Questo Festival ha molteplici modi di lettura. Dal punto di vista dell'organizzazione è stato quasi perfetto. Quasi, perchè nella giornata di giovedì c'è stato qualche pasticcio sia tra la durata esagerata della parte riservata alla celebrazione del sessantesimo anniversario del Festival con i super big e il pasticcio della non trasmissione in diretta della canzone di Jessica Brando.
Per il resto, però non ho nulla da contestare all'organizzazione; anzi devo fare i complimenti per la scenografia che era davvero fantastica e anche quelli alla padrona di casa che a differenza di altri Festival ti ha fatto passare per cinque serate di fila qualche ora in allegria arrivando alla fine quasi senza accorgersi. Mi ricordo gli interminabili Festival di Baudo o di Bonolis in cui ti violentavi quasi per restare fino alla fine. Il troppo stroppia e questo la Clerici lo ha capito!
Per le canzoni presentate si deve fare un discorso a parte. Sulla qualità dei pezzi si può dire che complessivamente superano la sufficienza e alcune sono proprio eccellenti. Io ho apprezzato la canzone di Arisa, quella di Cristicchi, di Irene Grandi, di Noemi. Ma anche quella della Ayane e della Fornaciari non erano male. Il grande dramma di questo Festival è stato il regolamento impostato sul televoto; che ha permesso a un gruppetto di teleutenti fidelizzati con una trasmissione televisiva di capovolgere i valori in campo. Gente che avrebbe votato chiunque a prescindere dai versi che interpretava.
Il prossimo conduttore sarà quasi sicuramente Carlo Conti e non posso che fargli gli auguri di studiare un regolamento migliore visto che non può contare sulla proverbiale simpatia che ha la Clerici. Ormai il Festival non cambia più il destino dei cantanti; ma dei conduttori ancora si ...