Si preannunciano mesi caldi. Già, quindi non è una novità. Per oggi, incredibilmente, non ci esprimiamo su queste due notizie. Voi però siete liberi di farlo.
AdnKronos riporta l'articolo de Il Secolo d'Italia:
"Sanremo a misura di Prodi:
tutti dentro se di sinistra". ’Il secolo d’Italia’, in un articolo
richiamato in prima pagina oggi, critica il Festival sottolineando i
casi di alcune esclusioni eccelenti dalla prossima gara canora come
quelle di Povia e Francesco Baccini."E’ una storia che si
ripete ogni anno, specie se a condurre la kermesse e’ Pippo Baudo che,
solo a parole lancia gli appelli per superare le divisioni, almeno
quando si parla di canzoni", scrive il ’Secolo’ nel pezzo in cui
vengono raccolti gli sfoghi e le accuse ’politiche’ degli esclusi.
"Spulciando tra la lista dei cantanti ammessi, si capisce che molti, al
di la’ dei discorsi sul livello qualitativo, hanno il ’patentino’
richiesto", prosegue il quotidiano di An citando Michele Zarrillo, "che
ha scritto una canzone contro Berlusconi" e il cui testo del brano di
quest’anno "sembra piu’ che altro un intervento congressuale di
Diliberto"; Max Gazze’, che "e’ arrivato a fare la sua prima tappa del
tour cantando al Villaggio globale di Roma in una serata con compagni
dei centri sociali"; Sergio Cammariere, che "vanta una certa
militanza". Poi c’e’ Loredana Berte, "orgogliosamente comunista",
mentre "un altro allineato e’ Federico Zampaglio, anche lui
dichiaratamente di sinistra"."Superfluo -prosegue il ’Secolo’-
sopffermarsi su Eugenio Bennato, cosi’ come scontata e’ la collocazione
di Frankie Hi Nrg, che non a caso a Sanremo porta ’Rivoluzione’".
Infine, paradosso per ’il Secolo’, "persino i cantanti non di sinistra
porteranno tematiche dal sapore prodian-progressista. Forse proprio per
evitare l’esclusione a priori". Come Anna Tatangelo, che cantera’ dei
gay.