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Report

Il progetto. Una cassaforte di oltre 50 miliardi di euro. A tanto ammonta il Fas, fondo per le aree sottoutilizzate. Il Governo l’aveva creato con una legge ad hoc nel 2002 con lo scopo di destinare finanziamenti per le zone più in difficoltà del nostro Paese, l’85% va al sud il resto al centro nord. Con l’avvento della crisi però, il governo ha cominciato a usare questa cassaforte come un bancomat e ha destinato fondi, oltre che per le ricostruzioni dopo il terremoto in Abruzzo, Marche e Molise, anche per tappare i buchi di bilancio delle amministrazioni di Roma, Catania e Palermo, pagare gli ammortizzatori sociali, l’emergenza rifiuti e la proroga della rottamazione dei frigoriferi, le multe delle quote latte, e soprattutto sono stati destinati per il G8 al centro delle cronache per l’inchiesta “Grandi Appalti”. Anche il ponte sullo stretto, benché il governo abbia detto che non costerà nulla allo Stato, sarà destinatario del Fas: un miliardo e trecento milioni sono stati appena destinati per le opere propedeutiche. Inoltre altri 4 miliardi finiranno in Sicilia nei prossimi anni. Per evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata la legge ha istituito il protocollo di legalità. Nell’inchiesta si mostrerà cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia.

Come è andata a finire? - Gli scoppiati. Cercheremo di capire se lo scoppio della bolla è stato riassorbito dai mercati immobiliari e se si stanno preparando nuove bolle di altra natura, che potrebbero un domani creare ulteriori danni all’economia reale. Si farà un confronto tra le politiche adottate dall’amministrazione Obama e dall’Unione Europea per combattere l’instabilità finanziaria e si cercherà di capire quali sono le strategie di uscita dalla crisi che stanno adottando i diversi paesi.

Goodnews - Investigatori del mistero. Il ventunesimo secolo dovrebbe essere all’insegna della tecnologia e del dominio della ragione, ma in realtà continuano a proliferare miti e leggende metropolitane. Ci sono però persone che allo smascheramento delle bufale che stanno dietro ai tanti misteri dell’era digitale hanno dedicato la loro vita. Sono i fondatori del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. E a Pavia da 5 anni tengono anche un corso per le nuove leve di investigatori del mistero. 

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