PSICOLOGIA NEL CYBERSPAZIO

Avvertenza: l’articolo è frutto di un lavoro di ricerca (svolto nel mese di febbraio '97) su materiale disponibile presente sulle pagine Web della rete Internet; per la ricerca sono stati usati: Altavista, Excite, Hotbot. Di fatto è un tentativo di descrivere il mare, esaminando una goccia d’acqua.

E' stato presentato al seminario "Bottega degli scambi" organizzato da ARIPS dell' 8 marzo '97 ed è e consegnato per la pubblicazione sulla rivista Gruppi, Organizzazioni e Comunita'.

Obiettivo dell' articolo e' quello di indagare alcuni aspetti del rapporto tra psicologia ed Internet, tentando di fornire alcuni punti di riferimento sullo “stato dell’arte” della presenza psicologica in rete.

I punti trattati saranno i seguenti:

Le risorse psicologiche presenti in rete

Per esigenze di sintesi e semplicità, limitiamo la ricerca alla parte più immediatamente accessibile e fruibile di Internet: il Web. E’ bene sottolineare che si tratta di una parte, anche se nel linguaggio corrente ci si riferisce ad essa quando si parla di “navigare”. Le modalità con cui si manifestano in rete risorse di tipo psicologico sono sostanzialmente cinque:
  1. biblioteca/archivio:

    sono quei “siti” gestiti prevalentemente da istituzioni universitarie , società e privati che mettono a disposizione documenti, ricerche, materiale scientifico. In gran parte i documenti pubblicati sono tesi: questo perché non si è ancora risolto il problema del copyright sugli articoli e le ricerche pubblicate via Internet. Anzi, è di solo di alcuni mesi fa la raccomandazione dell’APA (l’associazione degli psicologi statunitensi), di non pubblicare articoli su Internet, per evitare problemi con il copyright. Alcune Risorse estere interessanti:
    Sui gruppi: Center for Group Learning (CGL)
    Il Centre for group Learning è una organizzazione no-profit, che lavora prevalentemente nella zona di S. Francisco. In questo sito, oltre alla possibilità di iscriversi ad una mailing list, interessante per coloro che si occupano di tecniche di gruppo, si possono trovare informazioni e collegamenti alle organizzazioni che sviluppano le principali tecniche di gestione di gruppi.
    Sulla Ricerca-Intervento: PARnet Partecipatory Action Research Network
    In questo sito gestito dall'Università di Cornell nello Stato di New York, si puo' trovare tutto quello che si può desiderar conoscere sulle diverse forme dell'action research. Storia, esperienze, riferimenti teorici, collegamenti ad archivi ed organizzazioni.
  2. vetrina:

    sono quei “siti” dove un organizzazione/privato si limita a descrivere i servizi che offre, indicando le modalità per contattarlo. Internet, in questo caso risulta un supporto promozionale, non vengono offerti servizi “in rete”. A volte , a titolo dimostrativo, sono riportati abstract di relazioni, articoli, ecc. : esempio
    ARIPS
    Progetto di prevenzione D.A.I.!
  3. negozio:

    sono quei siti dove c’è la possibilità di acquistare un prodotto “tradizionale” . Non essendo ancora completamente risolto il problema della sicurezza nelle transazioni commerciali in rete (il timore più diffuso è che qualcuno, venuto a conoscenza del numero nostra della carta di credito, la usi a nostra insaputa) le modalità per il pagamento sono ancora piuttosto brigose (tipo inviare un fax con il n. della VISA). E’ comunque possibile iscriversi a corsi, acquistare software ed altri strumenti utili al lavoro psicologico. Alcuni Esempi:
  4. Studi, self help, aula:

    Qui abbiamo quei siti che usano le risorse di Internet come sussidio al lavoro psicologico tradizionale, e quelli che hanno “trasportato” attività psicologiche tradizionali “in rete”. Abbiamo così siti dove è possibile avere counseling psicologico, con risposte dello psicologo ai più svariati problemi dell’esistenza Si diffondono ( anche se sono presenti soprattutto nella realtà canadese e statunitense) gruppi di self-help online . Sono anche presenti diversi psicoterapeuti che svolgono attività on-line Strumenti nati per il lavoro di gruppo in rete vengono utilizzati ad es. in terapia famigliare. Il dibattito in Italia su questi aspetti non è ancora molto approfondito. Cosa cambia nel setting, nella relazione psicoterapeutica, nelle relazioni tra i partecipanti nel momento in cui sono mediate da uno strumento come il computer, non è ancora - in Italia - un argomento molto dibattuto.
    In ambito formativo le innovazioni più importanti sono costituite dal lavoro svolto dall’Istituto Tecnologie Didattiche del CNR di Genova per la diffusione delle nuove tecnologie in ambiente scolastico e dalle esperienze di “aula virtuale” (ad es. al Politecnico di Milano ed allaSDA - Bocconi” ). Molta attenzione sta ricevendo in questo periodo il cosiddetto Web Based Training consistente nella modellizzazione di percorsi formativi utilizzando le risorse messe a disposizione dal WEB
    A questo indirizzo si trova una panoramica sui gruppi di self-help via Internet
    Centro Masie e Web Based Training Information Center sono due indirizzi relativi al Web-based Training, le tecnologie che dovrebbero permettere di sviluppare attività didattiche interattive e flessibili utilizzando le potenzialità di internet.
  5. Cyberpsicologia:

    intendiamo con questo termine, gli strumenti le teorie, gli studi ,sui fenomeni psicologici che si sviluppano nelle relazioni mediate dal computer. In questo ambito a nostro parere rientrano senza dubbio:
    • gli studi sulla CMC (la Comunicazione Mediata dal Computer), definita dalSuperBrain (Computer Mediated Comunication) Department of Computer and Systems Sciences di Stoccolma la scienza di "come le reti di computer possono promuovere la cooperazione tra le persone". Un punto di riferimento molto importante per lo studio della Comunicazione Mediata dal Computer è il sito curato daJohn December dove si possono anche trovare (oltre a molta documentazione) alcune delle principali riviste che si occupano di CMC. ·
    • Gli studi sul CSCW: (Computer Supported Cooperative Work) che si occupa dello sviluppo di strumenti per il lavoro di gruppo attraverso il computer. Al suo interno c’è anche una sezione che si chiama GDSS (Group Decision Support System). L’Università di Lancaster ha un centro di ricerca sulla CSCW che è sicuramente un importante punto di riferimento a livello europeo. Materiale interessante si trova anche al sito di John December. ·
    • Le ricerche sui fenomeni psicologici legati all’uso della rete. Al esempio, il sito “The Psychology of Cyberspace” curato dal dr. John Suler , professore di psicologia alla Rider University si compone di sei sezioni: à Le Qualità Psicologiche Fondamentali nel Cyberspazio, à La Psicologia degli Individui nel Cyberspazio, à La Psicologia delle Relazioni nel Cyberspazio, à Dinamiche di gruppo nel Cyberspazio, à Metodi di ricerca nella Psicologia del Cyberspazio,
    • · Le ricerche sull’applicazione degli strumenti psicologici al lavoro telematico. Il sito curato dal dr.Storm A. King contiene i collegamenti a NetDyn, PsyNet e Virtpsy .
    • Le Comunità Virtuali.Le comunità virtuali costituiscono un oggetto molto interessante di ricerca. Diffuse negli Stati Uniti da almeno un decennio, cominciano ad essere sperimentate in Italia. Alcuni testi utili per comprendere il fenomeno sono i seguenti:
      • Cyberspace Innkeeping: Building Online Community John Coate and Hilarie Gardner Basato sull' esperienza maturata tra gli anni 80 e 90 come membri fondatori del Well, in questo testo John Coate racconta le sue riflessioni sulla creazione di comunità on line. I temi affrontati sono quelli di come funziona una comunità, e che strumenti possono essere utili per sostenere le relazioni umane attraverso i computer. L'appendice di Hilarue Gardners, dà alcuni consigli per una piacevole vita on-line
      • Voices from the WELL: The Logic of the Virtual Commons Marc A. Smith Basato sull'esperienza del Well (una delle prime comunità on-line), questo lavoro del 1992 è tra i primi ad esaminare il comportamento collettivo di un gruppo nel cyberspazio. Vengono analizzate funzioni come la cooperazione, la comunicazione, il funzionamento della rete di relazioni, la struttura della comunità
      • Identity Workshop: Emergent Social and Psychological Phenomena inText-Based Virtual Reality Amy Bruckman Fondatrice del Media MOO e studente per il dottorato in Epistemologia e gruppi d'apprendimento al Media Lab del MIT, scrisse questo lavoro nel 1992 per esaminare l'interazione sociale su TrekMUSE



CMC e CSCW: Come funzionano i gruppi virtuali?

Le caratteristiche studiate riguardo il funzionamento dei gruppi virtuali sono fondamentalmente: la comunicazione, i ruoli e lo status, la de-individualizzazione, i processi decisionali ,gli aspetti affettivi della comunicazione on/off line. Gli studi sul lavoro di gruppo si sono focalizzati prevalentemente attorno agli aspetti più correlati al “task”, mentre le ricerche sugli aspetti affettivi si sono svolte più su ambienti come le “Chat” e i “MUD”, aree in cui le funzioni di compito sono pressoché assenti. In questi ultimi casi, è da segnalare una prevalenza, nelle ricerche, di approcci di tipo antropologico. Proviamo a comprendere meglio questi aspetti attraverso il report di alcune di queste ricerche:

James Sempsey III Psyber Psicology: a literature review pertaining to the psyco/social aspects of Multi -User Dimension in Cyberspace (Temple University- Texas)

Produce una review delle ricerche sugli aspetti psicosociali dei MUD :
Caratteristiche dei Mud:
Fenomeni psicosociali nei MUD:

Liz Byrne Cyberfusion: the formation of Relationships in Internet Relay Chat. Tesi. Università di Sidney

Fa una ricerca sulla formazione delle relazioni negli IRC

TEORIE DI RIFERIMENTO:

Social Penetration Theory Altman e Taylor (1973)
Ha lo scopo di spiegare lo sviluppo delle relazioni interpersonali dalla non conoscenza all'amicizia.Secondo Altman e Taylor gli avvenimenti che intervengono nella formazione di una relazione coinvolgono quattro "processi di penetrazione sociale” Ipotizzano che lo scambio interpersonale progredisca progressivamente dalle aree superficiali a quelle più intime (onion skin structure ) ed individuano nella "self-disclosure" lo strumento che permette l'approfondirsi della relazione.
Ci sono quattro livelli di relazione: Si avanza l'ipotesi di una valutazione costi/benefici ottenuti nello scambio come base del procedere della relazione.
Attraction TheoryLevinger e Snoek(1972)
Secondo questi autori una relazione attraversa tre fasi : I Fattori che influenzano il progresso della relazione sono:
Social Presence Theory Short, William e Christie (1976)
La teoria della Social Presence fu sviluppata agli inizi degli studi sulla CMC, nella ricerca sui nuovi mezzi di comunicazione.
La Social Presence di un medium (la sua capacità di trasmettere la presenza del comunicatore)è al livello massimo nella comunicazione FTF e decresce via via fino al livello ad es. della lettera commerciale. L’ipotesi è che le variazioni nella presenza sociale resa possibile dai diversi media siano importanti nel determinare il modo con cui interagiscono gli individui.Secondo Short e al. meno canali sono utilizzabili, meno attenzione si pone alla presenza sociale dei partecipanti. Il messaggio diviene via via meno personale e più rivolto al compito.
"La presentazione di sè nella vita quotidiana" Goffman(1969) Social Selves Theory Burkitt(1991)
Goffman sostiene che le persone usano le informazioni ottenute dagli altri per capire come devono comportarsi in una situazione data. Per ogni situazione viene agito un ruolo particolare. Burkitt propone una visione sociale del "se' " , che si differenzia dagli approcci individualistici e centrati sulla "essenza", per proporre un modello in cui il sé sia analizzabile in termini di relazioni sociali e sia considerabile "socially based"

ASPETTI ANALIZZATI

Trasmettere le emozioni
Le emozioni possono solo essere intenzionalmente descritte. Il codice (detto emoticons) è costituito dalle cd. faccine es.: :-) :-D :-(Lo stesso vale per le azioni: es. *burp*, *Yahwwwn**grrrrrr* . L’elemento dell’intenzionalità è quello che differenzia la comunicazione NV da quella da tastiera.
Scegliere l'interlocutore
Nella comunicazione FTF, l'attrazione fisica è di solito lo strumento con cui selezioniamo l'interlocutore. Nell'IRC non ci si vede. L'informazione iniziale di cui disponiamo è il "nickname", il nomignolo utilizzato per qualificarsi. Il nomignolo è già parte dell’immagine che uno da di sé.
Iniziare la conversazione
Nella comunicazione FTF di solito al primo contatto c'è una risposta: Se io saluto uno/a o chiedo "come stai" mi attendo una risposta. In IRC è anche possibile ignorare il messaggio. è possibile che l'interlocutore sia impegnato in una altra conversazione. O semplicemente non voglia rispondere.
Ricerca informazioni
Come ti chiami, quali sono i tuoi interessi, ecc. In IRC più che nella comunicazione FTF le cose dette sono legate all'impressione che uno vuole dare di sé. Aprirsi, quanto aprirsi, quanto fidarsi sono problemi che, in assenza del canale NV si pongono in modo ancora più forte.
Apertura (self- disclosure)
Anche se l'apertura è importante, è importante non eccedere. Non è carino raccontare tutto di sé al primo incontro. Anche il grado di apertura è soggetto ad una valutazione sull'appropriatezza. . Tanto che, una dei fattori che promuovono l’interruzione della comunicazione, è la “troppa apertura”. In IRC come in FTF le persone decidono quali aspetti di sé mostrare sulla base della situazione e dell'impressione che vogliono creare
Proseguire la relazione
i fattori che favoriscono il proseguimento della relazione sono la percezione di aspetti comuni, la complementarietà, la competenza. E a lato della competenza, vengono preferite le persone che si mostrano gentili, che trattano gli altri con rispetto, intelligenti, che aiutano gli altri in situazioni problematiche
Presentare e percepire il sé
a differenza che in FTF in IRC non ci si può vedere. alcuni aspetti della personalità possono essere modificati o totalmente stravolti.
Cambiare l'identità
Si è proposta l’esistenza di un collegamento tra livello di autostima ed intenzionale cambiamento di sé.Per molti partecipanti la possibilità di cambiare deliberatamente aspetti di sé costituisce la differenza principale tra comunicazione FTF e IRC."Le persone spesso in IRC usano una immagine di sé diversa: è divertente poter essere qualcun altro" Molti partecipanti dichiarano di non aver avuto una relazione genuina con un interlocutore fino a che non l'hanno incontrato FTF Ruoli e potere in IRC esiste una gerarchia: 1)IRC operator; 2)channel operator 3)user 4) Newbies. Spesso ci sono espliciti e forti esplosioni di rabbia degli utenti nei confronti del potere di cui dispongono channels ed IRC operators
La differenza di genere
Si manifesta con due forme principali: la stessa costruzione di mondi virtuali è da alcuni ritenuta un elemento che segna la differenza di genere; l’altra forma consiste nel tentativo di mantenere lo stesso rapporto di supremazia vigente nella realtà sensibile .
1) Turkle (1984) sostiene che è il maschio che tradizionalmente fugge dalle relazioni con gli umani e si cimenta in estese sessioni con il computer tentando di acquisire destrezza nell'uso della tecnologia. Easthope (1986) sostiene che queste caratteristiche sono il risultato del fatto che l'ego maschile è essenzialmente definito attraverso il potere ed il controllo: sul corpo, le emozioni, gli altri, le donne, la natura.
2) In IRC non è così semplice sapere se l'interlocutore è maschio o femmina. E per molti questo dato è di una importanza straordinaria. Non è neanche così facile mantenere il rapporto di potere che si ha nelle relazioni dal vivo: il tentativo di mantenere la supremazia si manifesta in IRC con due forma speculari: la molestia e la cavalleria.

Andrea De Riz Computer Supported Problem-solving in Hierarchical Groups Empirical study, August 1996, Universität des Saarlandes in Saarbrücken, Germany, Insitute for Socialpsychology

Vengono messi a confronto due gruppi "gerarchici" i cui membri comunicano tra loro attraverso il computer ed un programma del tipo GDSS (Group Decision Support Systems), che devono affrontare una situazione di problem solving disgiuntivo. Uno dei due gruppi è anonimo, nell'altro i partecipanti sono identificati attraverso le iniziali I risultati più importanti sono i seguenti: Gli esiti di questo studio permettono alcune conclusioni per ulteriori utilizzi pratici di GDSS (stesso tempo/stesso luogo):


Proposta di un esperimento sul funzionamento dei gruppi di lavoro telematici

L’uso di strumenti per il lavoro di gruppo attraverso il computer apre interessanti spazi di lavoro (e notevoli problemi) sia in ambito organizzativo che del lavoro formativo.
Come abbiamo già detto, l’area più esplorata finora rispetto il funzionamento dei gruppi di lavoro via pc, è quella che comprende :struttura delle comunicazioni, i ruoli, la produttività In sostanza, quasi tutti gli aspetti legati al task.
Gli aspetti affettivi, che si sviluppano nel lavoro di gruppo via pc, sinora sono stati poco indagati; gli studi principali sugli aspetti affettivi sono stati fatti sulle CHAT, sui MUD, MOO, prevalentemente con approcci antropologici.
La domanda che ci siamo posti è stata: “Anche nel lavoro di gruppo via computer si sviluppa una dinamica di gruppo?” Nella discussione che abbiamo avuto in ARIPS l’8 marzo '97, la risposta è stata positiva. Anche se sono emerse perplessità sullo “stravolgimento” che nella relazione via computer si ha con l’assenza della comunicazione corporea. Questo dovrebbe permetterci di comprendere qualcosa in più circa la comunicazione mediata dal computer. Dovrebbe anche permettere di superare i limiti presentati da approcci e modalità di analisi che si sono sinora prevalentemente concentrati sugli aspetti strutturali e strumentali della CMC, manifestando poi tutta la loro difficoltà di funzionamento nel passaggio all’applicazione pratica. Di fatto il paradosso odierno sta proprio in questo: nel sostenere che i problemi più grossi per la diffusione dell’uso del computer nel lavoro, sono di tipo psicologico e continuare a ricercare soluzioni di tipo strumentale . Per avere ulteriori informazioni e/o contribuire a questo lavoro di ricerca si può mandare una E-Mail a: arips@cnn.it .

Luca Bacchetta
luca.bacchetta@mail.omeganet.it
luca.bacchetta@bigfoot.com
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