LA PARTITA PIU' BELLA

I LEONI, BATTUTI DAGLI X FILE DOPO UNA GARA STRAORDINARIA PER CUORE ED IMPEGNO, LASCIANO LA MITROPA CUP AD UN PASSO DAL TRAGUARDO

LONGOBARDA - X FILE: 5-8

Non è facile descrivere delle emozioni, non è facile trasmetterle a chi non le ha vissute in prima persona venerdì sera, nella bolgia del campo A del Mirage. In molti sono accorsi fin dalle prime ore del mattino ai botteghini o ai Longobarda-store per procurarsi gli ambitissimi biglietti per la sfida delle sfide, la semifinale della Mitropa Cup 2006, raggiunta imperiosamente dai leoni rossoblu. E in molti hanno dovuto accontentarsi di seguire l’incontro sui maxischermi predisposti fuori dallo stadio stracolmo. Saliamo le scale che ci portano alla tribuna stampa e veniamo accolti da uno spettacolo incredibile: un mare di sciarpe con i colori sociali alzate verso il cielo ed il popolo longobardo che canta a squarciagola le note dell’inno “…Longobarda…sotto questo cielo blu…per me ci sei solo tuuuu…”. Mentre gli olè accompagnano lo speaker che legge la formazione che scenderà in campo, si comprende subito che una tegola è piovuta sulla squadra poco prima del match: manca infatti il centrale difensivo Iozzelli. Al suo posto viene richiamato all’ultimo momento il recente acquisto Pietro. Ad Uccelletti toccherà dunque rinunciare al ruolo di terzino che predilige. L’assenza del gigante si somma a quella di Campi, che nello stesso momento sta convolando a giuste nozze con Matteo Bonavia. E sembra che Gianluchino non l’abbia presa troppo bene. Poi le squadre entrano in campo accolte da un lungo applauso e da una miriade di flash. I volti inquadrati dalla regia internazionale sono tesi e concentrati. Ancora qualche secondo per permettere ai bimbi della Scuola Calcio Longobarda di togliere il simbolo della Mitropa Cup dal centro del campo e la palla è già in movimento. I ragazzi di mister Carapellucci, che passeggia nervosamente davanti alla propria panchina, partono coperti secondo le sue istruzioni e lasciano agli X File il controllo del gioco. Dopo 4’ Dicandia lancia Nardi sulla destra, l’ala si porta il pallone sul fondo e crossa basso, in area irrompe Tius che di piatto regala alla Longobarda il momentaneo vantaggio. Lo stadio esplode in un tripudio e la partita viene interrotta per pochi secondi, il tempo per allontanare dal terreno di gioco i fumogeni rossi e blu che spiovono da tutti i settori. “Non cantate più, eh bastardi?” inveisce un anziano supporter mimando gesti poco educati verso il settore ospiti, dove sembra improvvisamente calato il mutismo. Ci provano ancora Antonazzo e Dicandia ad approfittare della favorevole situazione psicologica per incrementare il vantaggio con tiri velenosi, ma la fortuna non è dalla loro parte. Il tempo di riordinare le idee e gli X File dimostrano di essere squadra avvezza ai grandi palcoscenici: dopo un paio di azioni sulle fasce trovano un meritato pareggio grazie ad un’azione personale dell’attaccante che semina il panico ed infilza senza pietà il giovane Tordelli. Ora è la Longobarda a soffrire il contraccolpo e dopo 2’ arriva anche il raddoppio avversario grazie ad un’azione da brasiliani che non lascia possibilità di replica alla macchinosa difesa rossoblu. Gli ospiti insistono, ribaltata la situazione premono per chiudere la gara il prima possibile. Ma così facendo lasciano praterie al determinato Dicandia, di cui forse sottovalutano le doti. Doti che egli stesso avrà modo di sfoggiare in occasione di un rilancio senza pretese della difesa che spiove verso la sua zona di competenza. Aggancia, si libera di un avversario, fa qualche passo verso la porta e lascia partire un missile a mezz’altezza che quasi trapassa il portiere avversario in uscita. Dopo il gol si fa tutto il campo per abbracciare il suo allenatore. Passa un minuto e la Longobarda ha un’altra grande occasione in contropiede quando Tius e Dicandia si trovano lanciati contro la difesa nemica sguarnita. Ma, vedendosi saltato, un giocatore degli X File si aggrappa alla maglietta di Tius impedendogli con un gesto furbo quanto antisportivo di continuare l’azione. Ammonizione per il giocatore e per il bomber ferrarese, impegnato a discutere con l’arbitro sulla gravità dell’intervento. La punizione affidata a Tiraboschi si infrange contro la barriera e il successivo tiro di Pietro si perde sul fondo. Punizione anche per gli ospiti sul loro lato destro: Tordelli parte per due volte prima del fischio dell’arbitro e viene infine ammonito per non aver rispettato la distanza. Un ennesimo cartellino giallo viene sventolato dal fiscalissimo arbitro in faccia a Tius per proteste. L’attaccante cade a pochi metri dall’area di rigore dopo un intervento deciso ma apparentemente regolare: l’arbitro non ha dubbi e concede una generosa punizione dal limite. Una piccola incertezza sul piazzamento difensivo consente agli X File di mettere in pratica uno schema a lungo provato in allenamento. Palla all’uomo sul palo che la rimette bassa al centro dell’area dove il compagno libero la può sparare a colpo sicuro: da manuale del calcio e Longobarda di nuovo sotto. Ma i leoni non ci stanno ed ecco che Tordelli, involatosi sulla destra, passa indietro il pallone alla corrente Pietro che senza pensarci dai 25m scarica una bordata violentissima contro la porta avversaria che non lascia possibilità di intervento all’estremo baluardo degli X File. E’ così che Pietro zittisce i suoi detrattori che lo incolpano di avanzare troppo in avanti rispetto alla linea della difesa. Ancora una breve sosta per sostituire la rete dove si è creato un buco di 30cm di diametro con tracce di bruciatura sui bordi, ed ecco che gli ospiti si mangiano un gol dopo aver bucato per l’ennesima volta la difesa longobarda. Ma il 4 a 3 è nell’aria ed arriva nell’azione seguente grazie ad una veloce ripartenza degli X File che trovano impreparati i Longobardi. Nella seconda frazione i rossoblu riagguantano nuovamente il pareggio nei primi minuti grazie alla caparbietà di Nardi che recupera palla al difensore e lancia Antonazzo, momentaneamente punta, che non ha problemi ad infilare la sfera in gol malgrado l’uscita disperata del portiere. Ma la partita è stregata e le due squadre si affrontano all’arma bianca con azioni spettacolari da entrambe le parti: triangolo e gli X File fanno 5 a 4. Ma Tordelli non ci sta e un suo tiro fenomenale costringe il portiere ad una degna risposta. I minuti del secondo tempo scorrono mentre il ritmo cala. Tiraboschi spara alto, la conclusione di Antonazzo è ribattuta. Poi episodio contestatissimo. La palla spiove in area longobarda, Uccelletti e l’attaccante si contrastano e finiscono a terra. L’arbitro concede il penalty, trasformato con sicurezza, che condanna la Longobarda a giocare disperatamente all’attacco per tentare di recuperare. Il tiro di Antonazzo è fuori di poco. Dentro è invece l’acrobazia con la quale l’attaccante degli X File spalle alla porta beffa il giovane Tordelli annientando le ultime deboli speranze dei leoni. Mancano 2’ dal termine quando Tordelli, che evidentemente non accetta il risultato che si sta configurando, spara fuori un siluro da posizione angolatissima. L’ala longobarda affranta torna camminando verso il centrocampo. Poi sente il pubblico che gli dedica un lungo e calorosissimo applauso e capisce che anche se il verdetto del campo è ormai certo bisogna far qualcosa per premiare chi ha dato così tanto alla squadra. Ricorda alcune scene che ha visto coi suoi occhi durante questi mesi: la famiglia che si stringe sotto la coperta portata da casa per affrontare il gelo del Mirage, il bimbo cui Dicandia consegna paternamente la sua maglia, lo striscione “11 TORDELLI” quando il giocatore era nel suo periodo più cupo. E comprende che deve far qualcosa per ripagare tutta l’umanità che il pianeta longobardo gli ha donato. Ha di nuovo la sfera fra i piedi, l’arbitro controlla il cronometro: si può fare ancora qualcosa. Lancia un’occhiata a Nardi, segue un gesto d’intesa col capo. Con un numero sulla linea di fondo lascia di sasso il suo marcatore, da palla a Nardi che gliela restituisce con un magico colpo di tacco e sigla il quinto gol per la Longobarda, meraviglioso per fattura e significato. Nemmeno il gol del definitivo 8 a 5 che gli X File realizzano in contropiede nell’azione successiva riesce ad interrompere la magia di quel momento. Quando il direttore di gara con un triplice fischio sancisce la fine della lunga e meravigliosa avventura longobarda lo stadio è già tutto in piedi da qualche secondo per regalare ai suoi un applauso che emoziona anche il più freddo dei cuori. Fox Molder & compagni stringono le mani dei loro avversari sconfitti dopo aver combattuto con onore e poi si affrettano a rientrare negli spogliatoi mentre già i primi tifosi longobardi scavalcano le reti di protezione per abbracciare i propri eroi. Netta – bisogna ammetterlo - la differenza fra le due compagini. E forse è proprio questo che riesce a rendere dolce persino il senso della sconfitta. Le mani continuano a battere, mentre sugli schermi passano alcuni dei momenti più belli di questa lunga avventura, ed i fuochi d’artificio, preparati per festeggiare l’eventuale accesso alla finale, vengono ugualmente lanciati ad illuminare il cielo terso. C’è chi piange sulle tribune e fra i giocatori denudati dai supporters. Dicandia batte la mano sul petto ed indica la curva, Nardi abbraccia dei perfetti sconosciuti come se avesse ritrovato il padre dopo 20 anni, Tius, l’indomabile belva umana, sembra aver trovato finalmente l’amore e viene visto allontanarsi in compagnia di una cagnolina, Tiraboschi defilato tenta di strappare il vestito ad Ilaria D’amico che si preparava alle interviste di fine gara. Ma il momento più bello si consuma poco dopo negli spogliatoi, quando la squadra dedica uno splendido e commovente applauso al mister che ha trascinato questo gruppo fino alle semifinali ed ha reso concreto un progetto ambizioso. Non sa ancora se resterà per la prossima stagione: “Ne parlerò col Presidente Pellegrini nei prossimi giorni e vedremo di trovare una soluzione”. Non ha evidentemente gradito le voci insistite che danno per certo l’arrivo di Capello alla guida del gruppo. Ma sembra difficile immaginarlo lontano dai suoi ragazzi, malgrado l’interesse di molti importanti club europei che hanno apprezzato il “miracolo Ucci” che ha trasformato la Longobarda in una delle società più competitive del torneo. Lapidario il suo commento ai giornalisti che lo assediano: “Questa non è la fine di un sogno, è solo l’inizio”.

Stefano TORDELLI

10

Non viene molto impegnato visto che nella maggior parte delle azioni gli X File entrano in porta con il pallone fra i piedi. Un grazie speciale a chi si è sacrificato per salvare la porta di una squadra della quale non sapeva neppure l’esistenza. Eroe

Aldo UCCELLETTI

10

Fa quello che può per contrastare i giganteschi giocatori avversari che sembrano comparire da ogni parte. Al solito un po’ in difficoltà sulle palle alte. No Aldo, il mister è con te, il rigore non c’era. Grazie al nostro mastino napoletano, fra i più presenti, costretto a sorbirsi costantemente battute sulle sue nobili origini. Eroe

Pietro

10

Voto più che meritato per il gol. Per il resto come si sospettava non tiene la posizione come dovrebbe. Imparerà col tempo. Un grazie anche all’ultimo arrivato. Eroe

Francesco TIRABOSCHI

10

Anche lui fa quel che può contro gli agilissimi e tecnici avversari. La difesa è il reparto che ha sofferto di più, ma non certo a causa del più ordinato e diligente fra i giocatori della Longobarda. Grazie per la duttilità e per i suoi tiri spesso mortali. Indimenticabili le sue battute che lasciano tutti perplessi. Eroe

Marco TIUS

10

Soffre gli avversari più del solito, ma lascia lo stesso il suo sigillo nel match. Cuore e grinta incarnati in un essere umano. La sua esplosione ha coinciso con la striscia positiva cominciata a febbraio. Un grazie speciale ai sui recuperi, alla sua grinta e ai suoi gol, spesso determinanti. Eroe

Giorgio ANTONAZZO 10 Il polemico centrocampista rossoblu è l’unico a far girare consapevolmente il pallone e a tenere in mano le redini del centrocampo. Letali i suoi tiri in tutta la stagione. In conflitto di ruolo con Tius. “Conflitto stimolante per entrambi” precisa il mister. Eroe
Matteo NARDI 10 Riesce ad impensierire notevolmente la difesa avversaria con i suoi cross tesi. Tanto di cappello da chi esce segnato a vita da questa grande avventura. Dovrà insistere in estate sulle conclusioni per migliorare nell’unico difetto. Shing-Tzu/Nardi Potter ha lasciato il segno. Eroe

Benedetto TORDELLI

10

Gioca rabbioso. Dopo una stagione al rallentatore, finalmente nelle ultime gare sono esplose tutte le sue potenzialità. Di buon auspicio per il futuro. Il suo gran tiro comincia a trovare il bersaglio. Quasi sempre presente nelle sfide del torneo. Grazie a chi mi ha fatto entrare nel mondo/tunnel di Hattrick. Non ne uscirò per anni. Eroe

Gianluca DICANDIA

10

Tra i più fomentati, ha fatto della Longobarda una parte consistente della propria vita. Molto deludente in tutta la prima parte della stagione, esplode dopo il brutto infortunio in cui è incorso. Il gol è la ciliegina sulla torta di questi straordinari ultimi 2 mesi. Il popolo longobardo lo ama. Eroe

Guido IOZZELLI 10 Non gioca, ma viene lo stesso a seguire i suoi compagni. Speriamo che possa recuperare dal brutto infortunio in tempo in tempo per la prima partita della prossima stagione. Dovrà fare più attenzione a non esagerare con la fiducia nelle proprie potenzialità per poter diventare a tutti gli effetti un campione. Le sue punizioni hanno lasciato a qualche povero sfortunato ematomi indelebili. Eroe
Stefano CAMPI 10 In controtendenza con l’andamento generale della squadra, è fra i migliori fino a marzo, poi comincia un lento e inesorabile declino psico-fisico. Peggiorato anche il suo rapporto con la curva. Ma in campo va sempre col cuore. Una bordata da fuori contro gli Scroters che non dimenticherà più. Eroe
Giuseppe “bomber” PICCONI 10 Resosi ostile a molti nello spogliatoio, ha contribuito con qualche realizzazione a portare avanti la Longobarda. Il nemico numero 1 del bomber ferrarese. “Se Dicandia ora è un fenomeno deve ringraziare soprattutto bomber Picconi che l’ha spinto a dare il massimo per non perdere il posto in squadra” spiega l’allenatore. Eroe
Matteo BONAVIA 10 Quando è stato chiamato in causa ha dato tutto per salvare la squadra con interventi decisivi. La società non dimentica chi ha mostrato tale attaccamento. Eroe
A tutti gli altri che hanno dato il proprio piccolo contributo al sogno 10

Evitando di citarvi tutti mi limito a dirvi da parte della società un grazie di cuore. Avete iscritto i vostri nomi nella leggenda. Eroi

 

Al Presidente e allo staff societario 10 Un ringraziamento speciale anche a chi è venuto a seguire gli incontri, sfidando temperature e umidità al limite della sopportazione umana. Eroi

(11/6)

I LONGOEROI

LA LONGOBARDA FERMA SUL PARI UN'AGGUERRITA ITALIA E CONQUISTA MATEMATICAMENTE LO STORICO TRAGUARDO DELLA SEMIFINALE

LONGOBARDA - ITALIA: 4-4

E’da poco trascorsa la mezzanotte quando il sonno dei romani viene interrotto dai clacson delle auto festanti che attraversano le strade della capitale. Gli occupanti ubriachi si sporgono dai finestrini, chi brandendo bottiglie di birra, chi reggendo orgoglioso i vessilli con i colori sociali: sono i caroselli dei tifosi della Longobarda che, intonando a squarciagola l’inno della squadra frammisto ad incoerenti frasi xenofobe, si dirigono verso piazza del Popolo, dove il tam tam spontaneo sulle radio locali ha scelto di radunare l’intero tifo rossoblu per festeggiare degnamente l’evento. Verso l’una la piazza è ormai stracolma: gruppi di giovani e meno giovani, intere famiglie con i bimbi sulle spalle, turisti stranieri attratti dalla scena singolare, tutti si stringono in un grande e simbolico abbraccio, uniti da un unico identico credo. Nel frattempo il pulman degli eroi ritorna al country club sull’Appia antica, che nemmeno l’ammirevole sforzo della sovrintendenza riesce a far radere al suolo malgrado l’area sia considerata soggetta a vincolo di assoluta inedificabilità. Ad attenderli una grande folla che tenta disperatamente di aggrapparsi alle fiancate del mezzo per poter vedere da vicino i campioni. “Aldo, Aldo”- urla un anziano signore che sfoggia una maglietta bianca su cui è stampato il volto sorridente del terzino – “famme na grazia che San Gennaro nun ce siente e ‘o guaglione mmio sta male”. Tiraboschi è il più scatenato: proteso dai finestroni del pullman ride e incita i tifosi che rischiano di rimanere schiacciati nel delirio collettivo pur di sfiorare la sua mano.

La Longobarda ce l’ha fatta a qualificarsi per le semifinali di questa avvincente Mitropa Cup. Ma anche questo traguardo è costato grande impegno e fatica, specie per merito degli avversari, davvero agguerriti malgrado l’handicap dell’uomo in meno. Ad accompagnare la squadra arriva anche in elicottero il Presidente Pellegrini al fianco di Laureti, ex portiere ed ora giovane rampante che sta raccogliendo nelle sue mani quanto rimasto del sistema Gea. Quando le telecamere inquadrano il patron l’intero stadio si alza in piedi in un lungo e caloroso saluto per chi ha ideato e reso possibile il “Progetto”.

Il primo a entrare nell’atmosfera della partita è Tordelli che, desideroso di mostrare a tutto lo stadio la sua ritrovata forma fisica, lascia partire un bel tiro che sfiora il palo. Dopo 5’ la Longobarda passa in vantaggio grazie all’ennesimo assist di Dicandia ed al bel gol di Marco Tius. Ma la gioia dura poco: guido gestisce con superficialità un pallone che viene recuperato da un avversario con i pantaloncini bianchi che per un momento si trasforma in Alberto Tomba: salta tutti come i paletti di uno slalom e insacca ad un metro dalla porta. La Longobarda è un po’ tramortita ma tenta di reagire con un calcio d’angolo di Tordelli che Tius di testa conclude alto. Poi l’Italia schiaccia i rossoblu e li costringe ad una serie di calci d’angolo, da uno dei quali scaturisce il raddoppio per gli avversari grazie ad un imperioso stacco di testa. Dicandia carica i suoi e li sprona a non avvilirsi malgrado la situazione si sia capovolta nel giro di pochi istanti. E’ lui stesso a ritrovarsi un’ottima palla al limite dell’area con il portiere che gli si avventa contro: la conclusione è potente ma l’estremo baluardo dell’Italia è attento a deviare. Picconi, fino a quel momento un po’ in ombra, si incarica della battuta di un calcio di punizione ma la parabola è fuori bersaglio. Ci proverà ancora dopo qualche minuto, colpendo d’istinto un pallone recuperato nella difesa nemica e mancando di molto la porta. Nella seconda frazione la Longobarda sembre rivitalizzata dai saggi consigli del mister. Arriva il bel gol di Tiraboschi, un tiro leggermente a girare da buona posizione, ancora una volta imboccato dall’assistman di Ferrara. Ora è la Longobarda che preme e schiaccia l’Italia nella sua metà campo alla ricerca di un giusto pareggio. Pareggio che arriverà ancora una volta grazie alla belva Tius, che con un gran tiro da fuori sorprende il portiere. I rossoblu provano allora a capovolgere di nuovo l’incontro, stavolta in proprio favore. Il tiro di Tordelli viene parato, così come la splendida conclusione da centrocampo del gigante Iozzelli che riesce a mettere non poco in apprensione il numero 1 dell’Italia, costretto a rifugiarsi in angolo. E da questa occasione che il sogno comincia a prendere piede: Tius colpisce in maniera semi-acrobatica un pallone difficile che il portiere vede partire solo all’ultimo momento, consegnando così momentaneamente la vittoria ai ragazzi di mister Carapellucci. Urlando furiosamente si lancia verso una curva impazzita per il suo gladiatore. Perfino un cane poliziotto, al suo passaggio, si siede a terra ed abbassa la coda in segno di rispetto per il suo capobranco. L’Italia si protende all’attacco alla disperata ricerca di una realizzazione che li tenga ancora in corsa per un posto nelle semifinali, lasciando così ampi margini per il contropiede longobardo. Tordelli e Dicandia si trova in una favorevolissima occasione di due contro uno, ma l’ala tenta il tiro personale  invece che passare la sfera al solissimo compagno che, solo in area a pochi metri da lui, si sbraccia disperatamente per richiamare la sua attenzione. Ancora una volta Tordelli si mostra egoista non permettendo all’attaccante di siglare il gol che poteva chiudere definitivamente l’incontro. Nell’azione seguente un gran tiro dell’Italia si stampa contro l’incrocio dei pali per poi rimbalzare sui piedi di un loro giocatore che non ha difficoltà a pareggiare le sorti del match. La Longobarda prova ancora ad impensierire i combattivi giocatori avversari, dapprima con una bomba di Picconi che il portiere respinge con prontezza, poi con Tiraboschi ed infine con Uccelletti. Il terzino si trova un pallone che gli viene incontro e lascia partire un siluro verso la porta, non prima di aver pronunciato: “Questo è per la mia Napoli!”. In quello stesso istante, qualche centinaio di chilometri più a Sud, a Posillipo, Ischia, Anacapri - tanto per citarne alcune -, migliaia di persone incollate ai teleschermi restano in apnea per qualche secondo. Ma la sfera viene ancora una volta bloccata senza problemi dal portiere e l’occasione sfuma. Nella pizzeria Da Gennarino sul lungomare di Sorrento c’è un po’ di amarezza, ma un signore esclama: “A Uccellè, tu si na pippa ma nu bravo guaglione!”. Riesplode l’ottimismo e le pizze ricominciano ad essere infornate come se nulla fosse accaduto. Al triplice fischio finale un cordone di polizia impedisce al popolo rossoblu di invadere il campo per strappare le maglie ai propri beniamini.

Stefano CAMPI

7

Voto regalato per la tutina blu e per essere rimasto in porta tutta la partita. Così non si lamenta. Non ha molto da fare durante l'incontro. Inoperoso

Aldo UCCELLETTI

6,5

Gioca bene e non sbaglia un pallone in tutta la partita. Prova il tiro dell'anno da centrocampo, ma quello che ne esce fuori è uno straccio bagnato. Più silenzioso del solito. Combattente

Guido IOZZELLI

6

Bene per tutta la gara, ma da una sua disattenzione nasce il primo gol dell'Italia. E non è la prima volta. Grandissimo tiro da centrocampo che costringe il portiere agli straordinari. Distratto

Francesco TIRABOSCHI

6,5

Attento in difesa e bravo anche nelle incursioni. Un gol a coronare un'ottima prestazione. Ordinato

Marco TIUS

9

Non ci sono parole per descrivere una forza della natura. In certi momenti sembra ispirato da un'essenza superiore. Tripletta e Italia a casa a leccarsi le ferite. I tifosi preparano una maglietta per l'evento. Incredibile

Benedetto TORDELLI

6

In campo da il massimo è anche qualcosa in più. Percorre per tutta la gara la sua fascia di competenza alternando azioni difensive ed offensive. Mezzo voto in meno per il gravissimo peccato di egoismo che poteva chiudere la partita. P-A-S-S-A-R-E

Giuseppe "Bomber" PICCONI

5,5

Sistemato sul lato destro del centrocampo, il bomber rimane continuamente fuori dagli schemi. Prova delle velenose conclusioni, ma il suo impatto sulla gara è appena percettibile. Lento

Gianluca DICANDIA

7

E' l'anima della squadra. Ha finalmente imparato a fare la punta e lo dimostra smistano continuamente assist per i compagni. Prova anche qualche conclusione, ma la fortuna e l'ottimo portiere avversario gli negano la gioia del gol. Necessario

(8/6)

CUORE ROSSOBLU

SOFFRENDO PIU’ DEL PREVISTO I RAGAZZI DI MISTER UCCI BATTONO I “VECCHIETTI” E BALZANO AL COMANDO DEL GIRONE

LONGOBARDA - STEFER: 4-3

Tirano un bel sospiro di sollievo i tifosi longobardi all’uscita dello stadio. Anche questa volta, malgrado i pronostici favorevoli, un’ottima e agguerrita Stefer è riuscita a mettere in difficoltà i leoni che cominciano a mostrare qualche cenno di cedimento psico-fisico. “Nulla di preoccupante”, si affretta a precisare il tecnico, “i ragazzi vengono da una stagione lunga ed estenuante, un leggero calo di forma era prevedibile. Un po’ di riposo ed allenamenti mirati saranno sufficienti a recuperare completamente le forze fisiche e mentali”. Ma l’atmosfera che si respira nell’ambiente non è così ottimistica: la Stefer è una squadra di sessantenni con un’ottima proprietà di palleggio ed una buona tecnica individuale, ma la differenza di età e di corsa, oltre che il grande vantaggio dell’uomo in più, avrebbero dovuto essere più che sufficienti per schiacciarli nella loro metà campo. Ciò è avvenuto, ma solo nella prima frazione di gara. Nella seconda sono stati semmai gli avversari ad imprimere il ritmo voluto all’incontro. Ha rischiato grosso la Longobarda: un pareggio con la Stefer, matematicamente esclusa dalle possibilità di accesso alle semifinali, avrebbe potuto complicare notevolmente il futuro. Ma la squadra è riuscita comunque a portare a casa tre punti importantissimi per continuare a sognare. In difesa si è sentita notevolmente l’assenza del gigante Iozzelli, capace di dar sicurezza a tutto il reparto malgrado alcuni eccessi di fiducia nelle proprie capacità. In attacco si insiste sul ritrovato bomber Dicandia, acclamato a gran voce dalla curva dopo le sue ultime brillanti prestazioni; Antonazzo in panchina scalpita per recuperare il suo posto in squadra. Dopo pochi istanti dal calcio d’inizio i rossoblu comunicano immediatamente ai rivali di essere bene intenzionati a portarsi a casa l’intero bottino: il tiro di Tius viene efficacemente respinto dal portiere. Ma la squadra è carica e i primi 20 minuti di Nardi sono da pallone d’oro: recupera palla sulla linea della difesa nemica e, dopo aver seminato il panico, si concede l’ebbrezza di un pallonetto da antologia che l’estremo baluardo della Stefer non può che osservare discendere inesorabile nella rete. I flash dei fotografi coreani accompagnano la fantastica realizzazione di Shing-Tzu, come l’ala longobarda è chiamata nell’estremo oriente, dove una nota casa automobilistica da molto tempo attendeva una prestazione degna del notevole impegno economico profuso verso il giocatore. L’urlo del commentatore coreano in tribuna stampa durerà 3 minuti e 42 secondi, e si fermerà in tempo per descrivere il colpo di tacco col quale Shing-Tzu, equivalente in italiano de “Il Magnifico”, permette al bomber ferrarese di ritrovarsi smarcato in area. Il suo tiro verrà facilmente vanificato dal portiere. Ma Nardi è il protagonista assoluto: uno-due con Tius e la conclusione di quest’ultimo viene nuovamente bloccata. Calcio d’angolo ed è ancora Tius, solissimo in area, a sfiorare di testa il raddoppio. Un raddoppio che i Longobardi, assoluti padroni del campo, cercano con insistenza: ci provano ancora Tordelli e Antonazzo, ma la mira è imprecisa. Il gol è comunque nell’aria e a concretizzarlo pensa ancora Nardi che, dopo aver terrorizzato il lato destro della difesa avversaria con una poderosa incursione, si concede un altro gol-capolavoro evitando l’intervento in extremis del portiere. L’emozione è troppo forte, il cronista di Seul ha un attacco cardiaco è verrà trasferito in un centro di rianimazione grazie ad un’eliambulanza. Sembra tutto molto facile, troppo. Dopo un tentativo di Tiraboschi respinto ancora una volta dal portiere, arriva inaspettatamente il gol della Stefer: dalla linea laterale il giocatore lascia partire un siluro a scendere che finisce la sua corsa all’incrocio dei pali alle spalle dell’incolpevole Bonavia, confermato in porta in attesa della stipula del contratto col fantomatico portierone che non ha ancora definito la rescissione del contratto dal Salerno. La Stefer non ha tuttavia nemmeno il tempo per godersi la realizzazione: passano pochi istanti e l’assist di Dicandia per Tordelli è brillantemente finalizzato in rete grazie ad un tiro d’esterno. Pochi minuti dopo è ancora lui ad avere la palla per chiudere il match, ma dopo aver atteso in area che la palla rimbalzasse in modo idoneo a scaricare in porta il suo missile, cicca comicamente la sfera. I primi minuti della seconda frazione parlano ancora longobardo: ci provano Tiraboschi, Antonazzo e Tius, ma senza fortuna. Punizione per la Stefer ed episodio incriminato: Bonavia para e Campi respinge sulla linea di porta aiutandosi forse con una mano. L’arbitro non si accorge e si continua a giocare. La Longobarda si lascia schiacciare dagli avversari che tentano disperatamente di riaprire l’incontro per onorare gli oltre 5.000 tifosi accorsi a sostenerli, e affida il suo gioco ad un frenetico contropiede. Il cross di Tiraboschi dalla ¾ è colpito al volo da Tius perfettamente inseritosi in area, ma il pallone scivola sul fondo. Poi è Nardi che riesce a farsi ammonire per aver inveito contro gli avversari. Nei successivi 5 minuti la Longobarda riesce a perdere totalmente il controllo dell’incontro e a capovolgere la situazione in suo sfavore. I due gol avversari maturano da due disattenzioni della difesa che viene colpevolmente abbandonata a se stessa da un centrocampo che non fa più filtro. La stessa Stefer non crede ai suoi occhi. Mancano 4’ alla fine del match e sono ora i leoni a dover inseguire la realizzazione contro gli All Blacks della Stefer che si rintanano nella propria area. I tiri rimbalzano sui corpi degli avversari come le palle d’acciaio di un flipper. Ma quando ogni speranza sembra ormai perduta, senza che nessun se ne avveda, Giorgio Antonazzo ha una crisi mistica in mezzo al campo: dal cielo vede scendere l’arcangelo Michele che, fermatosi al suo fianco, gli sussurra con voce celestiale: “Tira!!!”. Ed egli non tarda ad adempiere piamente al suo compito: la traiettoria, modificata da una mano invisibile, si conclude all’angolo alla destra del portiere. E’ l’apoteosi. Lo stadio esplode in un urlo liberatorio dopo un secondo tempo di sofferenza inaudita. Ora solo l’Italia può tentare di arginare la cavalcata verso la gloria della Longobarda. Malgrado una serie di favorevoli concatenazioni di eventi possano garantire alla squadra, trionfalmente trainata da mister Carapellucci, di accedere alle semifinali anche in caso di sconfitta nell’ultima sfida di questo turno eliminatorio della Mitropa Cup, il tecnico evita di affidarsi alla matematica: “Non ci interessano questi calcoli. Affrontiamo l’Italia per vincere ed arrivare primi nel nostro girone”.

 

Matteo BONAVIA 5 Maluccio. Si lascia scappare un pallone come se fosse di sapone ed esce per farfalle in occasione del terzo gol avversario. Sembra aver perso i suoi poteri di ragno. Spiderman stavolta è in versione Peter Parker
Aldo UCCELLETTI 6 E’ l’unico che nelle retrovie riesce a tener lontano con la sua grinta i vecchietti della Stefer. In difficoltà sui palloni alti. Fac-totum
Stefano CAMPI 5,5 Non convince più di tanto. Peccato per questo finale di stagione in discesa. A sua discolpa lamenta dolori ad inizio gara. Idolo spento
Francesco TIRABOSCHI 5,5 Non eccezionale in difesa, due sole incursioni in avanti. Litiga con il mister senza aver ben compreso le sue indicazioni. Al solito se la prende con le “prime donne” della squadra che trasformano la gara in una sfida personale. Forse ha ragione. Anonimo
Matteo NARDI 7 Il voto è una media fra le prestazioni del primo e del secondo tempo, dove appare fra i più affaticati. Da applausi i due gol. Shing-Tzu colpisce ancora
Marco TIUS 6 In calo rispetto alle precedenti occasioni. Questa volta è una prestazione senza particolari lampi di genio. Nel secondo tempo è fra quelli che accusano maggiormente il calo. Belva domata
Benedetto TORDELLI 6,5 Un bel gol ed una partita trascorsa ad adattarsi ai molti ruoli che il tecnico gli chiede di ricoprire. La determinazione non manca mai. Sacrificato
Giorgio ANTONAZZO 6 Ha voglia di distruggere ogni cosa per dimostrare alla società che non merita la panchina ma in campo non riesce a trovare la giusta posizione. Si avvede che la squadra sta sprecando palloni nel contropiede ma non fa nulla per arginare questo fenomeno. E’ lui in qualità di regista a dover imporre i ritmi alla partita. A lui si devono i tre punti, ancora con un tiro da fuori. Infallibile
Gianluca DICANDIA 5,5 Parte bene, nei primi 20 minuti si fa notare in un eccellente lavoro di sponda per i compagni. Secondo tempo inguardabile, è totalmente assente dal campo. Speriamo sia solo una parentesi in un periodo smagliante. A sprazzi

(2/6)