L'ORA DEL RISCATTO

Sono tempi cupi per la neonata società Longobarda F.C., tempi di sudore e lacrime. Una classifica bugiarda la condanna a guardare dal basso tutti gli altri partecipanti al torneo che si svolge da poche settimane nel centro sportivo Le Mirage in via del Baiardo. Un singolo punto strappato con la determinazione e lo spirito gladiatorio che è proprio di questa società e della sua dirigenza. "Potevano essere molti di più se solo la fortuna ci avesse assistito in qualche occasione" ammette sconsolato il nuovo mister, Andrea Carapellucci, promessa del Manchester degli anni '70, una carriera tragicamente interrotta da un'entrata maldestra di Beckenbauer. Da allora ha galleggiato nelle serie minori con scarsi risultati. Si ricordano una stagione con la maglia dell'Asunçion e qualche comparsa con alterno rendimento con il Ruggeri Soccer Club, progetto naufragato dopo l'avviso di garanzia consegnato dalla procura anti-mafia al presidente e l'inchiesta sul doping nel fantomatico Ruggeri Lab. Quest'estate la scelta di chiudere la sua lunga carriera agonistica e di frequentare il corso di Coverciano. "E' la mia prima esperienza tecnica ma mi sento già a mio agio in questo ruolo" ha esclamato durante la conferenza stampa di presentazione. Ora dovrà essere lui a traghettare fuori la squadra da questo periodo di empasse. Nel frattempo l'unità dello spogliatoio sembra essere già stata intaccata. La squadra ha dato la colpa degli scarsi risultati fin qui ottenuti al colpo di mercato di quest'estate, Gianluca DiCandia, colpevole secondo i compagni di non affondare i suoi artigli nelle difese avversarie e di attaccare poco gli spazi. Lo difende il mister: "Accusare un solo giocatore dell'attuale situazione di classifica è davvero ridicolo. DiCandia è un giocatore di qualità dotato di un tiro straordinario, che solo pochi altri al mondo possono vantare. E' un onore averlo in una giovane società come la nostra. Invece di cercare un capro espiatorio tutta la squadra farebbe bene a chiedersi se le carenze del reparto offensivo non siano invece da imputare al gioco praticamente inesistente. Finchè si continueranno a fare lanci lunghi piuttosto che privilegiare i passaggi con la palla a terra, le triangolazioni e lo spettacolo, questi saranno i risultati." Un giudizio duro ma concreto. "Ora i ragazzi cominciano a conoscersi meglio, sono convinto che il prossimo incontro segnerà l'ora della riscossa!". (26/11)