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L'angolo di LUciana Littizzetto

Fini vuol farsi crescere la barba come Che Guevara. Soffiando un cappuccino per farlo raffreddare stava addirittura cantando l’Internazionale. La Littizzetto rimprovera Fazio di invitare solo politici dell’opposizione. Prima Bersani, poi Fini. Maroni, invece, ha detto che si schiererà con l’ìopposizione se il governo conferma i tagli alla polizia. Bossi invece si è arrabbiato. “Stai zitto balengo, non rompere i maroni, maron glacè!”. Influenza suina. Cresce la pendemia, aumentano il numero di contagiati, aumentano le pagine dei quotidiani sull’argomento e le interviste televisive. Tutte chiudono però dicendo che non c’è da preoccuparsi, che è tutto sotto controllo.Però lo dicono con la voce di uno che fa testamento. Amici del tamiflu; vogliamo capire! Poi si arrabbiano se intasiamo i pronto soccorsi o se la gente presa dalla psicosi si fa anche il bidè con l’amuchina. Però nessuno ci da informazioni serie. Fazio (l’altro) da i numeri diversi tutte le volte. Ma chi dobbiamo chiedere a Topo Gigio? Abbiamo messo topo Gigio a fare la prevenzione dell’influenza A; ma se c’era in giro il colera chi mettevamo Winnie the pooh? E per il tifo l’omino della Lagostina? Che poi non si capisce perché Fazio sia vice ministro. Lavora a metà? Il viceministro Fazio ha detto che sta per arrivare il vaccino e che appena arriverà i primi ad essere vaccinati saranno i politici perché se si ammalano loro l’Italia si fermerà… …perché invece adesso sta andando! Tanto sono abiutuati a stare tra le lenzuola. La Littizzetto comunque è contenta che il vaccino lo prendono prima i politici così sperimentano su di loro se il vaccino davvero funziona. Se vedremo arrivare Bocchino a palle blu o Fassino come un leone marino (adesso sembra il filo per tagliare la polenta) o se vediamo Cota a scaglie come un basilisco capiamo che fa male. I servizi televisivi sulle ricerche scientifiche sono inguardabili. Servizio tipo “Trovata la cura per il morbo del parpagnac, la medici per la perlite progressiva e per la sindrome del beibaluba” Se si conosce qualcuno malato di quella malattia si drizza le orecchie e si sta a sentire attentamente il medico che di solito è uno con il camice bianco , l’occhio del rtenente Colombo simile alla trota incartocciata e il tic di chi è stato sui binari del treno quando il treno stesso passava. “Si è scoperto che le cellule dominali, stimolate dal piriperione, inibiscono il flibostasto producendo delle cellule smadettali che rigenerano la placca soave”. Naturalmente nessuno capisce niente e aspetti che ti diconocse la medicina è in vendita. Invece dicono che la medicina è stata sperimentata con successo solo sui topi; così finisce che abbiamo una generazione di topi sanissima e una generazione di uomini malata. Da li comunque topo Gigio come testimonial. Torna tutto! Notizia balenga. Pubblicità su quella che fa i salti mortali in cucina e la voce di sottofondo che le dice di fare meno fatica se compra il polpettone. La cucina è 2 metri per 2. In salotto cosa avrà montato il trapezio per lavare i vetri? Per lavare la vasca si tufferà dal boiler? Un idiota con cervello fatto di purea. Le donne in pubblicità o sono idiote o sono nude. Se sono idiote nude è proprio il massimo. Ma vogliamo parlare dell’altra demente: quella che ha il bambino che vuole andare a fare la cacca dall’amico. Per chi non l’avesse vista. C’è questo minchionino alto due soldi di cacio prepotente e tutto vestito con lo zaino in spalla che dice. “NO mamma io la cacca non la faccio qui, la vado a fare da Paolo!”. E la mammo invece di titargli una sberla lo accompagna da Paolo. E solo perché Paolo ha lo spruzzino anti odore. Ma pensa alla mamma di Paolo che si vede tutta questa gente arrivare. Una parola per la pubblicità dei divani della Ferilli . Quella che fa “Beato chi se o’ fa il sofà”. Che tutte le volte che la sente in radio la Littizzetto urla tutte le volte da sola in macchina e le viene da battere la testa contro il clacson finchè non parte l’air bag. La Ferilli sembra un’ippopotamo che sbadiglia, un orso che digerisce tutto il favo con le api dentro. Magari ai romani piace e fa ridere. Ma allora lo facciano in tutti i dialetti così ridiamo tutti.

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