N.d.Alex confesso, mi trovavo nelle canne e la preziosissima Rose mi è venuta in aiuto. Ne è nato questo parto della nostra "fervida" fantasia. Ringraziamo tanto Monica/Windy che, sempre gentile e disponibile, ci dà una mano preziosissima.
 
La cugina Béatrice
~ parte 6 ~
 
“Mademoiselle… Mademoiselle Béatrice, vi sentite bene?" chiese Andrè notando il repentino mutamento di espressione della ragazza.
“Come? Si, certo André. – rispose titubante Béatrice -  Ti prego di scusarmi, mi pare che la nonna mi stia chiamando”
Così dicendo, lasciò le scuderie. Bisognava chiarirsi. Una volta per tutte. Non era quello il momento adatto per lei, né il luogo. Era ancora troppo in collera, o forse troppo delusa, per ciò che desiderava da lui e che non avrebbe mai potuto darle, per ciò che voleva dal proprio futuro e che non sarebbe mai stato, per ciò che avrebbe voluto diventare e che non avrebbe mai potuto essere.
Ora Jacques era lì di fronte a lei, lo sguardo severo. Quello sguardo… non riusciva più a riconoscerlo.
Jacques, chi è l’uomo che mi è di fronte adesso?
“Allora? Non hai neanche il coraggio di salutarmi?” l'apostrofò il ragazzo senza neanche farle la solita riverenza, come si usava tra dama e cavaliere.
“Coraggio? Coraggio!” ribattè lei infuriata. “Hai tu un bel coraggio a presentarti qui senza neanche annunciare il tuo arrivo! E’ questo il rispetto che hai per la mia famiglia?”
“Come osi di parlare di rispetto! - le urlò lui di rimando - Se sono arrivato qui in questo modo è proprio perché tu non hai riservato il minimo rispetto nei miei confronti! Come mia futura moglie avresti dovuto quantomeno avvisarmi di questo viaggio e invece non ti sei neanche degnata di dirmi nulla! – era decisamente infuriato - Bada, io non intendo…
“Cosa? Non intendi cosa?  - lo interruppe Béatrice con le lacrime agli occhi - Sposare una come me? Eppure sapevi benissimo come sono, credevi forse che improvvisamente mi sarei trasformata in un manichino da esposizione come le altre stupide damine?? Io non sono così! Non potrò mai esserlo! Come puoi non capirlo proprio tu? Io non voglio essere trattata come un burattino, tanto meno da te. Io non voglio sposarmi!
“E cosa vorresti fare? Andare contro il volere delle nostre famiglie? Non te lo permetterò, noi ci sposeremo che tu lo voglia o no!”
No, non è questo che volevo dirti. Oddio così sto rovinando tutto. Maledizione Béatrice ma perché non riesco..
“Certo. Il tuo volere, il volere delle nostre famiglie. Solo questo conta. Il mio parere non conta per nessuno, neanche per te.  – continuò lei, arretrando di qualche passo - Vattene Jacques, va via – disse voltando il viso e facendo un gesto con la mano - Se ci sposeremo sarò il tuo burattino, ma fino ad allora la mia vita appartiene solo a me.”
“Béatrice…”
“Te ne prego Jacques, non ti chiedo altro, lasciami questi ultimi attimi di libertà.”
“Allora è questo che pensi, quello che vuoi…eppure io credevo… - sembrava seriamente triste - Non importa, se è questo ciò che desideri, tolgo il disturbo.”

***

Oscar era distesa nel suo letto, le mani incrociate dietro la nuca. Cercava inutilmente di distogliere la mente  dall’imbarazzante situazione in cui l’aveva coinvolta sua cugina.
Accidenti a lei, ma cosa le passa per la testa. Un attimo sembra essere l’immagine della disperazione, e subito dopo mi mette in imbarazzo in quel modo. E con André per giunta.
Io baciare un uomo! Quella ragazza è veramente fuori di senno. Cosa le fa credere che io abbia voglia di baciare qualcuno, e tanto meno André.
Speriamo almeno che quell’imbranato non si sia accorto di niente….
No, sicuramente no. Oddio, che situazione. Questa ragazza finirà sicuramente per mettermi in qualche guaio me lo sento. Fortunatamente ho avuto la prontezza di allontanarmi, altrimenti solo Dio sa di cosa sarebbe stata capace di dire Béatrice.
E se gli avesse detto qualcosa dopo? No, non può averlo fatto, se solo le è sfuggita una parola giuro che la uccido con le mie mani!
Presa dai pensieri Oscar quando sentì bussare alla porta, con un sussulto quasi cadde dal letto.
"Chi è?"
La porta si spalancò e, senza chiedere il permesso, Béatrice si precipitò dentro la stanza, chiudendosi con un botto, l'uscio dietro la schiena.
"Oscar...". I suoi occhi erano velati di lacrime e il suo sguardo, poco prima luminoso e birichino, ora era disperato.
Oscar, ancora seduta sul letto e ignara della scena avvenuta poco prima nel cortile, non comprese cosa stava passando nel cuore della giovane ragazzina. Di sicuro doveva essere successo qualcosa.
"Béatrice, che cos'hai, che è successo.." era seriamente preoccupata e si alzò di scatto avvicinandosi alla cugina che se ne stava ancora in piedi contro la porta chiusa.
Non riuscendo a trattenere il pianto, corse a rifugiarsi fra le braccia di Oscar, dando sfogo a tutta la sua disperazione.
"Insomma Béatrice, smetti di piangere e dimmi cosa ti prende!" disse Oscar preoccupata del repentino cambiamento di umore.
"Oscar, Jacques è qui! E io..."
"Come è qui?!" disse scostando la ragazza da se. Neppure un messaggio era giunto per avvisare il generale Jarjayes di un ospite e questo non era buona educazione.
"E' qui ho detto! E' venuto a palazzo Jarjayes! Abbiamo litigato Oscar! Lui dice che io dovevo..e io gli ho risposto di no e allora lui.." le parole le uscivano una dopo l'altra senza alcuna logica; era troppo disperata per mettere insieme una frase di senso compiuto.
"Calmati Béatrice, per favore! Ti sembra il caso di fare così? Dai, raccontami con calma"
La ragazza tirò sul col naso e raccontò ad Oscar la discussione avuta con Jacques nel parco.
"E' venuto fino qui solo per dirmi che io, quale sua promessa sposa, avevo il dovere di avvertirlo se partivo per un viaggio!...Hai capito?! Avvertirlo!!! Come se fosse il mio padrone!! Ma io sono stufa di questa storia! Io non ne posso più!!"
Effettivamente anche Oscar era del parere che quel ragazzo si stava comportando in maniera esagerata.
Sospirò, abbracciando la povera cugina che era in preda alla disperazione più nera. Guardò davanti a se e pensò "se queste sono le mie vacanze..."
"Béatrice, ti prego, ora calmati. Adesso scendiamo giù e vediamo cosa si può fare.." cercò di farla ragionare.
"No Oscar! Io non lo voglio vedere! Deve andarsene altrimenti io rimarrò chiusa qui dentro, finchè mio padre non tornerà a prendermi!"
Ossanto cielo!! Oscar lanciò uno sguardo disperato verso il soffitto, come per implorare un aiuto..
Ma proprio a me! Una ragazzina innamorata, un ragazzino che si crede il duca d'Orléans e...
"Oscar? Sei lì dentro? C'è un messaggio da parte di sua altezza la principessa Maria Antonietta. Desidera vederti adesso a Versailles. Dobbiamo prepararci!! ".
La voce di Andre' dall'altra parte della porta.
....e una principessa viziata e capricciosa! MA IO SONO IN VACANZA!!!" (1) 

***

"Oscar! Cugina Oscar! Non vorrai mica lasciarmi adesso!"
Béatrice la guardava con occhi disperati mentre lei si preparava per andare a corte.
"Devo andare, è mio dovere..." Oscar stava perdendo la pazienza.
"Ma no. Ma sei in vacanza (2) . Ma io ho bisogno di te!" 
"Ne parleremo al mio ritorno" rispose lei aggiustandosi la fascia in vita.
Prese il fodero con la spada e si diresse verso la porta, ma Béatrice le si parò davanti.
"Oscar! Ti prego, fammi rimanere in camera tua, almeno finchè non torni..eh?" chiese con occhi imploranti.
"Sai bene che nè io nè Andrè torneremo per cena.., cosa vuoi fare, stare chiusa qui fino a domani?"
"Se Jacques non se ne va, si!" disse risoluta Béatrice.
"Non fare la stupida, eri tanto coraggiosa oggi! Tira fuori il carattere!"
Ma quelle parole sortirono l'effetto contrario. Gli occhi della ragazzina le si riempirono nuovamente di lacrime.
"Ma io..non voglio, non posso affrontarlo!!"
Prendendola per le spalle, Oscar la scostò di peso e aprì la porta.
"No, no! Aspetta! " gemette la cugina
Ma Oscar non l'ascoltava più, era già sullo scalone e stava scendendo i gradini.
Dall'atrio le giunsero voci familiari, tranne una e quando fu davanti al nuovo arrivato, questi si presentò
"Capitano de Jarjayes, i miei rispetti - disse i lragazzo mettendosi pomposamente sull'attenti: sembrava un manichino istruito a dovere..  - sono il conte Jacques d'Arguenon  e mi scuso con voi e con la vostra famiglia per non essermi fatto annunciare, ma la mia fidanzata, mademoiselle Béatrice de la Tours, non ha avuto la compiacenza di avvertirmi del suo viaggio e..."
"Monsieur ...... - lo interruppe Oscar che non vedeva l'ora di andarsene, infilandosi i candidi guanti dell'uniforme -  nessuno mi ha avvisato del vostro arrivo, tantomeno è stato messo al corrente mio padre, ma siate lo stesso il benvenuto a palazzo Jarjayes. Provvederò subito ad informare mia madre della vostra visita, potete fermarvi quanto volete.." ma venne interrotta a sua volta da una voce sulle scale.
"No! Non puoi fermarti! Vattene via!" Era Béatrice che si sporgeva dalla balaustra.
Oscar era allo stremo. Guardò Andrè che stava soffocando una risata e, per non mettersi a urlare a sua volta, preferì cambiare discorso.
"Andrè, dobbiamo andare".
L'attendente si ricompose.
"Certo Capitano Oscar. I cavalli sono già sellati" rispose Andrè con fare solenne, mettendosi sull’attenti.
"Monsieur d'Arguenon, mademoiselle Beatrice: fate come se foste.....a casa vostra!"
E rimarcando quell'ultima frase, uscì all'aperto, assieme ad Andrè, tirando un sospiro di sollievo.
“Oscar, aspetta!”
Il grido disperato di Béatrice non sfiorò l’animo di Oscar che, senza profferire parola montò a cavallo e, assieme ad Andrè, si diresse verso Versailles.
Si voltò solamente quando giunsero al cancello della proprietà dei Jarjayes: Béatrice era ancora là, ma era stata raggiunta da Jacques e ora sembrava stessero discutendo animatamente.
“Ma cos’ho fatto di male nella mia vita Andrè?!” sospirò Oscar dopo un po’ mentre stavano cavalcando senza fretta verso la reggia.
“Come dici?” lui fece finta di non aver sentito.
“Ho detto che non mi merito tutto questo!” disse lei facendo un gesto con la mano.
“Indubbiamente sei sfortunata, Oscar - convenne Andrè - una governante impicciona come mia nonna, una principessa viziata come Maria Antonietta, come ospite una cugina lunatica come quella e un ragazzino sciocco e per giunta innamorato cotto.....” fece per emettere una debole risatina che però venne repressa sul nascere, dopo che ebbe visto l’occhiata che Oscar gli aveva rivolto.
“E tu non è che mi sei di tanto aiuto Andrè! Tu te ne vai a pescare!”
“A proposito Oscar, che avete combinato voi due in questi giorni?”
“Non ci crederai Andrè, ma Béatrice si è rivelata tutta un’altra persona da come me l’aspettavo…prima che arrivasse quel ragazzo intendo”
“In che senso?”
“Nel senso che sa dar di spada come una combattente provetta, quasi mi batteva!”
Andrè sgranò gli occhi incredulo
“Dovevi vederla! Affondava i colpi come se avesse tenuto la spada in mano da anni, anziché il ventaglio! Alla fine ho dovuto difendermi!”
“Non è che le hai dato vantaggio?”
“Assolutamente no! Però ha la facilità di cambiare umore da un momento all’altro: serena e spensierata prima e subito dopo disperata e piangente! Ma l’hai vista anche tu no?”
“Già…forse è colpa di Jacques..” convenne Andrè
“Colpa sua sicuramente, ma non del tutto. Quei due si devono sposare lo sai vero?”
“Si, mi era parso d’averlo sentito”
“Béatrice è convinta che lui non l’ami, che la sposi solo perché le famiglie hanno deciso così”
“Anche tu lo pensi Oscar?”
“Penso solo che se una persona si sobbarca un viaggio come quello solo per dire alla propria promessa sposa che doveva avvertirlo prima..beh.!”
“Si, è quello che penso anche io - convenne Andrè - Il fatto è che Béatrice, da quanto ho capito, non crede ai sentimenti di Jacques”
“Sia lei che lui sono solo dei ragazzini, che ne possono sapere dell’amore..” disse Oscar.
Andrè la osservò con aria interrogativa.
“Oscar, Béatrice ha solo due anni meno di te e, benchè sia ancora giovane, ha sicuramente più esperienza di te in quel campo!”
“Andrè, a me non interessa affatto farmi dell’esperienza in “quel campo”! - rispose lei sbottando più del dovuto e senza volere, arrossendo violentemente al pensiero dei discorsi che avevano fatto quel pomeriggio lei e la cugina.
“Ehi! Calmati! Non volevo offenderti, ma perché poi ti scaldi tanto? Sta tranquilla, credo fermamente che nessun uomo ti degnerà mai di uno sguardo, almeno sotto “quel genere” di profilo” rispose lui, pensando di farle un complimento.
Oscar bloccò il cavallo e si girò verso il suo attendente che la seguiva.
“Vai al diavolo Andrè! Vai al diavolo tu e mia cugina! Andate al diavolo tutti e due!”
E spronò César al galoppo, lasciando Andrè esterrefatto e solo, in mezzo alla strada che portava a Versailles.
 

Fine 6° parte
 
 

(1)   Frase che pronunciava sempre Billy Crystal nel film "Scappo dalla città: la vita l'amore, le vacche". Lo so che non è molto "romantico" citare Billy in questo contesto, ma questa è una frase che ripeto spesso (Alex) quando sono stressata ^_^
(2) ...Vedi nota 1 (^_^)
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                                                                                                                                Rose e Alex
 

 

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