SanRemo 2016: il mio editorialeQuesto festival è stato senz'altro un successo, merito dell'organizzazione di Carlo Conti che ha saputo accontentare tutti i gusti e anche perchè a differenza di Fazio (ad esempio) non essendo considerato dfi parte non viene visto con la puzza sotto il naso a prescindere. Complimentoni anche a Virginia Raffaele che nelle prime quattro serate del festival ci ha regalato memoriabili imitazioni (Sabrina Ferilli, Carla Fracci, Donatella Versace e Belen Rodriguez); mentre nell'ultima è stata se stessa. Nessun complimento invece per le altre due presenze fisse (Gabriel Garko e Nadalina Ghenea) che hanno collezionato solo papere e battute patetiche) diventando ancora più antipatici fallendo l'operazione simpatia che invece volevano fare.
Per quanto riguarda in cantanti in gara posso dire che la canzone degli Stadio non è certo quella che mi piace di più nel festival di quest'anno; ma credo che la loro vittoria sia giusta quanto meno se riferita alla loro carriera. Sono stati sempre nelle retrovie prima come supporter di Lucio Dalla, poi come collaboratori di Vasco Rossi. Tocca anche a loro essere primi. Contento anche per la posizione di Francesca Michielin, che nonostante sia giovane di gavetta ne ha fatta. Mi dispiace per Arisa, la cui canzone mi pareva bella. Ha forse scontato il fatto di aver riproposto ancora quello che ci si aspettava da lei. Decisamente sottotono sia Noemi, che Annalisa, che Dolcenera: speravo in canzoni migliori per loro.
Di particolare rilievo il dibattito silenzioso che si è tenuto al festival sul ddl per le unioni civili a cui quasi tutti i cantanti hanno aderito indossando durante la loro esibizione qualcosa di arcobaleno. Oltre a loro anche qualche cantante ha aderito. Che sia la volta buona e che magari l'anno prossimo potremo constatare che finalmente la legge è stata varata. La società in ogni caso è più avanti della nostra classe politica.