Renato Brunetta, che in trasmissione l’accusò di essere arrivata all’intervista impreparata e incapace di distinguere fra il padre dello Statuto dei lavoratori Giacomo Brodolini e un fantomatico «Brandolini», fu, dice Daria Bignardi, «la mia nemesi. Io così maestrina, così attenta? Figurarsi se non leggo i libri di cui devo parlare. Il ministro non sa di che pasta sono fatta». Forse per evitare rischi di questo genere, ma soprattutto perché «in quel senso abbiamo già dato e l’ultima stagione, vissuta in campagna elettorale, non è stata una passeggiata», nella seconda serie dell’
Era glaciale, in onda da stasera alle 23 e 40 su Raidue, di politici non se ne vedranno proprio. Uomini di spettacolo, certo; e sportivi, e giornalisti. Scrittori soprattutto, a cominciare da Roberto Saviano, protagonista oggi di una puntata monografica ricca di approfondimenti e di contributi filmati. Fra cui un primo giorno di scuola con i ragazzi di una terza liceo di Casal di Principe che dell’autore di Gomorra preferiscono non sentir parlare e un giro in Brianza fra lettori lumbard che non hanno apprezzato il suo ultimo articolo sui soldati del Sud. «La nostra troupe ha girato un reportage durissimo - commenta lei -, che mi ha fatto capire in maniera violenta come la questione Nord-Sud di questi tempi salti fuori da tutte le parti»