Il primo intervistato di questa sera è Luca Zaia. Daria Bignardi gli chiede subito conto della polemica del momento. Matteo Salvini (esponente della Lega milanese e candidato alle europee) avrebbe proposto che le prime due carrozze di ogni treno della metropolitana sia destinate solo a milanesi. Le polemiche contro questa proposta ci sono state in tutto il mondo politico, anche dalla Pdl. Zaia minimizza e dice che come ha chiarito Salvini era solo una provocazione, anche se sono stati posti dei problemi reali. Nipote di agricoltori e figli di meccanici ha fatto la gavetta nell’officina dei genitori e si è pagato l’università facendo il pr in una discoteca del trevigiano. Zaia rivendica il fatto che sono tutti federalisti (anche quelli come l’Udc che non hanno votato la legge); ma che vent’anni fa quando loro per primi proponevano questa legge tutti li consideravano razzisti. Bossi viene considerato da tutti i leghisti un po’ come un Cristoforo Colombo che indica la meta. Tutti seguono quello che dice perché ne conoscono la destinazione. Zaia sostiene che in Veneto sette persone su dieci (tra le quali lui) pensano in veneto anziché in italiano. Luca Zaia poi con sorpresa della Bignardi dimostra di conoscere l’ultimo libro della conduttrice (“Non vi lascerò orfani”) e dice (parafrasando quello che la Bignardi ha scritto su suo padre) che come ministro dell’agricoltura vuole andare tra gli allevatori e sporcarsi i piedi di terra perchè è l’unico modo per conoscere i problemi. Zaia dichiara che il fatturato del made in italy alimentare nel mondo è più di 24 mld; ma che allo stesso tempo ogni dieci prodotti dichiarati italiani, solo uno lo è realmente. Le copie neanche a dirlo solo per la maggior parte prodotte non seguendo le norme igeniche adeguate e questo è un doppio danno per l’immagine dell’Italia all’estero.
Il secondo ospite della serata è Sergio Castellitto. Si parla subito della polemica che si è scatenata sul fatto che alla festa del primo maggio (da lui presentata) nell’accogliere Vasco Rossi ha letto un verso dell’ultimo libro della moglie Margareth Mazzantini. Lui difende la scelta perché quelle frasi centravano con il contesto e che anzi se potesse tornare indietro leggerebbe il paragrafo per intero, senza restrizioni. Comunque nonostante parecchie critiche Castellitto dichiara che oltre che ai ragazzi che lo ascoltavano, il pezzo è piaciutosoprattutto a Vasco Rossi a cui era dedicato. Sul caso Berlusconi-Lario invece Castellitto non vuole commentare perché quando un amore finisce bisognerebbe rispettare quello che c’è stato di bello e fare restare la cosa privata, anche se i coniugi in questione fanno di tutto per farla rimanere pubblica. Castellitto racconta che sua moglie ha lasciato il mondo del cinema proprio per permettere a lui di continuare, anche perché aveva capito che il menage tra due attori sarebbe stato difficile e allo stesso tempo ha incontrato il suo vero destino che era quello della scrittura. La Bignardi gli chiede se è vero che sa fare l’imitazione di Sarkozy e Castellitto parla di quando vide un comizio del presidente francese prima che venne eletto in cui aveva un orazione molto dura. Al termine la gente che lo stava ascoltando esplose in uno scrosciante applauso; ma lui invece che ringraziare come un politico fece un sorsetto come un attore. Questo lo impressionò e fece questa imitazione a Cannes. La Bignardi fa vedere un filmato delle teche Rai di un film dell’81 in cui Castellitto ancora studente dell’accademia recita con Mario Merola (Carcerato). Castellitto ha dichiarato di essere stato contento di aver lavorato con Merola e che recitavano senza prove.
Il terzo ospite è Neri Marcorè. La Bignardi approfitta di qualche dell’ospite per togliersi qualche sassolino. Prima ironizza sul fatto che invita solo comunisti (persino il presidente Zaia) e poi dice che probabilmente la cacceranno da Raidue (ma pazienza aggiunge). La Bignardi festeggia Marcorè mandando in onda prima un pezzo in cui recita nella fiction “Tutti pazzi per amore“ e poi manda alcuni tralci del film “Gli amici del bar Margherita”. La Bignardi ironizza sul fatto che improvvisamente gli fanno fare dei ruoli in cui appare molto seducente, mentre solo tre anni fa interpretava un Papa. Marcorè dice che proprio questo è il bello di fare l’attore in quanto si possono vivere molte vite contemporaneamente. La Bignardi gli chiede conto della sua carriera di cantante ora che ha fatto dei concerti insieme a Luca Barbarossa in cui lui gli fa da spalla in cui alcuni monologhi e Marcorè canta. La Bignardi fa vedere anche dei video in cui cantan imitando degli artisti famosi: Edoardo Bennato, Ligabue e Jovanotti. Alla domanda se gli dispiaceva la fine dei varietà del Bagaglino, Marcorè ha fatto capire che non era affatto uno spettatore di quel genere dei programmi e che non ne sente assolutamente una mancanza. Poi parlano dei suoi esordi nel 1990 a “Stasera mi butto”. A quell’epoca aveva appena finito di fare la scuola per interpreti dopo la quale avrebbe dovuto iniziare a fare l’interprete di lingue in parlamento; ma dopo quella trasmissione gli fu proposto (a lui e agli altri finalisti uno show con la Carrà) e da li in poi non si è più fermato.
Sarebbe dovuta andare in onda anche un intervista a Vauro e a Beatrice Borromeo che insieme avrebbero dovuto presentare un libro da loro scritto insieme a Marco Travaglio, ma così non è stato. Visto i sassolini che si è tolta all’inizio dell’intervista con Marcorè credo che sia stata vittima di qualche dirigente di Raidue. Marano o chi per lui.