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Report

Il servizio sulle banche e finanza sammarinese andato in onda ieri sera su Report, nota trasmissione di approfondimento giornalistico in onda su Rai Tre, ha scatenato l'ira del governo sammarinese che ora si prepara al contrattacco verso “Report”, e contro la Rai.

La puntata di Report, dal titolo 'Il Re è nero' andata in onda ieri sera, ha indagato sull'economia della Repubblica del Titano. I membri del Governo l'hanno considerata ''un attacco mediatico al sistema economico e politico sammarinese. Una trasmissione artificiosamente montata per denigrarlo, sulla base di affermazioni false, alle quali hanno concorso istituzioni importanti e rappresentative dello Stato italiano come la Guardia di Finanza''. 

La prima mossa è stata immediata: chiamare oggi a Palazzo Begni l’ambasciatore italiano per fare formale protesta contro una trasmissione “che ha detto falsità, che ha attaccato San Marino, la sua indipendenza e la sua sovranità", ha affermato il segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti. La seconda potrebbe essere di natura giudiziaria e chiamando in causa addirittura la Guardia di Finanza. Secondo Gatti, un ufficiale delle Fiamme gialle ai microfoni di “Report”  ha detto  “cose gravemente false riguardo alla concessione delle rogatorie internazionali da parte di San Marino”. In pratica, il finanziere ha ventilato l’ipotesi che gli “amici” del Parlamento e del governo sammarinesi si possano salvare senza problemi. La decisione se intraprendere o meno le vie legali arriverà però solo in serata, dopo un summit di tutta la maggioranza, il “Patto per San Marino”.

Nella seduta del Congresso di Stato di questa mattina si è parlato in pratica solo della trasmissione di Rai Tre e delle dichiarazioni che la Finanza, i banchieri e gli imprenditori italiani hanno messo in piazza contro la Repubblica. Gatti, che da Paolo Mondani di Report è stato intervistato alla fine di febbraio, parla di “manipolazione" delle proprie parole. "Attraverso il montaggio è stato realizzato un puzzle - continua Gatti - creando frasi che non ho detto”.

Il segretario afferma anche di essere stato ripreso “con una telecamera nascosta” tanto che poi ciò che risulta è un collegamento con la mafia. Persino un alterco tra Gatti e l’acerrimo nemico ed ex segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fiorenzo Stolfi “è stato montato in maniera sapiente e fa risultare uno scambio di accuse che non c’è stato”, aggiunge l’attuale ministro per le Finanze. "Non che i rapporti siano amichevoli - ammette Gatti - ma a San Marino possiamo litigare fino al sangue, fino a fare a botte, ma fuori dal Paese non si può dare un’immagine negativa". Invece le immagini ne hanno dato “una immagine devastante”.

"Nè la trasmissione di indagine di Milena Gabanelli, nè la Guardia di Finanza italiana - ha detto il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli - credo possano fare valutazioni della nostra legislazione. E’ il governo di San Marino a dover scegliere e in Tv non solo non è stato detto che il governo è cambiato da poco, ma nemmeno che noi abbiamo potenziato i controlli e che abbiamo revocato la licenza a Sogefin, la finanziaria incriminata dal team di 'Report' di avere avuto a che fare con Francesco Lo Piccolo, boss della Camorra". "Abbiamo fatto una indagine interna e non abbiamo trovato collegamento con la malavita - precisa Arzilli - ma l’abbiamo fatta chiudere perche’ non era affidabile e agiva con poca chiarezza”. 

Anche il segretario di Stato per gli Affari interni, Valeria Ciavatta, entra nel merito, ricordando che nella riscostruzione fatta da Gabanelli e Mondani “si e’ parlato erroneamente della convenzione tra Italia e San Marino del ‘39 quando si doveva chiamare in causa quella del 1991”. Senza contare che “nei rapporti tra i due Paesi non valgono solo le legislazioni internazionali ma anche gli accordi bilaterali”. Insomma, la lettura data dal programma di Rai Tre “rischia di mettere in difficolta’ i rapporti con l’Italia”, pure se, chiarisce Gatti, “stiamo andando avanti”.

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