Skin, Fedez, Elio e Mika si sono resi protagonisti di una puntata che non si è discostata molto da quella della settimana precedente, ma almeno ha scovato un paio di voci sulle quali lavorare davvero: primo a passare il giovanissimo Luca Valenti, di soli 16 anni, con una bella versione di Another Love di Tom Odell. Dopo di lui sono passati in rapida sequenza Diego Esposito, Floriana Pappa, Marco Sbarbati (cantautore bolognese che da queste parti conoscevamo già per varie esibizioni dal vivo in città) e Martina Galli. Quello che ha meritato indubbiamente più applausi è stato il simpatico "pacioccone" Elijah Walti, con il suo ukulele e un sorriso contagioso di allegria. Johnny Be Goode, classico di Chuck Berry, ha fatto esplodere il palazzetto e caricato i giudici a tal punto che Skin gli ha persino toccato il c*lo.
Soli tre sì per i Landlord, gruppo riminese che non convince Elio come amalgama musicale nella prima parte della sua esecuzione di West Coast di Lana del Rey, mentre a Skin piace molto la voce della cantante Francesca. Come band passa anche il duo degli OSC2X, due ragazzi che fanno elettronica e si impongono con una cover ben riuscita di Boyband dei Velvet. Dispute attorno a Fabiola Osorio, giovane messicana che porta un brano sbagliato per lei. Rischia l'eliminazione ma Mika la fa tornare sul palco per esibirsi a cappella con una canzone pop, più adatta al suo tipo di voce, e Fabiola entra; così come Selene Capitanucci, che con Samuele Bersani e Giudizi Universali porta a casa i suoi quattro sì con facilità. Conquista tutti anche Santino Cardamone, professore di giorno e strambo cantautore di notte, che riceve da Elio la massima ammirazione per la sua originalità e freschezza (scusaci Fedez, te la rubiamo questa).
Telefonatissima, e non facciamo fatica a crederlo, l'audizione di Elisa Zoccali detta Zoci, che si trova tra il pubblico con il suo ukulele per farselo autografare da Skin. La cantante degli Skunk Anansie le consiglia di salire sul palco e provare a cantare. Guarda un po', porta You'll Follow Me Down proprio degli Skunk Anansie. Saremo pure complottisti dell'ultima ora, ma inventarsi una cosa del genere pur di passare non ci conquista molto. Ultimi a passare il turno sono gli strepitosi Street Chords, gruppo vocale stupefacente per potenza e capacità, e l'allevatore di cavalli Massimiliano d'Alessandro, che sembra avere il blues nella gola. Per un colpo di genio di Mika, salito sul palco per salvare l'ultima concorrente Miriam Metaxa sua fan, nascono gli ευχαριστώ che accedono al Bootcamp.
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