Reset, e si riparte

di Luca Valente

Un recente sondaggio ha reso noto che il 62% delle aziende italiane , per qualche motivo, non è in regola con la normativa vigente. Se questo dato dovesse essere confermato, abbiamo due alternative: o gli italiani sono per la maggior parte disonesti oppure nella legislazione qualcosa non va... L'insieme dei regolamenti e delle norme da rispettare è troppo complesso per il cittadino e l'imprenditore medio che deve rivolgersi (sostenendone i costi) a "qualcuno che lo aiuta" ad adempiere a tutti i suoi obblighi e di conseguenza è costretto a ribaltare questi costi sui clienti ovvero i consumatori.
Invece di semplificare si tende a complicare ulteriormente... un esempio è la tassa sulle auto di grossa cilindrata per consentire ai cittadini ultrasettancinquenni di alzare la notaxarea. Questa è una notizia che ho carpito al volo dalle radio e, anche se lodevole il tentativo di non far pesare sulla collettività gli sgravi fiscali degli anziani ma farli ricadere solo sui ricchi possessori di auto molto potenti, sembra l'ennesimo passo in avanti verso il caos totale.
Le libertà fino a pochi anni fa considerate scontate, irrinunciabili e intoccabili oggi sono, di fatto, sospese per non dire soppresse. Se si continua su questa strada fra pochi anni non si potrà più usare danaro contante, si useranno solo i bancomat e lecarte di credito, per la gioia degli istituti di credito e società finanziarie sempre pronte e disponibili ad imprestarci grosse somme di quattrini per soddisfare la nostra voglia di consumare. Allora, finalmente, saremo tutti spiati e controllati, e nessuno potrà lamentarsi o scandalizzarsi. E poi c'è la legge sulla privacy, che i cittadini medi e gli imprenditori medi devono rispettare per non essere spediti dritti in prigione, tanto il posto c'è, ce lo hanno lasciato tutti i delinquenti che hanno beneficiato dell'indulto... Forse siamo arrivati ad un punto in cui è necessario avere coraggio e invece di sforzarsi a far applicare leggi, decreti legislativi, decreti legge, leggi regionali, regolamenti provinciali, comunali etc provare con il buon senso. Come quando si pigia il reset sul computer, decisione drastica, ci fa sempre un po' paura ma quando la situazione è troppo aggrovigliata e non si può più andare avanti lanciando nuovi programmi, è l'unica possibile. E' il reset che riporta il sistema alla situazione iniziale dove si sa quali sono le operazioni in corso e se ne ha il pieno controllo e responsabilità. Oggi non è così: nessuno ha il pieno controllo e spesso nessuno riconosce di avere responsabilità per la situazione caotica che è venuta a crearsi, in pochi sanno cosa si può fare e cosa è implicitamente vietato, cosa è esplicitamente vietato ma si può aggirare; non si può insistere, non si può andare avanti. Non sto parlando di rivoluzioni o colpi di stato ma di presa di coscienza dei cittadini di come stanno le cose e di quali siano i provvedimenti che possono migliorare la condizione o comunque rendere il tutto trasparente e comprensibile e allora ripartire con quell'entusiasmo e quella voglia di fare che da sempre ci contraddistingue.

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il DOMANI - rivista della Partecipazione