Il primo ospite della serata è Mara Maionchi. Appena entrata Daria Bignardi le fa i complimenti per la sua avventura a X Factor dicendole che lei è la vera rivelazione. La Maionchi ringrazia dicendo però che ci ha messo molti anni per diventarlo. Poi la Bignardi le ha gli auguri per il compleanno compiuti il 22 aprile (proprio come la Levi Montalcini e il compianto Montanelli; però lei ne ha molti meno). Sulla vittoria di Matteo Beccucci le chiede se anche secondo lei i giovani italiani (i maggiori votanti del programma) sono conservatori tanto da preferire Beccucci ai Bastardi. La Maionchi risponde che secondo lei non è così poiché al secondo posto sono appunto arrivatio i Bastardi che di conservatore non hanno proprio niente. Piuttosto il gruppo può essere stato penalizzato dal passaggio dell’ultima puntata su Raiuno. Noemi secondo il pubblico di internet è vista come la vincitrice morale del programma e la Bignardi chiede perché l’ha eliminata. La Maionchi specifica che quella settimana non avendo altri appigli ha valutato solo le esibizioni di quella sera e le aveva preferito l’altro cantante in nomination (Yuri Magliolo). La Maionchi dice di andare d’accordo sia con la Ventura che con Morgan poiché conoscendo sia pregi, che difetti di entrambi sa come comportarsi con loro. La Maionchi racconta che suo marito ha dieci anni di meno (lei 68, lui 58) e che sono entrambi indipendenti. La Maionchi ricorda dei suoi primi lavori a Bologna (dove è nata) e della sua entrata casuale nel mondo della musica (tramite un’annuncio di lavoro sul Corsera alla Ricordi di Milano). La Maionchi andava malissimo a scuola fin dalla prima elementare e dopo la scuola dell’obbligo ha deciso di andare a lavorare con sollievo di tutti. La Maionchi però dice che non si è ancora chiesta poiché andava così male e appena avrà un attimo di tempo lo farà. La Maionchi parla dei cantanti che ha scoperto. Mango, la Nannini e Ferro (a cui ha pagato le cure da un suo dietologo amico prima di farlo esordire). Segue un vide delle sue maggiori performance a X Factor di cui la maggior parte sono litigi con Morgan. La Moionchi smentisce categoricamente che litigano apposta. Lei dice di non riuscirsi a contenere al momento e di dispiacersi quando si riguarda. Se fosse tutto apposta si eviterebbe alcune parole; invece così non è. La Maionchi dichiara che senza i Beatles sarammo comunque arrivati al 2009; senza Fleming (l’inventore della penicillina) no. Questi per la musica sono momenti un po’ di plastica, ma prima o poi tutto cambia. Parlando dei Bastard sons of Dioniso che ha lanciato dice che secondo lei hanno un futuro nella musica e che finalmente ora possono far ascoltare anche le loro qualità di musicisti. Su Mike Buongiorno ospite in trasmissione ha un bel ricordo, anche se pur prendendo con ironia la cosa le è dispiaciuto quando ha tenuto in mano per tutto il collegamento il ritratto del suo fotomontaggio.
Il secondo ospite è il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta. La Bignardi esordisce chiedendogli se ha guardato X Factor o il Grande Fratello, lui risponde che ha visto il Grande Fratello solo nella prima edizione (quella della Bignardi). Brunetta è ospite in trasmissione per presentare il suo libro “Rivoluzione in corso”. Figlio di commercianti, la prima cosa che faceva ogni sera è chiedere ai suoi genitori quanto avevano guadagnato in giornata. Brunetta fa un grande elogio del Salone del Mobile che è appena stato a visitare e sui dipendenti pubblici dicono che dovrebbero essere il fiore all’occhiello dell’Italia e così non è. Brunetta continua dichiarando che grazie ai suoi decreti l’assenteismo è diminuito del 45%. Brunetta difende i suoi dicreti sull’abuso della legge 104 che permette ai lavoratori sia pubblici che privati di restare a casa tre giorni al mese in caso di assistenza a parenti con pesanti forme di handicap. Brunetta sostiene che molti ne approfittano e che anche dei connetti con la sciatica vengono fatti passare per grandi portatori di handicap. La Bignardi sposta l’argomento sull’altezza del ministro e lui dice che in adolescenza ne ha sofferto; ma poi non più e comunque con l’ironia riesce sempre a sviare dall’argomento. Comunque la grinta che ha dipende solo in parte dalla sua altezza. Leggendo la biografia di Brunetta, la Bignardi cita tal Brodoloni, pronunciandolo erroneamente Brandolini. Brunetta non ci vede più e inizia a rimproverare la Bignardi di aver detto bestemmie in quanto Brodoloni è stato un ministro del lavoro padre dello statuto dei lavoratori. Dopo le scuse della Bignardi e l’amminissione che non conosce il personaggio, Brunetta rincara la dose dicendo che se fosse stata sua allieva l’avrebbe bocciata. La Bignardi commenta “meno male che non lo sono”. L’incidente di percorso sembra finito, ma l’intervista non si riprenderà più. Poco dopo infatti la Bignardi racconta di un passo del suo libro in cui scrive quando lavorava alla Fondazione Brodolini non avendo soldi per pagarsi una stanza dormiva in una brandinanell’archivio. La Bignardi commenta che se questo lo facesse un dipendente pubblico lui non sarebbe d’accordo. Lui conferma; ma è l’occasione per un altro litigio. Brunetta dichiara che lei non ha letto il libro, la Bignardi le dice di calmarsi e di non fare il professore con lei. Ma Brunetta insiste dicendo che dovrebbe saperlo a memoria il suo libro e qui il ministro colleziona il primo attacco della Bignardi che dice che il libro lo ha letto, ma che non era così avvincente da doverlo imparare a memoria. Brunetta non fa completare alla Bignardi la domanda successiva e ribadisce che non ha letto il suo libro. La Bignardi dice chiaramente che il ministro le sembra antipatico e che vorrebbe cercare di finire l’intervista. E comunque visto che prepara quattro interviste a puntata può sfuggirle anche qualcosa. Ma Brunetta decide di rilanciare dicendo che comunque la presentatrice ha una redazione di 50 persone. La Bignardi lo corregge dicendo che sono solo in 15 e comunque lo reinvita a cambiare tono. La Bignardi continuando con le domande che si era preparata chiede al ministro un suo parere sul corso di formazione di 50 ore fatto ai candidati del Pdl per il parlamento europeo. Brunetta difende questa pratica dicendo che gli altri partiti non hanno fatto neanche quello. La Bignardi obietta che gli altri partiti forse non candidano persone uscite dal Grande Fratello e simili e precisa che vuole solo un opinione da parte del ministro. Brunetta ribadisce che è abituato a giudicare le persone per quello che fanno e non per quello che scrivono i giornali di gossip (parlava del Corriere della Sera). La Bignardi fa buon viso a cattivo gioco e prosegue. Si parla di Facebook e dopo aver fatto vedere un video di presentazione che il ministro ha messo nel suo profilo; lo stesso dice che risponde a tutti i quesiti più importanti segnalati dai suoi collaboratori e che comunque hanno risposta tutte le richieste dei 45.000 “amici”. La Bignardi ricorda quando D’Alema lo ha apostrofato come “energumeno tascabile” e che nonostante le abbia chiesto scusa per la parola il ministro ce l’abbia ancora con lui. Brunetta obietta che in quell’epressione ci ha trovato violenza. Segue un video dell’imitazione che Crozza fa del ministro. Brunetta dichiara che Crozza facendo la sua imitazione si è messo dalla parte dei fannulloni e per questo non gli piace. La Bignardi ribatte che la satira prende tutti i campi; ma poi non argomenta per riuscire a finire l’intervista. Brunetta cita alcune discussione che ha avuto ultimamente con i giornalisti tipo Augias o Merlo e la Bignardi gli chiede se ci tiene a puntualizzare sempre tutto oppure se magari è meglio lasciar correre a volte. Brunetta ribatte che è un preciso impegno morale ribattere sempre e raccolta il caso di una lamentela di un lettore ricevuta nella rubrica di Isabella Bossi Fedrigotti sul Corriere della Sera, in cui secondo lui la giornalista avrebbe dovuto verificare il fatto prima di pubblicare. La Bignardi cita una dichiarazione del ministro al settimanale oggi chiedendogli se è vera “Io non bello e non ricco ho fatto il culo al mondo. Sono la Lorella Cuccarini del governo Berlusconi”. Brunetta conferma la frase e si dispiace che la Cuccarini non l’abbia presa bene. Brunetta infine cita tutti i provvedimenti che ha preso da quando è ministro e dice che è più bravo di Tremonti.
La terza ospite del programma è Geppi Cucciari. La Bignardi le fa subito i complimenti perché è dimagrita e la Cucciari dice che è il miglior complimento che si possa fare a una donna. Sarda di Macomer, nata a Cagliari solo perché li c’era l’ospedale, fin da piccola voleva fare l’attrice comica, anche se i genitori non erano contenti di questo. Si è laureata (in giurisprudenza) per far piacere ai genitori ed ha anche lavorato subito dopo in uno studio notarile. Il suo ex capo nel momento in cui ha dato le dimissioni ha detto che finalmente andava a far ridere dove doveva e non nel suo studio. La Cucciari presenta il suo libro “Meglio un uomo oggi” in cui parla anche di un certo Michele che raggruppa sia il rapporto cheb ha avuto con un suo ex, sia una persona che ha conosciuto recentemente, più alcune licenze poetiche che ha inventato lei. La Cucciari dice che quello che è importante in una relazione non è tanto conquistare un uomo; ma fare durare un rapporto. Allo stesso tempo però non bisogna incaponirsi nel cercare di salvarlo per far durare la relazione perché gli uomini devono salvarsi da soli. La Cucciari fa notare come se le ragazze molto belle (almeno che non se la tirino molto) sono sempre sorridenti tutti dicono loro che sono molto simpatiche; se la stessa cosa lo fanno le ragazza normo-dotate come lei i commenti che vengono fatti sono che ha una paresi. La Cucciari dice che le donne sono troppo morigerate e non si tolgono tutte le soddisfazioni sessuali per cui durante il matrimonio passano momenti di crisi. La Bignardi per scherzare con la Cucciari le chiede se ha un fidanzato; ma senza volerlo scopre che ha indovinato e si imbarazza. La Cucciari scherzando dice che avrebbe preferito una partecipazione emotiva piuttosto che una sorpresa per un avvenimento. Per dei suoi impotetici figli, la Cucciari preferisce i nomi di Zosimo e Giuseppa a Ambrogio e Paris.
L’ultimo ospite di questa puntata è Fabrizio Corona. La Bignardi commenta il suo libro “La mia prigione” uscito due anni fa nel periodo che ha passato in carcere dichiarando che non ha una bella veste grafica; ma anche che da questo libro si capisce l’Italia di oggi. Corona dice che in carcere scriveva 2/3 ore al giorno e che ha scritto ben di più di quello che è stato pubblicato; ma che l’editore giustamente non poteva prendersi il rischio di cause legali ulteriori pubblicando cose che erano ancora oggetto di processo. La Bignardi parla dei servizi fotografici che sono stati fatti a lui e a Belen Rodriguez su Chi e su Novella 2000 durante le loro vacanze alle Maldive. Corona dichiara che durante le foto rubate da Novella non se ne erano accorti e hanno scattato delle foto brutte che potevano anche evitare di pubblicare; mentre nel servizio di Chi si erano accorti della presenza del fotografo e le foto sono molto migliori. Il valore economico di questo servizio – continua Corona – è non più di 20 mila euro perché non contiene una notizia; se avessero fatto foto di uno dei due che bacia un’altra persona sarebbe valso almeno 80 mila. Corona dichiara di aver due personalità;una pubblica cinica e spietata che l’aiuta ad andare avanti nel mondo del lavoro e un’altra più intima nella vita privata. Nel libro la Bignardi cita alcuni passi in cui Corona dice di sentirsi ai suo agio con i mafiosi che erano rinchiusi nello stesso carcere (a Potenza) alcuni anche in regime di 61bis. Corona dice che ammira personaggi come quelli visti in gioventù in film come “Scarface” o il “Padrino”, non per quello che questi delinquenti fanno anche perché tra loro e lui c’è una grande differenza: i reati che ha commesso lui li ha fatti non sapendo di andare contro la legge; mentre loro agiscono in coscienza. Corona dice che a Potenza ha trovato i boss che comunque hanno un loro codice di comportamento; mentre nel suo soggiorno a San Vittore c’erano più che altro marocchini, albanesi e ladruncoli comunque; gente che ti ammazza per poterti rubare 50 euro. A Potenza si è trovato meglio anche se a Milano dopo una ventina di giorni e dopo essersi fatto rispettare si era formato una cerchia di amici. La Bignardi nota delle similitudini del libro di Corona con Gomorra di Saviano; solo che quest’ultimo dice che la gente di cui si parla muore subito e fa una brutta fine; mentre Corona no. Sempre la Bignardi rimprovera a Corona di non dire ai ragazzi che lo prendono come esempio che il suo è un personaggio. Corona risponde che è d’accordo con il fatto che i mafiosi facciano una brutta fine; ma loro stessi lo sanno di farla perché le loro azioni non sono guidate dalla volontà di avere soldi, ma da un codice morale. Mantre i ragazzini sia di livelli sociali bassi, che alti si vedono a trent’anni con una buona situazione socioeconomica e sposati/fidanzati con una bella ragazza. Per Corona l’importante è farsi rispettare dalla vita anche a costo di fare risse. Corona parte del rapporto con suo padre che era un collaboratore di Montanelli e che ne ha seguito alla Voce quanto con Montanelli fuori uscì da “Il Giornale” per fondare “La Voce” nel momento in cui Berlusconi entrò in politica. Corona dice che il padre è per lui è l’esempio del migliore giornalismo ed è contento di averci potuto lavorare insieme gli ultimi sei mesi della sua vita quando lui era fotografo mentre il padre era direttore di Star tv (che aveva accettato di condurre perché a corto di soldi pur provenendo da quotidiani e testate televisive). Corona comunque crede di essere innocente e vorrebbe che dopo l’assoluzione o la Bignardi o qualche altro giornalista lo intervistasse per poter essere riabilitato. La Bignardi gli augura di essere assolto, ma dice che a lei non capita di essere sopresa con pistole o soldi falsi. Corona risponde che questo dipende dai diversi stili di vita che fanno e che lui non vivrebbe mai quello della Bignardi. La Bignardi ricambia.