LE PAGELLE

DEL MISTER

Lorenzo IMPRESCIA 8 Il giorno dopo la sentenza che lo condanna alla rescissione del contratto la società annuncia che Imprescia è ancora e a tutti gli effetti un giocatore della Longobarda. Il ripensamento è avvenuto a fine partita, dopo aver ammirato per un'ora la magnifica prestazione di quello che è già stato ribattezzato dai cronisti "il nuovo Buffon". Sicuro, deciso, plastico, elastico, sono le sue parate straordinarie a non far pesare le solite disattenzioni difensive della squadra. Totalmente incolpevole su entrambi i gol. Da l'impressione di poter intervenire anche sulle due traverse avversarie. Yashin
Aldo UCCELLETTI 7 Deciso e pulito negli interventi, controlla con ordine e senza distrazioni il lato destro della difesa. Manca ancora un pò di personalità ed è fra i pochi a non emergere in maniera particolare nell'economia della partita. Ma il mister è ampiamente soddisfatto di lui: "ha giocato contratto come gli ho chiesto, avevo bisogno di un uomo fisso in difesa per arginare le ali avversarie. Un piccolo sacrificio per la sua squadra". Diga
Guido IOZZELLI 8 E' il re della difesa, il signore dei colpi di testa, l'imperatore delle palle vaganti. Qualsiasi cosa passi dalle sue parti diventa una preda appetitosa. Per gli avversari è un muro invalicabile, contro cui tutte le azioni si vanno ad infrangere. Un errore gravissimo nel secondo tempo, ma viene graziato dall'avversario. Un suo strano tiro d'istinto consegna la vittoria alla Longobarda. Un popolo lo ringrazia. Al ritorno a casa trova una folla che lo applaude, tutti con indosso la maglia n.8. E la direttrice marketing ringrazia. Muraglia cinese
Stefano CAMPI 7,5 E' un leone indomito il cui solo istinto è sbranare il nemico ed estirpargli il pallone dai piedi. Combatte come se fosse l'ultima partita della sua vita. Sul lato sinistro l'Atletico può nulla o quasi. Ogni volta che tocca il pallone il boato della folla lo saluta ed il giocatore sembra galvanizzato. A fine partita corre fuori di senno verso la curva e si lancia sui tifosi a mo' di rock star. L'idolo è tornato. Almeyda
Francesco TIRABOSCHI 7 "Il suo ruolo è fondamentale a livello tattico. Nel finale ho preferito tenerlo in campo il più possibile per non alterare gli equilibri che grazie a lui si erano costruiti, avevo necessità di un giocatore meno portato al gioco offensivo rispetto a Tordelli" spiega il mister in sala stampa. E non vanno dimenticati alcuni cross bassi su cui gli attaccanti non hanno creduto. Di Livio
Benedetto TORDELLI 6,5 Forse la responsabilità della fascia di capitano è un peso troppo grande per la sua emotività, o forse era semplicemente una giornata storta. Il suo amore per il pallone è davvero sconfinato, tanto che in una situazione di 2 contro 1 nel primo tempo preferisce avventurarsi nell'ennesimo dribbling piuttosto che servire un solitario DiCandia al centro dell'area. Quando esce dal campo se la prende anche col mister, che tende a minimizzare l'accaduto: "può capitare, forse ha sentito troppo la partita". Innamorato
Matteo NARDI 8,5 La fascia destra è il binario su cui corre questo Eurostar incontrollabile. In certi momenti si ha l'impressione che semini il panico fra gli avversari. Una partita indescrivibile, fatta di lampi di genio, tocchetti smarcanti, dribbling ubriacanti e di tanta tanta corsa. La doppietta è solo la ciliegina sulla torta di una prestazione davvero fuori dagli schemi. "Avere in squadra uno come lui ti fa capire che la tattica diventa inutile quando in campo ci sono giocatori che col pallone fanno quello che vogliono. In certe occasioni è riuscito a demoralizzare gli avversari. Quando gioca così arginarlo diventa impossibile" ammette Carapellucci. "Ci è costato un occhio della testa quest'estate, ma i miei contatti in sud-america mi avevano avvertito che ne sarebbe valsa la pena" aggiunge patron Pellegrini. Rischia qualcosa in più della semplice ammonizione per due entrate cattive quanto inutili, ma era totalmente rapito dalla trans agonistica. Il fratello di Ronaldinho?
Giorgio ANTONAZZO 7,5 Comanda il centrocampo con piglio autoritario. I compagni lo cercano e lui li ringrazia smistando palloni in tutte le direzioni ma non disdegnando di saltare l'uomo ed involarsi da solo verso l'area avversaria. Cerca poco il tiro, malgrado le istruzioni del mister che lo incitava a farlo più spesso, "ma va bene così, è stato il fulcro del gioco longobardo, dai suoi piedi sono partite gran parte delle nostre azioni", spiega il coach, "ed è stato molto utile anche in fase difensiva. E' stato autore di una gran prestazione". Liveron
Gianluca DICANDIA 6,5 Voto sull'impegno, non sui risultati, spesso deludenti. Troppo leggero per l'attacco, troppo lento per il centrocampo, la sua posizione in campo è piuttosto ibrida e ambigua. Rispetto all'altra partita una notevole flessione, forse dovuta agli eccessi enogastronomici natalizi. Intimorito nel primo tempo, appesantito nel secondo, fa arrabbiare il mister perchè ad ogni errore perde tempo a disperarsi invece di continuare a lottare. "Voglio più grinta da lui, più cattiveria soprattutto sottoporta. Ma che tiro nel secondo tempo, meritava di certo il gol! Deve allenarsi di più e concentrarsi, parlerò col giocatore e risolveremo questi problemi. Temo che sulle sue prestazioni possa influire anche il mancato raggiungimento dell'accordo sul rinnovo. Ma il presidente mi ha assicurato che è questione di giorni". Spaesato