>GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)

 

Poeta tra i più noti della letteratura italiana, riconducibile per molti aspetti alla corrente letteraria del Decadentismo, ha avuto un'influenza determinante sugli sviluppi della poesia nel XX secolo. Il paese in cui nacque, San Mauro di Romagna in provincia di Forlì-Cesena, ha cambiato in suo onore il nome in quello di San Mauro Pascoli.

La sua vita fu segnata fin da piccolo da gravi disgrazie familiari; in particolare l'assassinio del padre Ruggero, amministratore della tenuta agricola "La Torre" dei principi Torlonia; delitto rimasto misterioso e impunito per l'assenza di testimoni. Seguì a breve distanza la morte della madre e la famiglia fu costretta a vivere un periodo di ristrettezze economiche. Giovanni studiò in collegio ad Urbino, conseguì la maturità a Cesena, poi si iscrisse all'Università di Bologna, alla Facoltà di Lettere, dove ebbe come docente Giosuè Carducci, il cui classicismo non mancò di avere influenze sulla formazione letteraria del Pascoli. Durante il periodo universitario si avvicinò ad ambienti del socialismo, dovendo anche subire un breve periodo di carcere per aver partecipato a una manifestazione. Dopo questa disavventura abbandonò la politica attiva per proseguire gli studi e dopo la laurea insegnò nei licei latino e greco. Nel 1895, mentre insegnava al liceo di Livorno, si stabilì con la sorella Maria a Castelvecchio di Barga, in provincia di Lucca. In quello stesso anno passò all'insegnamento universitario a Messina, a Pisa ed infine a Bologna, dove fu chiamato a succedere a Carducci per la cattedra di letteratura italiana. Proprio nel capoluogo emiliano morì nel 1912.

Tra le sue raccolte poetiche la maggior parte dei critici considerano come capolavoro di Pascoli Myricae (1891), il cui tema dominante è una campagna osservata con grande attenzione ai particolari della vita quotidiana ma letta anche in funzione simbolica come segno del mistero della vita; in modo che i suoi paesaggi, dietro l'apparente realismo, hanno un forte senso evocativo di ricordi, riflessioni, echi dell'infanzia, sogni e desideri.

Le altre raccolte poetiche si intitolano : Primi poemetti (1897); Canti di Castelvecchio (1903) ; Poemi conviviali (1904); Nuovi poemetti (1909).

Tra le opere minori ricordiamo i Carmina (componimenti poetici in latino), il saggio Il fanciullino, fondamentale per la comprensione della sua poetica, i saggi letterari e le traduzioni