Note dell'autrice, premessa e disclaimer:
La  prima ispirazione per questa storia si deve ad una idea elaborata con Fiammetta, con  il proposito di lavorare ad una storia che si sviluppasse a partire dall'episodio del pestaggio di Andrè.
Inizialmente si trattava di lavorarci congiuntamente. A questo primo proposito, poi è invece seguito quello di sviluppare separatamente le due versioni, in una sorta di esperimento per le scrittrici e per il lettore. Le due storie, dunque, seppure diverse, nascono dalla stessa ispirazione ma proseguono poi per direzioni diverse, entrambe possibili e valide.
Potete trovare la storia scritta da Fiammetta con il titolo “Una Farsa Inutile” nel sito "Laura's Little Corner" di Laura Luzi, come sempre, invece, il copyright dei personaggi utilizzati in questa fanfiction appartiene a Ryoko Ikeda e alla TMS.
Piccola nota al titolo: fonti  attendibili dicono che la commissione storica incaricata in Francia di supervisionare il doppiaggio dell'anime ha ambientato la puntata  della missione al seguito del principe spagnolo nel villaggio di Agincourt, nella regione dell' Artois. Lo prendiamo per buono, anche perché Alancourt, come viene chiamato nella versione italiana, non  esiste su nessun atlante!
Buona lettura!
 
Missione in Artois
2° parte
 
Era arrivato il momento  della partenza e Oscar era sempre più tesa e preoccupata...
Quella, apparentemente inspiegabile, sensazione di ansia non l'aveva abbandonata durante quei giorni, anzi era aumentata.
Decisamente, pensò, quella missione non partiva sotto i migliori auspici. Durante l'appello del mattino aveva scoperto Lasalle senza il fucile d'ordinanza ed aveva dovuto rimproverarlo duramente.
Non era affatto contenta di averlo dovuto fare poiché era al corrente già da tempo che molti dei soldati vendevamo parte del loro equipaggiamento e rinunciavano anche a parte del rancio soltanto per permettere alle loro famiglie di mettere insieme due pasti caldi al giorno. Si sentiva impotente di fronte ad una cosa del genere e si vergognava della sua nascita nobile.
Aveva liquidato la faccenda dicendo al Colonnello Dagout di procurare con una scusa un altro fucile a Lasalle ed erano partiti con le prime luce dell'alba.
Raggiunsero il convoglio dei reali spagnoli che il sole stava quasi per tramontare.
La prima  squadra era stata destinata alle retrovie, ma con la scusa di sorvegliare il carro delle munizioni aveva fatto in modo che Andrè ed Alain fossero messi di servizio insieme...e soprattutto vicino a lei.
Non poteva certo far trapelare che era preoccupata per Andrè ed Alain era di sicuro la persona più indicata per stargli vicino ed aiutarlo in caso di bisogno,  senza che lui se ne accorgesse.
Arrivarono nei pressi di un vecchio castello diroccato ed Oscar divise gli uomini in due squadre, una per seguire il convoglio agli ordini del Colonnello Dagout e l'altra, comandata da lei, per pattugliare la zona.
Quando si trattò di andare ad ispezionare il castello chiese solo ad Andrè ed Alain di seguirla, sorda alle proteste degli altri soldati...

Nello stesso momento, a Parigi, Saint Just e la sua cricca stavano organizzando l'attentato al principe spagnolo.
Quando uno dei suoi uomini gli fece notare che la presenza dei Soldati della Guardia avrebbe potuto rappresentare un grosso ostacolo al piano il giovane rivoluzionario si limitò a commentare laconico che "aveva dei seguaci nei Soldati della Guardia" e che "aveva già dato disposizioni per togliere di mezzo il loro comandante".
La conversazione venne interrotta da uno dei tirapiedi del manipolo di rivoltosi che entrò nella stanza per annunciare che "I  soldati si stavano muovendo verso sud".
"Bene...è la notizia che aspettavo, andiamo!" - fu l'ordine perentorio di Saint Just.

Oscar, Andrè ed Alain erano arrivati al vecchio maniero e si stavano organizzando per ispezionarlo.
Alain pensò bene di occuparsi del piano superiore, lasciano Oscar ed Andrè da soli al piano terra. (1) 
Oscar stava controllando la sala, mentre Andrè stava aprendo la porta mezza sgangherata di un ripostiglio. La ragazza di accorse che un pezzo dello stipite, ormai marcito dall'umidità, stava per cadergli addosso.
Provò ad avvisarlo, ma il giovane si girò verso di lei senza capire sul momento il motivo di tanta agitazione.
Senza pensarci due volte Oscar si buttò su di lui, facendolo cadere a terra appena in tempo, mentre la grossa trave si fracassava a pochi centimetri da loro.
Si guardarono per un attimo negli occhi senza riuscire a dire una parola. Erano seduti a terra accanto al muro, una addosso all'altro.
Oscar era appoggiata al petto di Andrè, mentre lui le cingeva la vita con le braccia in un gesto protettivo.
I loro visi quasi si sfioravano. Era la prima volta che si ritrovano fisicamente tanto vicini da quella sera in cui...(2) 
Oscar, però, si rese immediatamente conto che le sensazioni che stava provando in quel momento erano ben diverse.
Avrebbe voluto tanto buttare le braccia al collo di Andrè, accarezzarlo, baciarlo...Avrebbe voluto dirgli tante cose, invece tutto quello che riuscì a tirare fuori fu un banalissimo "Ti sei fatto male?".
Andrè era visibilmente arrossito.
"No...è tutto a posto. Accidenti, proprio non  mi ero accorto di quella trave. Per poco non ci restavo sotto...grazie!" - le disse, sfiorandole appena una mano.
"Tu...stai bene?" - le chiese con tono preoccupato.
Oscar, sopraffatta  dalla tensione per quello che era appena successo e da quel turbine di emozioni che le confondeva i sensi, scostò la mano da quella di Andrè e fece per rialzarsi, ma ebbe un capogiro e ricadde a peso morto su di lui.
In quello stesso istante entrò trafelato Alain, attirato dal fracasso che aveva sentito.
"Ma che diamine è successo?" - chiese con il fiato corto per la corsa lungo le scale.
"Nulla...nulla." - tentò  di minimizzare Oscar...e stavolta fu lei ad arrossire.
Quando si accorse dello stato in cui erano ridotti i suoi amici, bocconi per terra, spettinati e con le uniformi piene di polvere e calcinacci, Alain non poté fare a meno di ridere. Anche perché si era subito reso conto che, fortunatamente, non  era accaduto nulla di grave.
"Certo che ridotti in quello stato non credo proprio che passereste un'ispezione di quel rompiscatole di Bouillet!" - gli disse, aiutandoli a rialzarsi.
Quando furono in piedi Oscar e Andrè si guardarono per un istante...poi scoppiarono in una fragorosa risata, contagiati da Alain. Come al solito era riuscito a sdrammatizzare con una battuta delle sue la situazione.
"Va bene...vogliamo continuare il nostro lavoro?" - disse la ragazza non appena si fu rimessa in minimo in sesto.
"Io vado sul terrazzo, voi continuate pure qui."

Aveva appena finito di salire la lunga scala a chiocciola che portava al terrazzo quando sentì dei passi.
"Vi avevo detto di..." - disse convinta che si trattasse di Alain ed Andrè, invece si ritrovò davanti un altro dei suoi uomini.
"Louis...che diavolo ci fai qui? I miei ordini sono stati chiari, per caso vuoi andare davanti al tribunale militare?" - le disse, piccata. Non sopportava certi atti di insubordinazione, specie durante una missione tanto delicata.
"Scusatemi comandante...ma proprio non ho saputo resistere all'impulso di venirvi ad aiutare..." - le rispose il soldato, con un sorrisetto ironico.
"Torna con i tuoi compagni..." - tagliò corto Oscar.
Era arrivata sul terrazzo quando sentì di nuovo dei passi. Si voltò e vide che questa volta Louis aveva in mano un grosso coltello.
"Se vi elimino gli altri soldati non saranno più in grado di proteggere il principe Aldelos..." - proclamò con tono farneticante.

Lottarono  corpo a corpo per qualche istante, fino a quando Oscar non riuscì a sparargli ad un braccio.
Nonostante il sangue che perdeva il soldato non sembrava intenzionato a desistere dal suo proposito.
"Ho promesso di ammazzarti e lo farò...anche se dovessi morire anch'io!" - disse,  mentre si avventava nuovamente su di lei.
Mentre lottavano di nuovo, Oscar si trovò, suo malgrado, ad urlare il nome  di Andrè...
Il giovane la sentì e corse con Alain sulla terrazza adiacente a quella dove si trovavano Oscar ed il loro commilitone.
Visto quello che stava succedendo imbracciarono subito i fucili.
Oscar se ne accorse...
"Non  sparate, è un ord..."
Non  fece in tempo a finire la frase perché il suo corpulento avversario cadde davanti a lei, freddato dai proiettili.
I due ragazzi la guardavano senza parlare dalla terrazza di fronte, i capelli mossi dalla lieve brezza primaverile.

Non appena Oscar ebbe sistemato le cose e dato disposizioni riguardo al corpo di Louis raggiunsero gli altri nel paesino di Agincourt  e si accamparono per la notte.
 

(1) ...che gran diplomatico!
(2) Episodio "Un  innamorato respinto"...
 
 
 

Fine 2° parte
 

                                                                                                                    Midori

 

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