A Spy Story
 
Parigi, 29 giugno 2001. Ore 06:30 (sottofondo colonna sonora del film “Mission Impossible”)
 
L’agente supersegreto dell’Interpool, nome in codice 20186, per gli amici meglio conosciuta come Cetty, è appostata con tutti gli attrezzi del mestiere – vale a dire: pistole, mitra, bazooka, walkie-talkie, microspie, cimici, scarafaggi, polaroid modello 17.252 – all’interno di un giardino privato con un viale e tantissimi alberi di mele, in mezzo al quale sorge un magnifico palazzo seicentesco. Malgrado le apparenze, l’agente 20186 non è stata mandata dall’Interpool, ma dalle sue amiche fan di Lady Oscar che, sapendo di poter contare sulla bravura e sulle capacità investigative della loro amica, l’hanno pregata di raccogliere informazioni sui coniugi Grandier per lo spunto di nuove fanfics. L’agente supersegreto non se l’è fatto ripetere due volte, visto che lei è una delle fans più sfegatate e, munita di tutto l’occorrente elencato sopra, è partita dalla sua amata Sicilia per raggiungere la Francia, terra di re soli e di rivoluzioni.
L’agente 20186, con la sua fedele polaroid 17.252, è pronta a scattare foto della famosa coppia cartooniana quando, da lontano, sente il rombo del motore di un’auto avvicinarsi (oltre ad essere molto brava ha anche un udito perfetto, avrà acquisito anche l’ottavo senso? Il sesto glielo aveva regalato madre natura mentre il settimo l’aveva acquisito nella lotta contro i Cavalieri d’Oro alle dodici case dello Zodiaco ad Atene, in una precedente missione). Un’auto azzurra, una Fiat 500, si avvicina. Al suo interno l’agente nota uno strano tipo. Ad una prima impressione sembra trattarsi di un uomo alto, bello, elegantemente vestito, ma si ricrede quando questo scende dal suo catorcio, inciampando sui suoi stessi piedi. Vedendolo con la faccia nel fango, l’agente supersegreto 20186 non ha più alcun dubbio: capisce di trovarsi dinanzi ad un raro esemplare di HansOttusanFersen, meglio conosciuto come FersenOttusangolo, specie in via d’estinzione dal lontano 1810. Pur trattandosi di un’importante missione non riesce a trattenere un sorriso divertito e decide di seguire anche lui che sicuramente avrà a che fare con Oscar e André.

Ore 09:00

L’agente supersegreto 20186, munita di binocolo a flusso di energia solare prestatole per l’occasione dal suo caro amico Haran Banjo, sta spiando indisturbata dalla finestra che da’ sul salone, mangiando un croissant alla crema. Grazie al suo ottavo senso e alle finestre aperte, la nostra riesce a sentire tutto quello che dicono.
“… e così io credo che sarebbe bello fare una vacanza tutti e tre insieme…” dice l’Ottusangolo su una poltrona con occhi da triglia. Sin dal primo momento si era perdutamente innamorato di Oscar. Tutto era accaduto durante un viaggio all’estero in cui Oscar, la sorella demente Maria Antonietta e la piccola Rosalie, erano andate in Svezia per passare le vacanze di Natale (classico caso di masochismo acuto). FersenOttusangolo, quando l’aveva incontrata per la prima volta, era in compagnia di due amici: Bernard Chatelet, un giornalista in ferie e Alain de Soisson, grande lavoratore detto anche ‘O’ Zappatore’ a causa dell’amore per il suo campo di ortaggi; entrambi francesi. Bernard di era subito invaghito di Rosalie, ricambiato, e Maria Antonietta di Ottusangolo il quale non pensava ad altro che alla sorella maggiore, Oscar. Quest’ultima, che il triangolo non l’aveva considerato, avendo immediatamente capito di che ‘razza’ era, l’aveva tenuto alla larga. Lui, imperterrito, continuava a seguirla anche quando la donna perse la testa per il bagnino André Grandier durante un viaggio in Costa Azzura. Passati gli anni, HansOttusanFersen era diventato ‘di casa’… una sorta di curioso animale domestico i due innamorati insomma.
“Io e Oscar preferiamo rimanere qui a Parigi… sai com’è, da poco siamo tornati dalla Luna di Miele e dobbiamo ancora fare tantissime cose…”
Ed infatti era proprio così! L’agente 20186, soprannominata per l’occasione Occhio di Lince, aveva notato che la mano di André, nascosta dietro ad Oscar, sfiorava la schiena della moglie provocandole degli strani sussulti di cui l’Ottusangolo, per fortuna, non si rendeva conto.

Ore 10:00

L’oggetto precedentemente identificato come HansOttusanFersen continua da un’ora ad importunare la coppia che, ormai stanca dei continui grugniti… ehm, delle continue parole uscite a raffica dalla bocca dell’amico, decidono di accettare la proposta. L’Ottusangolo, felice come un uovo di Pasqua, se ne va come era venuto, inciampando per l’ennesima volta di fronte alla sua autovettura. Oscar e André, finalmente soli, cominciano a tubare come due piccioncini passando così in un’altra stanza. Occhio di Lince, la cui vista passa attraverso i muri per effetto dell’Ottavo senso, comprende: la camera da letto. Forse sarebbe meglio andar via. Conserva nel borsone di Mary Poppins tutta l’artiglieria e si prepara ad allontanarsi. Improvvisamente ripensa alle sue care amiche.
“Eppure io… io devo…”. Così facendo prende la fedele polaroid 17.252 tra le mani e con passi felpati si avvicina alla finestra della stanza. Per sua fortuna le tende sono appena accostate e in quel modo può facilmente spiare senza essere vista. La sua integrità morale però non le permette di assistere alla scena: si limita così ad ascoltare sospiri e gridolini scattando foto a caso con la speranza che non vengano ne’ scure, ne’ troppo mosse.

Ore 13:30

La nostra agente supersegreta 20186 è rimasta quasi tre ore e mezza a scattare foto imprecando: “E chi me ripaga i rullini?”. A quanto pare la coppia ci da’ proprio dentro,  visto che dopo una breve pausa per il pranzo, riprende lo ‘sport’. “Credo che tutte ‘ste foto siano sufficienti, altro che!”. Lascia il campo di battaglia convinta che non succederà niente di nuovo durante l’arco dell’intera giornata.

31 giugno 2001, ore 10:30. Aeroporto CHARLES DE GAULLE.

L’aereo di linea dei signori Grandier è partito alle 9:30 di questa mattina per raggiungere la Costa Azzura dove il fido Ottusangolo li sta aspettando. Non avendo prenotato in tempo, l’agente 20186 era partita alle 9:00 con un volo, che tra l’altro era costato parecchio, con il quale avrebbe raggiunto la meta charter intorno alle 10:15. Il pilota del suddetto velivolo era un certo Girodel, chiamato affettuosamente Conte e dalle maniere effeminate, malgrado le quali, si era pazzamente invaghito della nostra agente in missione tanto che questa, per toglierselo dai piedi, usa la tecnica dell’Uccello d’Acqua di Nanto che le aveva insegnato il suo vecchio amico e compagno di lavoro Rei, amico di un certo Kenshiro della scuola di arti marziali Hokuto.

Ore 11:30

I tre amici scendono lungo la spiaggia privata dell’albergo “La Rose Blanche” per raggiungere le sdraio precedentemente prenotate. La nostra, in tenuta da spiaggia con tanto di occhiali da sole a raggi X, si era prima nascosta in una cabina telefonica fingendo di telefonare, poi all’interno di un bidone dell’immondizia e infine dietro una sdraio.

Ore 12:00

André e Oscar fanno il bagno mentre FersenOttusangolo preferisce prendere il sole sotto l’ombrellone, all’ombra. Per lui è molto triste vedere la sua Oscar abbracciata ad un altro uomo. L’innamorato respinto vorrebbe quasi piangere e si pente perfino di averli invitati quando, voltandosi, intravede una bellissima donna con gli occhi verdi e i capelli neri. Con gli occhi da pesce lesso (colonna sonora del film “Love Story”) dimentica completamente l’Oscar del suo cuore e la raggiunge. L’agente segreto scopre che la donna si chiama Jeanne Valois… una donna dal passato oscuro. Anni prima aveva trafficato diamanti con l’Inghilterra e, dopo essere uscita di prigione, si era ritirata a fare una vita tranquilla e piena di agiatezze grazie all’eredità che marito, il conte Nicolas De La Motte, le aveva lasciato dopo la sua inspiegabile scomparsa.
Ritorniamo alla nostra coppia preferita. André, perfetto come sempre, indossa un costume verde scuro, che risalta anche il meraviglioso colore dei suoi occhi, e Oscar un aderentissimo costume blu acquamarina. Dopo un profondo scambio di sguardi intercettati subito dalla nostra spia, che aveva piazzato particolari cimici e insetti vari, i due decidono di ritornare in albergo. L’agente 20186 li segue ripercorrendo la strada che aveva fatto prima: sdraio, bidone dell’immondizia, cabina telefonica. Quando li vede entrare in albergo decide cosa fare: tornare in Italia e portare la documentazione alle amiche. Ormai era inutile rimanere ancora lì; non era completamente sicura di ciò che avrebbero fatto – il suo Ottavo senso si era indebolito alla vista di André Grandier in versione ‘bagnante supersexy” per il quale sbavava da sempre – ma di una cosa era certa al 100%: André ed Oscar avrebbero avuto una famiglia molto, molto numerosa. La missione è compiuta e l’agente supersegreto 20186 si prepara a ripartire per l’Italia, sperando che l’addetto alla reception dell’albergo desse al signor André un misterioso numero di telefono lasciato lì apposta da una ragazza che aveva chiesto di lui.

FINE

                                                                                                                            Cetty
 

 

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