Credeva che questa fosse la volta buona. Ci sperava tanto. Ma il suo
nome non è tra quello dei 20 “big” che parteciperanno al Festival di
Sanremo 2008. Manuela Villa è amareggiata, delusa, furibonda. Attacca
Pippo Baudo, conduttore, e la commissione artistica.
Come sta, Manuela?
«Non
è certo Sanremo a determinare la mia vita. Sto meglio di prima, le
dirò, perché in mezzo a quel mucchio non ci sarei andata. È uno
scempio».
Con chi ce l’ha?
«Quelli selezionati da Baudo non sono cantanti. A parte Toto Cutugno e Max Gazzé, che mi piace moltissimo».
Dice così perché è delusa.
«Sono vent’anni che tento di partecipare al Festival. Ho perso il conto. Per me Sanremo è morto, non è più nei miei pensieri».
Perché è stata esclusa, secondo lei?
«Non
so. Quest’anno avevo tutte le carte in regola: la popolarità, dopo la
vittoria all’ “Isola dei famosi”, e il consenso del pubblico. Potevo
farcela. Non capisco come mai la partecipazione della Tatangelo fosse
già stata annunciata mesi prima, quando ancora non si sapeva nulla. Ci
sono regole poco chiare. Non si capisce».
Perché ce l’ha così tanto con la Tatangelo?
«Un caso sfacciato. Un’imposizione palese».
Perché?
«Chissà
perché... La stanno pompando da mesi, ma non verrà fuori. Ha
approfittato di una tematica (i gay, argomento del suo brano, ndr), non
è un’artista. L’artista è Gigi D’Alessio, il suo fidanzato, che ha
scritto per lei la canzone del Festival. Me dovrò sposa’ pure io con un
cantante...»
Se la prende con la Tatangelo perché è sostenuta da D’Alessio. Ma lei, Manuela, non è la figlia di Claudio Villa?
«Embé,
mio padre è un artista conosciuto in tutto il mondo, che rispetto. A
Sanremo sono apparsi tanti “figli di...”: Facchinetti, Celentano,
Morandi. Tutti hanno fatto fare pessime figure ai loro padri. Per
carità, magari avrei fatto peggio di loro, però chiedevo un’opportunità
nella vita. A una cantante si dovrebbe dare. Poi non contesto solo la
Tatangelo».
E chi altri?
«Vogliamo parlare del duo del “Gobbo di Notre Dame” Lola Ponce e Di Tonno? Sono bravi, ma non “big”».
Torniamo a lei, alla canzone scartata.
«Si
chiama “Se piove vedo il sole”, scritta da mio fratello Claudio. Una
bella romanza, in cui dico: anche se tutto è nero, si può andare
avanti. Parlo dell’ottimismo che si cerca in noi stessi e negli altri.
Baudo non deve dire che il brano non gli è piaciuto».
E perchè no?
«Perché
di solito dice così, ma non è credibile. Un artista non porta a Sanremo
una schifezza, giocandosi la reputazione. Le motivazioni sono altre,
più in là scoprirò gli altarini, non mi faccia parla’ se no me
arrestano... Baudo, inoltre, non può dichiarare di aver voluto
accontentare i gusti del pubblico con la sua scelta. Pippo ha
accontentato quello che pare a lui».
Ossia?
«Le case discografiche e le loro logiche».
Povia, altro escluso, dice che questo è un Festival di centrosinistra.
«Più
che la politica in senso stretto, parlerei della politica interna delle
case discografiche, del business. Io non c’ho santi in Paradiso».
Enzo Mazza, presidente dei discografici, dice che tra cinque anni Sanremo morirà.
«Per me è già morto».
Lei ha trionfato all’ “Isola”. Crede che esista un pregiudizio per chi ha fatto un reality?
«Anche
la moglie di Baudo ha fatto un reality, la “Fattoria”, e allora non la
famo più canta’? Meno male che ci sono i reality, perché se dovevo
aspettare Baudo a quest’ora stavo a casa a fare la calzetta...».
E ora che farà?
«Incido la canzone che volevo cantare al Festival, faccio il nuovo cd, finisco il nuovo libro, un romanzo, c’è la turnè».
Chi vincerà Sanremo 2008?
«La Tatangelo, ci scommetto».