabatta con la suola di legno) {fig. èsse 'na zòccola: essere una donnaccia.
zóccu sm. = zoccolo

zócculu sm. = zoccolo (calzatura da mare con suola di legno).
zompà
= saltare
zóticu
agg e sm. = zotico
zózzo
sm. = sporco
zucca
sf. = zucca
zucchero
sm. = zucchero {Modo di dire: è un zucchero: è cosa da poco (a paragone di....).
zucchetta
sf. = zucchina
zumpu
sm. = salto
zuppa
sf. = zuppa {Modo di dire: èssese fattu 'na zuppa: aver fatto una gran faticata, .... una gran sudata.
zuzzu agg. = sporco

'A pianara.
      Quell'anno era nevicato molto e a più riprese verso la fine di febbraio. Abitavamo a S. Biagio e mio padre che veniva a lavorare a Filottrano col calesse, era impiegato comunale, diverse volte aveva dovuto restare a casa.
      Le strade erano chiuse, la neve copriva con uno spesso strato tutta la campagna fin dove si poteva spingere lo sguardo e la temperatura rigida conservò il manto bianco per parecchi giorni. Ai primi tepori di marzo, poco a poco la  neve si sciolse e quando la terra fu tutta inzuppata, l'acqua, scendendo dai campi in mille rivoli, andò ad alimentare i fossi che la riversarono nel Fiumicello. La montagna però restò bianca.
      Poi improvvisamente il tempo cambiò e cominciò a piovere forte, anche sui monti la neve si sciolse e una gran massa d'acqua precipitò a valle. Il Fiumicello, già grosso da prima, ribolliva di acque limacciose che presto uscirono dagli argini.
      I contadini che abitavano vicino al fiume portarono la notizia. -C'è 'a pianara ! C'è 'a pianara !-. Molti andarono a vedere.
Per fortuna a quei tempi nessuno si sognava di coltivare il terreno vicino agli argini né di costruirci case. Il fiume allagava i terreni vicini ma non provocava grossi danni.
      Quando la piena cessò e l'acqua lentamente defluì, lasciò sul terreno rami e alberi che con la sua furia aveva strappato dagli argini.
      Gli abitanti di S.  Biagio andarono a raccoglierli e li misero da parte per l'inverno successivo.

Prosegue

Home page

Torna a Tabella

Copertina | Regole | Indice | Pagina dei Visitatori