UN ALTRO PASSO VERSO LA GLORIA

SOFFRENDO Più DEL DOVUTO I LEONI LONGOBARDI RIESCONO AD IMPORSI GRAZIE AL GIOCO FRIZZANTE DI MR. CARAPELLUCCI

LONGOBARDA - NEROLA: 3-1

Le braccia levate al cielo, le mani che applaudono verso il pubblico, la maglietta con il numero 9 lanciata sulla folla impazzita: e su questa immagine che vogliamo cominciare il racconto dell’ennesima ottima prestazione di una Longobarda che non sa più perdere. Il protagonista è ancora una volta il ritrovato campione ferrarese Dicandia, oggetto di scherno durante tutto il girone di andata ed ora salito sul carro trionfale grazie ad un ritorno sui campi a dir poco esplosivo. “Oltre al popolo rossoblu voglio fare un ringraziamento speciale al prof. Schnautzer, della clinica di Ginevra, e al nostro medico sociale, il prof. Micozzi, che mi ha permesso grazie ai suoi poteri taumaturgici un recupero psicofisico in tempi record”, dirà poi in sala stampa. Bisogna piuttosto chiedersi quale santone abbia potuto trasformare un peso piuma che girava a vuoto per il settore d’attacco in un bomber di razza purissima, capace di giocare di sponda e di fare perfino da torre malgrado l’altezza al di sotto degli standard di un centravanti. Se i quotidiani sportivi già inneggiano a titoli cubitali al “miracolo Ucci”, il mister preferisce negare ogni diretta responsabilità negli enormi progressi del neo 24enne: “Il Presidente sa quando vale la pena spendere del denaro per un giocatore di classe. Quando ad inizio stagione tutti criticavano il nostro attaccante io avevo avvertito che ne avremmo riparlato più avanti. E credo che ancora non abbia reso al 100% delle sue potenzialità. Datemi retta, è più forte di Zlatan”. Ma non è certo lui l’unico eroe di una serata che premia il grande lavoro di coesione ed inquadramento tattico svolto durante la stagione. C’è infatti una stella che fino a pochi giorni fa luccicava timidamente nel firmamento longobardo, apparendo talvolta più brillante per poi nuovamente offuscarsi fin quasi a spegnersi. Una stella che ora splende in tutto il suo vigore: Benedetto Tordelli. Uomo del mistero per mesi, l’ala fortissimamente voluta dal mister aveva finora deluso le aspettative. Qualche lampo di genio, qualche discesa sulla fascia e un discreto numero di tiri per la maggior parte sparati fuori bersaglio. Oggi finalmente il campione si è svegliato. Stanco degli scarsi giudizi sulle sue prestazioni si è lentamente caricato fino ad esplodere con una straordinaria doppietta frutto di rabbia e voglia di rivalsa. Ma veniamo alla cronaca: in squadra c’è un nuovo innesto, Pietro, provato in allenamento nelle scorse settimane ed infine acquistato dopo una lunga trattativa. All’A.C. Montesacro vanno Imprescia e 2 milioni di euro, per il giocatore triennale da 500 mila netti a stagione. Sfuma invece l’ipotesi di vedere in campo un fantomatico portiere delle meraviglie, notato da molti tesserati della Longobarda durante una partita fra amici ed immediatamente segnalato alla dirigenza: ancora ampio il divario fra l’offerta e le richieste del giocatore, ma voci ben informate lasciano trapelare che alla fine l’accordo si farà. Fra i pali si tenta la carta Bonavia, e sarà un asso nella manica. Assenti Tiraboschi, Antonazzo e la bandiera Uccelletti. Parte subito alla grande la Longobarda, decisa a far suo l’incontro per catapultarsi nelle zone alte della classifica. I sabini del Nerola, primi a punteggio pieno ma già alla terza partita, non fanno paura. E’ Nardi ad aprire le danze con un diagonale che termina di poco a lato. Segue una gran bordata di Pietro, deviata in angolo dal portiere. I tiri continuano a susseguirsi, il Nerola non reagisce e i rossoblu li prendono a pallonate: ci prova ancora Nardi, alto; ritenta Iozzelli su punizione ma la mira è totalmente sbagliata; Dicandia si cimenta in un’altra punizione, ma la barriera respinge. Finalmente al 15’ si vedono gli avversari con un’azione molto pericolosa terminata con un tiro alle stelle da buona posizione. Tocca poi a Dicandia mangiarsi un gol dopo aver astutamente recuperato palla nella difesa nemica. Nell’azione seguente il cross dalla destra per il solissimo bomber ferrarese sembra l’occasione giusta per portarsi in vantaggio, ma Dicandia colpisce male e il pallone fa la barba al palo. Dopo due interessantissime incursioni di Nardi e di Pietro che non approfittano di tali possibilità per tirare al momento opportuno, il primo tempo si conclude con le squadre bloccate sullo 0 a 0 malgrado il netto predominio longobardo. La seconda frazione racconta un’altra storia: ci prova subito il Dicandia, conclusione interessante fuori di pochi centimetri. Ma il gol è nell’aria: Tius allarga sulla sinistra per Tordelli, l’ala si invola sulla fascia per poi accentrarsi al limite dell’area e sfoderare un tiro rasoterra che conclude la sua corsa nell’angolo alla sinistra dell’estremo baluardo del Nerola. Gli avversari non ci stanno e cominciano ad affacciarsi con più insistenza nella metà longobarda, permettendo rapidi contropiedi che non vengono ottimamente finalizzati da Dicandia, che ha comunque il gran pregio di farsi trovare sempre pronto e nella posizione migliore per far male. Al 7’ episodio contestatissimo. L’attaccante avversario sembra perdere l’equilibrio in area nel tentativo di mantenere il controllo del pallone sotto la pressione di Tius e dei difensori. L’arbitro non giudica allo stesso modo e concede il rigore. “Lo para” dice Carapellucci dalla panchina, e il suo vaticinio si dimostra degno dell’oracolo delfico: il tiro è debole e abbastanza centrale, Bonavia si distende e devia in angolo. E’ il segnale che la dea bendata ha benedetto l’avventura longobarda in Mitropa Cup. Ancora un ottimo Dicandia tenta di sorprendere il portiere da centrocampo, poi tocca ancora a Nardi non inquadrare il bersaglio. Ma il Dicandia è scatenato e continua a terrorizzare la difesa del Nerola: assist per Tordelli, conclusione di quest’ultimo ed è 2 a 0. Corre urlando verso la curva, la mano batte sul cuore e indica i tifosi. Finalmente c’è gloria anche per lui. Se la strada sembra spianata un nuovo episodio interviene a complicare la partita: il rigore procurato da Tius sembra nettissimo e stavolta viene trasformato. Da segnalare che Bonavia tocca di nuovo, ma non è sufficiente. I rossoblu non ci stanno a farsi recuperare ma la paura che ciò avvenga è palpabile, specie quando Tius, a 2 metri dalla porta, calcia alto una palla ghiottissima. Poi i giocatori si accorgono che la maglia è uguale a quella dei blaugrana di una nota città spagnola e costruiscono un’azione da calcio-spettacolo: cross dalla destra di Nardi, perfetto assist di testa di Dicandia sul secondo palo, facile gol di Tius da dentro l’area. A fine partita nello spogliatoio gira una bottiglia di Moet & Chandon. C’è da festeggiare una grande vittoria capace di catapultare la Longobarda al secondo posto del girone con notevoli probabilità di passare il turno, sempre che l’euforia per quest’ultima gara venga al più presto sostituita da una rinnovata concentrazione e determinazione. Ora la Stefer mercoledì attende preoccupata una Longobarda che brama vendetta per le tristi prestazioni in campionato. I vecchietti non fanno più paura…

Matteo BONAVIA 8 E’ fra i principali artefici della vittoria. Freddo come il ghiaccio al momento dei rigori, attento e sicuro in tutto il resto della partita. Spiderman
Pietro 6 Ottime le folate in avanti ed i lanci in profondità, si vede che coi piedi ci sa fare. Gravi errori nel piazzamento difensivo. Si vede che manca di esperienza nei campi da calciotto. Distratto
Stefano CAMPI 6,5 Tanti recuperi ed interventi determinanti. Si lascia saltare con troppa facilità in un paio di occasioni. Ma nelle retrovie si fa sentire. In ripresa
Guido IOZZELLI 7 Non sbaglia nulla, se non tutte le punizioni. Un gran peccato, le sue cannonate hanno in passato risolto più di un incontro. Dietro giganteggia ridicolizzando gli avversari specie sulle palle alte. Muro
Matteo NARDI 6,5 Corsa, azioni personali, cross…ma manca sempre il guizzo finale. Lascia molto a desiderare in fase conclusiva, complice un po’ di sfortuna. E’ il suo difetto, ci lavorerà duramente in estate. Impreciso
Marco TIUS 7,5 Determinante in più di una occasione, fra lui ed il capitano del Nerola è battaglia vera per il controllo del centrocampo fin dall’inizio del match. Causa ben due rigori: come spiegare ad una belva indomabile che nel gioco ci sono delle regole? Fuggito dallo zoo
Benedetto TORDELLI 8 Due gol, una partita trascorsa a fare la spola fra difesa ed attacco, di più non gli si poteva chiedere. Se questo è il vero Tordelli, allora le altre squadre avranno un nuovo incubo a tormentare le notti future. L’ora del riscatto
Gianluca DICANDIA 7,5 Si mangia qualche occasione estremamente invitante, ma il suo gioco di sponda ed i suoi movimenti fanno entrare nel panico la difesa del Nerola. Bomber Picconi abbandona la tribuna autorità dopo il magnifico assist di testa per il terzo gol longobardo: il suo futuro si fa più scuro. Kennet Anderson

(27/5)

 

MITROPA BEFFARDA

I ROSSOBLU VENGONO FERMATI SUL PAREGGIO DALLA CINICA VILLINI NELLA PRIMA SFIDA DI COPPA. OMBRE INQUIETANTI SULL'ORGANIZZAZIONE DEL TORNEO: CALCIO SPORCO ANCHE AL MIRAGE?

LONGOBARDA - VILLINI: 3-3

L’aria di mestizia è ben palpabile a fine gara nello spogliatoio longobardo dopo una vittoria sfumata a pochi minuti dalla fine. Il più irato appare Tiraboschi, che scaglia violenti anatemi contro il ritrovato bomber Dicandia, ancora una volta fondamentale per gli equilibri dell’incontro. Ma il pareggio è il frutto di un ultimo quarto d’ora pietoso in cui la squadra non è riuscita ad uscire dalla propria metà campo. “In fin dei conti sono soddisfatto,” spiega il mister alla radio “non abbiamo certo visto un bel calcio ma dopo la sosta c’era da aspettarsi un leggero calo di forma. Inoltre l’assenza di uomini importanti ci ha fortemente condizionato anche a livello psicologico”. La mancanza più grave è certamente quella dell’incontenibile Tius delle ultime settimane, capace da solo di sorreggere sulle proprie spalle l’intero centrocampo rossoblu. Un buon Tiraboschi non fa invece rimpiangere l’assenza di Campi, che sta svolgendo un ritiro solitario per ritrovare la prestanza perduta. Nella sua grotta sulle alpi carniche l’unico indizio di civiltà è lo scudetto della Longobarda appeso sopra il letto di strame. Non si presenta neppure “bomber” Picconi per la gioia del goleador ferrarese. “Ma un po’ di competizione non può che far bene ad entrambi” suggerisce Carapellucci. Da segnalare la presenza a bordo campo della direttrice marketing, giunta a sostenere la squadra. Passerà l'intero incontro al cellulare in costante contatto con i Longobarda-store sparsi nel mondo: "Abbiamo dei problemi con l'inaugurazione del centro longobardo di Manila" spiegherà poi ai microfoni Sky. Nei primi minuti di gioco si intuisce quale sarà il leit motif della gara: Villini gestisce il pallone in un lento quanto infruttuoso possesso palla e Longobarda che approfitta del contropiede grazie alla rapidità delle sue ali e ai passaggi in profondità di Antonazzo. Dopo 5’ matura il gol del vantaggio, ancora grazie ad una veloce ripartenza: Dicandia, lasciato colpevolmente solo in area è lesto a girare alle spalle del portiere il pallone che proviene dal lato destro. Il Villini comincia a premere sull’acceleratore e i longobardi vanno in difficoltà. Il pareggio arriva grazie ad un tiro dal limite dell’area su cui difesa e portiere non possono negare qualche responsabilità. Ma a regalare gioia ai tifosi è ancora una volta il “cecchino” Antonazzo, perfettamente imboccato dalla torre Dicandia, che riesce a spedire il pallone in rete di destro dall’interno dell’area. Nella seconda frazione la Longobarda trova anche la segnatura che può chiudere in maniera definitiva l’incontro: uno due Dicandia-Nardi con quest’ultimo che riesce ad inserirsi in area e a colpire in precario equilibrio depositando la sfera nell’angolo opposto rispetto a quello del portiere in uscita. E’ a questo punto che la squadra comincia a perdere lucidità e convinzione. Su un’insistita azione sulla sinistra i biancoverdi trovano il gol che riapre l’incontro. A poca distanza segue anche il pareggio, siglato con un tiro improvviso dal limite che va ad infilarsi nell’angolo alla destra del portiere Tordelli. La Longobarda non ha però la forza per reagire e malgrado qualche raro tentativo (pallonetto dai 25m di Tiraboschi che lascia lo stadio in apnea per qualche istante) la partita si conclude con un pareggio che va bene ad entrambe le formazioni. In questo primo incontro abbiamo infatti assistito allo scontro diretto fra le due teste di serie del girone B della Mitropa Cup. Molti dubbi continuano a sorgere sull’organizzazione del torneo: ma se l’Atletico Montelungo con 23 punti ci ha soffiato il posto in coppa UEFA, che ci fanno i Villini in Mitropa se di punti ne avevano 24??? Mentre i Longobardi continuano a farsi queste domande sui principali quotidiani nazionali continuano ad apparire stralci delle telefonate fra Big Luciano e Gianluchino che gettano molte oscure ombre su questo torneo. Dopo l’attento ragionamento del Presidente Pellegrini l’interrogativo inquietante è: non è che i Villini si sono fatti iscrivere in Mitropa perché così hanno molte possibilità di mettere le mani sul ricco bottino in palio? In questi giorni la Longobarda riposa, in attesa che interrogatori, appostamenti e perquisizioni al Mirage permettano di conoscere la verità giudiziaria su questa faccenda. Nel frattempo la società da appuntamento ai suoi tesserati al 25. A quanto pare la Longobarda dovrà lottare contro un avversario in più, contro questo sistema sporco che è contrario a tutti i valori dello sport di cui il Presidente, nella sua figura di amministratore illuminato, continua a farsi portabandiera.

 

Stefano TORDELLI 6 Viene seriamente impegnato in più di un'occasione. Un paio di ottimi interventi. Incertezza sul primo e forse anche sul terzo gol. Altalenante
Francesco TIRABOSCHI 6,5 Schierato terzino a causa dell'assenza di Campi, riesce ad immergersi pienamente in un ruolo che non gli appartiene del tutto. Ottime le chiusure sull'ala destra dei Villini. Nel secondo tempo prova un euro gol con un pallonetto spettacolare. Forse era il caso di servire Dicandia solo in area. Terzinaccio
Aldo UCCELLETTI 6,5 Grinta e decisione negli interventi sono le sue peculiarità ed infastidiscono non poco gli attaccanti avversari. Discute con arbitro ed avversari al minimo pretesto: il minimo che ci si poteva aspettare da chi ha passato un'infanzia difficile tra i vicoli dei quartieri spagnoli. 'O core e Napule
Guido IOZZELLI 6 Una gara senza eccessivi patemi d'animo. Ancora un grossissimo rischio in difesa. Meglio darla subito o spazzarla via. Eccede nei lanci aerei. Non trova le giuste occasioni per sfoderare il suo tiro devaastante. Cannone inceppato
Matteo NARDI 5,5 Lo stato fisico sembra buono. Un bel gol su incursione personale. Fin qui le cose positive, veniamo agli aspetti da esecrare: tenta continuamente di saltare l'uomo in dribbling senza mai riuscirvi; passa raramente il pallone ai compagni preferendo involarsi in solitario. Può fare davvero di più. Disordinato
Giorgio ANTONAZZO 6 Corre per tutto il campo senza sosta malgrado sia appena uscito dagli allenamenti di pallavolo. Un pò lento a distribuire i passaggi, che spesso partono con un attimo di ritardo. Per sua informazione Benny gioca in squadra con noi... Esiste la sinistra
Benedetto TORDELLI s.v. Come giudicare un giocatore che ha toccato tre palloni in tutta la partita e non per sua colpa? Sarebbe un 7 per l'impegno e la corsa. Quale la causa della scarsissima intesa con i compagni? Forse problemi nello spogliatoio? L'escluso
Gianluca DICANDIA 7 Un gol, due assist. Cosa si può chiedere di più all'unica punta longobarda. La clinica svizzera sembra aver meritato il denaro che la società ha abbondantemente profuso. Peccato per il quarto d'ora finale in cui scompare completamente dal campo. Un bel tiro respinto dal portiere nel secondo tempo. Promette molto bene per il futuro. E "bomber" Picconi prenota un posto in tribuna. Lazzaro

(20/5)