In Italia "la liberta' di stampa c'è, ma ho firmato l'appello di Repubblica perchè mi riferisco alla libertà di poter lavorare serenamente. E' una libertà ulteriore che la democrazia dovrebbe rispettare": lo ha detto Roberto Saviano, ospite di Daria Bignardi all'Era glaciale su Rai2, a proposito dell'appello lanciato dal quotidiano la Repubblica. "Firmare oggi vuol dire difendere la serenita' di lavorare - ha continuato Saviano - senza pagare con la vita privata la propria opinione".
La sua vita, trasformata dall’uscita del libro (a chi lo critica per averlo pubblicato con Mondadori, risponde che sino ad ora la casa editrice gli ha garantito la massima libertà di parola ed espressione, qualora ciò dovesse cambiare non esiterebbe a cambiare editore), si basa sul potere delle parole, che possono essere in grado di provocare grandi cambiamenti.
Saviano ha poi esternato su diversi temi. Su Noemi ha detto: "Per questa ragazza è come aver vinto al Superenalotto". "Si e' vista anche a Venezia tra i fotografi". E sulla questione escort: "E' una faccenda dolorosa per l'Italia, per l'immagine che si sta dando, ma e' anche complicata per l'informazione".
Poi ha criticato la vicenda della targa a Peppino Impastato rimossa dalla biblioteca di Ponteranica, nel Bergamasco, dal sindaco leghista del paese "'Ndrangheta e camorra, secondo anche quanto si è detto in commissione antimafia, si spartiranno i due grandi appalti: la camorra la ricostruzione dell'Abruzzo, la 'ndrangheta l'Expo di Milano" a meno che non ci siano "commissioni rigide si infiltreranno negli appalti".
La Bignardi gli ha quindi domandato se qualcuno gli ha offerto di far parte di una commissione e Saviano ha risposto: "Si', ma in Portogallo". "So gia' che e' stata bloccata un'impresa casalese" che doveva partecipare alla ricostruzione post terremoto, ha continuato lo scrittore, mentre "ci sono tantissimi tentativi di entrare nei subappalti dell'Expo".