Nota dell'autrice:
prima di immergervi nella lettura della prima parte di questa storia, vi pregherei di leggere il prologo. Grazie.
 
Un Inganno
1° parte
 

Era bella. Da morire.
Più la guardava e più ne diveniva pazzo.
La incontrava tutti i giorni, sotto il portico della piazza d'armi.
E tutti i giorni la osservava, nel suo passo ritmico, mentre si dirigeva verso la caserma della guardia reale che comandava.
Ogni giorno aspettava quel momento per poterla osservare da vicino, anche solo per rivolgerle un saluto e aspettando fremente che lei ricambiasse.
E puntualmente quel saluto arrivava.
<< Bonjour Monsieur. >>
La sua voce limpida e sonora gli inebriava la testa, non viveva che per quell'istante.
Quel mattino era arrivato, puntuale come un orologio, sotto il portico ad aspettare quella solita figura, per rivolgerle quel quotidiano saluto.
<< Jean Paul de Prés! >>
Si girò e incontrò lo sguardo interrogativo di Vincent de Peyrac.
<< Amico mio, cosa fate a quest'ora in questo posto? >> gli domandò quest'ultimo.
<< Buongiorno Vincent, niente, passavo da queste parti e..>> 
<< Jean Paul de Prés a quest'ora sotto il portico della piazza d'armi.. - lo interruppe il soldato - ...non vi alzate mai prima di mezzogiorno, quindi qualcosa avete sicuramente in mente! >>
<< E se vi dicessi che ho fatto domanda per entrare nella guardia reale? >>
<< Non vi crederei, oppure vi crederei, ma solo se mi raccontaste un buon motivo per cui l'avreste fatto >>
<< Mah! Noia? >> rispose Jean Paul sospirando.
Si misero a ridere entrambi.
Ma eccola che passava.
Jean Paul de Prés si fece serio, quasi intimidito.
<< Buongiorno capitano >>. Vincent scattò sull'attenti.
<< Buongiono >> gli rispose Oscar.
<< Buongiorno a voi capitano de Jarjayes >>, disse Jean Paul , senza celare questa volta un'occhiata ammirata.
Lei era, come al solito, in splendida forma, scintillante nella sua uniforme rossa.
Si voltò, come se fosse la prima volta che lo vedeva, eppure ormai doveva esserci abituata.
<< Buongiorno...monsieur >>
Il "monsieur" l'aveva scandito con un pizzico di fastidio, come se si fosse accorta che quel volto era il solito viso che vedeva tutte le mattine, sotto il portico, a quell'ora.
<< Jean Paul ...mi spiegate che succede? >> chiese Vincent all’amico dopo che Oscar se ne fu andata.
<< Come..? >>
<< Che succede? Conoscete il Capitano de Jarjayes? >>
<< Beh, si...e no >>
<< Avete una faccia...strana....>>
Vincent osservò attentamente Jean Paul la cui espressione fu una risposta alla sua curiosità.
<< Conte de Prés .....vi prego....no...non potete....è impossibile....>> disse con aria più che meravigliata, quasi ilare, Vincent.
Non poteva credere che il “libertino” conte de Prés si stesse interessando ad una donna come il capitano della guardia reale, una donna che non sembrava tale, che nessuno riteneva una “donna normale”.
Oscar Francois de Jarjayes poteva essere affascinante, misteriosa, ma non certo da vedere sotto “quell’aspetto”.
<< Cosa? >> rispose quasi subito Jean Paul, soffermandosi però ad osservare l’elegante figura di Oscar che si allontanava verso la caserma.
<< La vostra faccia...scusatemi ma ...>>
Vincent si mise a ridere.
Jean Paul non parve infastidito dal comportamento dell’amico, era logico che reagisse così.
Dopo un breve silenzio Vincent proseguì:
<< Jean Paul, se posso essere indiscreto, ditemi, chi è stata la vostra ultima amante? >>
Il giovane si voltò verso l'amico con aria interrogativa.
<< Perchè me lo chiedete? >>
<< Perchè forse potrei avere un risposta alle mie domande >>
<< Constance de Vaudreil >>
<< Ah....bella donna! Complimenti, molto bella! E, ditemi, com'è? Nell'intimità intendo, se non sono troppo indiscreto >>
<< Andiamo Vincent, cosa volete che vi risponda? >> rispose Jean Paul con naturalezza, come se quella fosse stata una delle domande più normali di questo mondo.
<< La verità, mio buon amico, ma forse potrei farlo io per voi... - e finse di pensarci su, poi proseguì << Noiosa? Monotona?>>
Jean Paul, sbuffando, rispose, sperando poi che l’amico si stufasse di quella conversazione.
<< Vincent, non convenite con me che se, mentre siete a letto con una donna e cominciate a pensare cosa dovreste regalare alla vostra vecchia zia, significa che quel rapporto sta cominciando a logorarsi e che forse sarebbe meglio prendere un pò di..fiato? >>
Ma Vincent non sembrava demordere.
<< Jean Paul, avete messo gli occhi su qualcun'altra? >>
<< Non vi stupirei se vi dicessi di si, vero? >>
Vincent osservò l'amico che aveva uno strano sorriso sulle labbra. Ma aveva già compreso.
<< Amico mio…non bruciatevi le ali, Icaro ha pagato a caro prezzo la sua intraprendenza...
Ma devo andare ora, vi faccio i miei migliori auguri e...se avete bisogno di me...>>
Vincent de Peyrac fece un impercettibile inchino col capo e se ne andò, senza aspettare il saluto di Jean Paul, lasciandolo così, come l'aveva incontrato: appoggiato al muro della piazza d'armi.

***

<< Ma lo sapete?? E’ sconvolgente mie care! >>
Quelle quattro donne petulanti erano in subbuglio.
<< Non ci credo....non è possibile....proprio....con quella sciacquetta?! >>
<< Pare proprio di si. L’ho sentito dire dalla mia cameriera mentre parlava col cocchiere, che l’ha saputo dalla figlia della domestica di Mademoiselle de Volange...pare si incontrino quasi tutte le sere! >>
Qualcuno però le distolse da quella conversazione.
<< Oh! Monsieur de Prés! >> gorgheggiarono le dame, divorandolo con gli occhi.
<< Buongiorno signore, i miei omaggi, siete tutte splendide! >>
Ormai era abituato a sentirsi perennemente addosso gli occhi delle donne.
Jean Paul de Prés era un bel ragazzo, considerato un rubacuori e quel suo fisico un poco effeminato lo rendeva ancora più irresistibile.
Forse era la sua aria innocente che stimolava l’ "istinto materno", come gli aveva confidato una volta la Contessa Le Morien, o forse erano i suoi occhi azzurri così profondi e glaciali.
Benchè avesse solo 23 anni, Jean Paul aveva già avuto parecchie esperienze in campo amoroso e quello che era curioso, era che la maggior parte delle donne con cui era stato aveva almeno 10 o 15 anni più di lui. Era un libertino; una delle sue amanti era stata anche la sorella del Conte di Fersen, la Contessa Sophie.
Ma ormai era come se si fosse stancato di tutto quanto.
La sua ultima conquista, Mademoiselle de Vaudreil, l’aveva scaricata con una semplice lettera: "tutto questo trascende da ogni mia volontà (1). Madamoiselle, vi prego, dimenticatemi".
La poveretta, per il dispiacere, era andata a rinchiudersi in convento, convinta però che prima o poi, lui sarebbe tornato da lei. Illusa.
Jean Paul de Prés si era stancato della vita monotona della corte: le solite facce e le solite chiacchiere.
Tempo prima aveva veramente pensato di cambiare ambiente, trasferirsi magari a Parigi e fare un po’ di vita da salotto.
Aveva sentito parlare di Ninon de Lenclos (2) , una giovane dama che ospitava numerosi intellettuali e il suo salotto, nonché il suo letto, era divenuto meta di scrittori e filosofi.
Oppure ritirarsi nelle sue terre a Rochefort, ma qualcosa, all'ultimo momento, gli aveva fatto cambiare idea.
Una donna, ovviamente. Ma questa non era come le altre.
Questa sarebbe stata la sua più grande conquista.
Si era detto sicuro di spuntarla, nessuna gli aveva mai resistito..per più di due o tre giorni.
Invece l'avventura si era rivelata molto più difficile del previsto.
Aveva fatto di tutto per incontrarla e avere occasione di scambiare due parole con lei, ma invano.
Lei non partecipava alle feste di corte, non amava i pettegolezzi e non era avvezza a parlare con chi non conosceva.
Lei era diversa, perchè lei era il Comandante delle guardie reali, Oscar Francois de Jarjayes.
<< Graziose signore....posso sapere che succede? Siete tutte così agitate >>
<< Monsieur de Prés...>> risposero quasi in coro le donne, bisbigliando pateticamente dietro i loro ventagli, << se vi avvicinate ve lo diremo; sapete, non sta bene parlare di queste cose a voce alta, potrebbero sentirci! >>
Jean Paul si aggregò allora al gruppetto.
<< Dovete sapere che Madamigella Oscar de Jarjayes, il Comandante delle guardie di Sua Maestà e la signorina de Volanges...>> si zittirono e lo fissarono, con gli occhi sorridenti e petulanti, aspettando che fosse lui a intuire la fine della frase.
<< E allora? >> incalzò lui, incuriosito dal soggetto del pettegolezzo.
<< Conte de Près! Un poco di fantasia prego, è chiaro! Secondo voi, perchè si incontrerebbero di sera, a palazzo Volanges? >>
Jean Paul era sempre più attento e le dame sembravano essere certe della fonte da cui proveniva la notizia.
<< Pare anche che le abbiano viste "assieme"! Cosa darei per essere al posto della Volanges!>>
<< Signore, signore orsù! Un poco di contegno prego! >>
<< Conte de Prés, non trovate che questa situazione sia, per così dire, alquanto...curiosa..? >>
<< Curiosa, Madame de Chardon? >>, gli occhi del ragazzo si fecero sottili <<più che curiosa direi....interessante...vi ossequio, signore, m’è parso di sentire pronunciare il mio nome….>>
Le dame l’osservarono allontanarsi con passo deciso e si rimisero a spettegolare, dietro i loro ventagli.
<< Sapete mie care, ho l'impressione che stia per succedere qualcosa! Avete visto la faccia del conte? Occhi aperti, qui ci sarà da divertirsi! >>
Il giovane intanto camminava con passo spedito verso la sua carrozza.
<< A palazzo Volanges! >> .

 ***

<< Annunciatemi al marchese, prego >>
I servitori lo fecero accomodare nell’ampia anticamera del palazzo dei Marchesi de Volanges.
<< Jean Paul de Prés! Accomodatevi! Qual buon vento? >>
Desmond de Volanges, il primogenito. Stava ereditando il casato e gli affari di famiglia.
<< Buongiorno Desmond, avrei un enorme favore da chiedervi >> disse subito Lean Paul appoggiando il mantello su di una poltroncina.
<< Certo, ma sedetevi e beviamo qualcosa! >>
<< Desmond....c’è una cosa....ascoltate, voi siete stato a Versailles ultimamente? >>
<< Uhm..i miei affari mi hanno trattenuto un bel po’ fuori provincia, ma..., ci sono stato la scorsa settimana >>
<< Allora non avete ancora saputo dei pettegolezzi che ci sono in giro ultimamente su vostra sorella, mademoiselle Michelle de Volanges e su....>>
<< Oscar Francois de Jarjayes >> concluse il marchese.
<< Si, Madamigella Oscar....>> ripetè Jean Paul, scandendo le parole .
<< Conte de Prés, i pettegolezzi, lasciamoli alle donne..>>
<< Vorrei sincerarmene Desmond, e voi potreste aiutarmi >>
<< Vi interessa mia sorella? >>, chiese sornione il marchese.
<< Direi di no..>>.
A quel punto il marchese de Volanges ebbe un sussulto.
<<....Jean Paul, non ditemi che....>>
E scoppiò in una fragorosa risata.
<< Non vedo il motivo di tanta ilarità...>>
<< Oh perdonatemi caro amico ma.... - continuò a ridere - mi pare una “faccenda” al di sopra anche della vostra portata! >>
<< Credete Desmond? Io non mi arrendo, non almeno senza averci provato e poi perchè non tentare almeno? Sono queste le prove che mi eccitano di più! Ne vale la pena, ne varrà sicuramente la pena! Per cui ho bisogno del vostro aiuto >>.
<< Conte de Prés....vediamoci questa sera a mezzanotte, al cancello della parte posteriore di casa mia,  va bene? >>
<< Grazie Desmond, sapevo di poter contare su di voi >>
Quando tornò a Versailles, Jean Paul de Prés incontrò il soggetto dei suoi pensieri che attraversava il cortile di marmo e non potè fare a meno di osservarla.. era bellissima...e la desiderava ardentemente. Doveva assolutamente averla, in un modo o nell’altro.
<< Madamigella Oscar, ci incontriamo di nuovo oggi! >>
Lei lo guardò con quell’aria gelida che contraddistingueva il suo sguardo.
Gli occhi azzurri brillavano più del solito.
<< Monsieur, mi pare che siete voi che....fate di tutto per incontrarmi ultimamente. Avete qualche problema? Posso fare qualcosa per voi? >>
<< Oscar voi....potreste fare molto per me....>> rispose lui, chiamandola confidenzialmente per nome.
Lei aveva compreso già da un po’ come stavano le cose a riguardo e non ne era infastidita, semplicemente non dava particolare importanza a questo genere di affare. Preferì quindi fare finta di nulla.
<< Se volete discutere con me, conte, vi pregherei di farvi dare un appuntamento dall’ufficiale e poi ci vediamo in ufficio >>
<< Madamigella Oscar, voi...non capite, oppure fate finta di non capire...permettete che...>>
Ma lei lo interruppe.
<< Conte, io permetto solo ciò che posso permettere. Per tutte le altre cose, siete pregato di rivolgervi altrove! Penso non facciate neppure così tanta fatica! Buona giornata >>
E così dicendo si allontanò con passo spedito.
Jean Paul non rimase male, anzi, aveva lo sguardo divertito e ammirato allo stesso tempo...Sono queste le donne che mi piacciono, Madamigella Oscar, voi siete la creatura più seducente di questa terra e ciò che vi rende così seducente è il fatto che voi non ve ne rendiate nemmeno conto.
 
Fine 1° parte

                                                                                                                                 Alex
 

(1) Volevo prendere a prestito una delle frasi che più mi avevano colpito nel film “Le Relazioni Pericolose”, pronunciata dal Conte de Valmont, alias John Malkovich ^_^
(2) In realtà Ninon de Lenclos visse ai tempi de Re Sole, quasi cioè più di un secolo prima di Oscar. Il suo salotto era famosissimo, vi ospitava poeti, attori, intellettuali i quali passavano poi direttamente al suo letto…Si dice addirittura che abbia iniziato al sesso anche la giovanissima (all’epoca) Francoise d’Aubignè Scarron, futura Madame de Maintenon, sposa segreta di Luigi XIV.
 

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