Note dell'autrice:
Ringrazio Monica e Rose per  avermi aiutato a togliere le "castagne dal fuoco" grazie ragazze! Non so cosa farei senza di voi!
 
L'Incidente
(un viaggio ad Arras)
parte II
 
 

<< Tutto bene Oscar? Vuoi che mi fermi un po'? La prossima stazione di posta è a poche miglia..>>
<< No Andrè, vai pure avanti, proseguiamo pure, non sono stanca >>
Andrè era felice in quel momento. Soli, loro due, andavano ad Arras a riposare, a permettere ad Oscar di riprendersi dopo il terribile incidente capitatole.
Dopo poco Andrè si sporse all’interno della carrozza.
<< Oscar! Guarda, si vede la casa! >>
Oscar mise la testa fuori dal finestrino e intravide il tetto della villa di famiglia.
<< Oh Andrè...e pensare che non volevo venire....>> disse sorridendo.
<< Qui almeno potrai pensare solo a rimetterti, nessun’altra scocciatura!>> le rispose Andrè, riferendosi ad una persona in particolare.
<< Già...ma sai una cosa? Mi mancheranno i piatti di tua nonna...>>
Andrè rise.
<< E’ un buon segno! Ma non preoccuparti per questo, lo sai che qui alla villa ci sono Julie e Valent e la nonna ha scritto loro un preciso memorandum! >>
Erano arrivati sul selciato della casa. In confronto a palazzo Jarjayes, questa sembrava una “depéndance”. Oscar e Andrè aveva trascorso quasi tutte le estati in questo posto, solo ultimamente le loro visite si erano diradate, dovute ai vari impegni di Oscar come Capitano della Guardia Reale.
La carrozza fece il suo ingresso nel cortile e subito una giovane cameriera insieme ad un ragazzo uscì dal portone.
<< Bentornato Comandante Oscar! Ciao Andrè!>>
<< Lucille! Come sei cresciuta! >> sorrise Oscar, riconoscendo in quella ragazza la figlia dei custodi.
<< Ciao Lucille, piacere di rivederti! >> la salutò Andrè cordialmente.
<< Andrè - disse facendo un inchino e poi, un poco intimidita disse - Comandante, Andrè, posso presentarvi...mio marito Claude. >>
Oscar intanto era scesa dalla carrozza.
<< Lucille! Ti sei sposata e non ci hai detto nulla! Congratulazioni! Piacere Claude >>
<< Beh, Nanny e Andrè lo sapevano >> rispose la ragazza, arrossita.
<< Comandante de Jarjayes, Andrè, sono felice di fare la vostra conoscenza >> disse il giovane con genuina simpatia.
<< Il piacere è nostro Claude, benvenuto a casa Jarjayes >> disse Oscar
<< Ciao Claude >> fece eco Andrè.
Entrarono in casa e i due custodi vennero loro incontro.
<< Oscar, Andrè! - li chiamarono confidenzialmente - ragazzi miei, come state? Oscar, tesoro, come stai ora, povera creatura...ma come è successo? Ma venite pure avanti, Valent! Valent!>>
Julie non lasciava neppure il tempo di parlare ma era meglio così, Andrè non aveva proprio voglia di affrontare l’argomento dell’incidente di Oscar.
Sperava veramente che nessuno glielo ricordasse più e che soprattutto lei non si rammentasse mai dell’accaduto.
<< Le vostre stanze sono sempre le stesse ragazzi. Valent e Claude sono a vostra disposizione per tutto ciò che desiderate >>
<< Grazie Julie, andrò un pochino a riposare ora. Andrè, per favore, puoi pensare a far portar su il mio bagaglio? >>
<< Certo Oscar, va pure e non preoccuparti >>
Tornato in cortile assieme ai due uomini, Andrè si accorse che, in mezzo ai bauli Oscar aveva messo anche la sua spada e le pistole per l’allenamento.
Oscar...neppure quando sei in vancanza eh ?
Prese il pesante bagaglio e si accinse a portarlo in camera della ragazza.
Bussò.
<< Avanti >>
<< Oscar, il tuo bagaglio ....ho visto che hai portato anche le spade e le pistole...>>
<< Certo Andrè, non vorrai mica che mi fossilizzi vero? >> disse lei sorridendogli.
<< Certo che no, però dovresti pensare prima a...>>
<< riposarmi.. - lo interruppe lei - Lo so, tutti non fanno altro che dirmelo, ma lo sai vero che se non faccio quotidianamente i miei allenamenti rischio di arrugginirmi! E sono stata fin troppo ferma ultimamente >>.
<< Bene, come preferisci, Oscar, solo, cerca di stare attenta >>
<< Andrè, so badare a me stessa >>
<< Certo, certo, lo so benissimo...Vado a rinfrescarmi Oscar, ci vediamo dopo >>
Così dicendo uscì dalla porta e se la chiuse alle spalle. Oscar non sarebbe mai cambiata, aveva subito un trauma, ma il suo carattere e la sua indole erano rimasti esattamente gli stessi.
La cena di Julie era stata come al solito un successone.
<< Oscar, bambina, hai mangiato poco...>>
<< Julie che dici! Mi hai rimpinzato tra fagiano, verdura e patate e se non ho preso il dolce è perchè altrimenti scoppio!>>
<< Ma sei ancora convalescente e dovresti mangiare! >>
<< Devo mangiare, Julie, non diventare una botte !!>>
Scoppiarono a ridere tutti quanti.
Che bello vederti ridere Oscar...che bello vedere che stai bene...dopo quello che hai passato..che ti ho fatto passare...
<< Andrè, tutto bene? >>
Si accorse che Oscar lo stava fissando con aria preoccupata.
<< Certo, sto benissimo! - si affrettò a risponderle - devo essere solo un po' stanco >>
<< E’ normale, mi spiace Andrè, durante il viaggio non ti ho fatto riposare nemmeno un po'>>
<< Oscar aveva fretta di arrivare - disse lui rivolto ai custodi - e mi ha fatto tirare i cavalli. Bene, grazie della cena Julie, era squisita, vado a fare quattro passi nel giardino..>>
Così dicendo si alzò da tavola e uscì.
<< Andrè è strano, Julie >> disse Oscar
<< Tesoro, Andrè ti vuole bene, e si è preso un grosso spavento! E’ normale che ora si comporti così, non ti preoccupare, vedrai che anche a lui gioverà l’aria salubre di Arras! >>
<< Si, lo spero tanto, Andrè mi è così caro...>>
<< Lo so Oscar, lo so >> rispose l’anziana governante, con aria sibillina.

L’aria della sera era piena del profumo delle rose coltivate nel giardino della casa. Valent era un giardiniere perfetto, curava le aiuole e i fiori con una passione incredibile.
Era quasi maggio. Andrè si era seduto sulla sponda della piccola fontana al centro del giardino e assaporava la fresca brezza serale. I suoi pensieri correvano sempre a quella maledetta sera. Se solo lei non gli fosse sfuggita a quel modo...ma poteva incolparsi per l’incidente di Oscar?
E’ colpa mia Oscar? Sono stato io a provocare la tua caduta? Ma come potevo immaginare la tua reazione..
Non riusciva a non pensarci, era un tormento.
<< Andrè, sei strano >>, lui sussultò. Lei era arrivata nel giardino senza che lui la sentisse, con passi felpati, come una fata dei boschi.
<< Mi hai fatto paura >> le disse sorridendo e mettendosi una mano sul cuore, in segno di spavento. Lei sorrise
<< Paura? Andrè, non mi hai sentito arrivare? Eri così assorto... >>
<< Già..pensavo..>>
<< A cosa? - lo esortò lei - a cosa pensavi? Da quando siamo partiti da casa e da quando siamo qui, non fai altro che pensare...pensi a qualcuno? A qualcosa? Andrè, parlami, mi hai sempre detto tutto...>>
<< Oscar...io...non sempre posso dirti tutto....siamo cresciuti ed è normale che ognuno di noi abbia dei segreti...che non vuole condividere...>>
Oscar inarcò un sopracciglio.
<< Segreti? Hai un segreto? Bene, allora sarà il mio compito riuscire a scoprirlo! - scherzò - intanto non ho nulla da fare qui!>>
<< Devi riposare..>> continuò lui sovrappensiero
<< Riposare, riposare! Lo so che devo riposare, ma se continuo così mi impigrisco...e divento più grassa della duchessa di Borgogna! >> disse Oscar ridendo.
<< Oscar, da quando in qua ti preoccupi per la linea? Non è che mi stai diventando...una donna?>> osservò Andrè, ridendo a sua volta.
<< Oh Andrè! Tu allora non mi conosci proprio! >>
Oh se ti conosco Oscar...ti conosco più di quanto tu creda...ti conosco forse più di quanto tu conosca te stessa.
<< Allora è deciso Andrè >> continuò intanto lei << domani si va a fare un giro, cosa ne dici di quel posto vicino al laghetto? Ricordi? >>
<< Certo...da bambini giocavamo spesso da quelle parti....e ricordo inoltre che avevamo sepolto qualcosa ai piedi della quercia...cos’era pure? >> disse lui pensoso.<< Uhm...ah si! Una trottola, un fischietto (1) e...un coltellino dal manico rosso!>> 
<< ...un coltellino dal manico rosso...>> le fece eco lei, quasi sovrappensiero.
<< Chissà se sono ancora lassù sulla collina....>> disse lui
<< Domani lo scopriremo Andrè! >> rispose lei, ansiosa.
Sembri una bambina....
L’indomani mattina di buon’ora Julie era già intenta a preparare il pranzo al sacco per Oscar e Andrè, mentre quest’ultimo con l’aiuto di Valent, sellava i cavalli.
<< Andrè, non credi che sia un po' troppo presto per Madamigella Oscar che salga a cavallo?>> domandò lo stalliere preoccupato.
<< Valent, cosa ti devo dire, lo sai anche tu com’è fatta...è testarda, impulsiva e non è mai stata avvezza ad obbedire >>
<< ...ed è anche per questo che tu l’ami vero? >>
A quelle parole Andrè si fermò, come se l’avessero colpito alle spalle. Si girò e fissò Valent negli occhi.
<< No Andrè, è inutile che neghi...io e mia moglie ce ne siamo accorti...non appena siete arrivati qui, è evidente >>
A quelle parole Andrè abbassò lo sguardo e strinse le briglie del cavallo che stava sellando.
<< Valent, io...non posso, non devo.... - sospirò - ti pregherei di evitare l’argomento...è già molto che ho deciso di soffocare questo sentimento che mi opprime, vorrei davvero provarci>>
<< Ti capisco e condivido la tua scelta. Ma non sarà facile >> il vecchio stalliere indicò con lo sguardo la finestra della stanza di Oscar << è una ragazza incredibile, è bella, spiritosa e ...formereste una coppia splendida....sì Andrè, è meglio che dimentichi...>>
Finirono di sellare i cavalli in silenzio, come se la piccola discussione avuta non fosse mai accaduta.
<< Buongiorno! >> si voltarono entrambi all’unisono, al suono della voce di lei.
<< Buongiorno Oscar, i cavalli sono pronti >> disse Andrè
<< Buongiorno Madamigella, vado a prendervi le provviste, torno subito >>
Oscar seguì con lo sguardo Valent che spariva dentro la cucina.
<< Finalmente Andrè, non vedevo veramente l’ora di sciogliermi un po'! >> disse lei, eccitata come una bambina.
Era tantissimo tempo che lui non vedeva Oscar così felice. L’altero Capitano della Guardia Reale ora era semplicemente una ragazzina impaziente di partire per una gita nei boschi. Lui ne era felice, sapeva che quella che ora aveva davanti era la “vera” Oscar. L’amava, sempre di più; gli sarebbe stato veramente difficile cancellare dal suo cuore quel sentimento così forte, ma doveva farlo, o almeno doveva provarci.
L’osservò mentre lei, col viso alzato al cielo, assaporava i primi raggi del sole del mattino. Com’era bella....i capelli leggermente ondulati dalla brezza, gli occhi chiusi in una espressione di benessere...oddio....non era il momento...di provare quel genere di desiderio....era meglio spostare lo sguardo altrove.
Valent e Julie interruppero per fortuna quei pensieri poco ortodossi che stavano pervadendo la mente di Andrè.
<< Ragazzi, eccovi le provviste! Mi raccomando, andate piano! Se vi capitasse qualcosa chi la sentirebbe Nanny! >> disse preoccupata Julie.
Era divertente pensare che la governante temeva più le ire della nonna di Andrè piuttosto che quelle del Generale Jarjayes.
Tutti scoppiarono a ridere.
<< Andiamo Andrè, non voglio perdermi neppure un minuto di questa giornata!>>
Presero le provviste, salirono a cavallo e partirono.

(1)  Non ricordo esattamente se fosse un fischietto.....
 

Fine 2°parte

                                                                                                                        Alex

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