Il primo ospite è Cristiano De Andrè che presenta il suo ultimo album “De Andrè canta De Andrè” che a sua volta raccoglie la migliore produzione del padre Fabrizio De Andrè da lui reinterpretata. Questo album è stato inciso dopo dieci album dalla morte del padre e quindi ha tanti significati ed è anche come un passaggio di consegne. Cristiano De Andrè parla dell’ultima tournè del padre in cui lui lo segui e riarranggiò anche dei suoi pezzi. Lui gli propose di reincidere dei suoi pezzi e il figlio avrebbe voluto rifarli con il padre ancora in vita.
Il secondo ospite è Erri De Luca. Presenta il suo ultimo libro “Il peso della farfalla”. De Luca contesta gli sgomberi dei rom avvenuti a Roma e dice che chi ha contribuito con il proprio voto a far si che ciò accadesse dovrebbe anche sgomberare il presepe che hanno appena fatto in casa; perché allo stesso modo molti anni fa era stato sgomberata una giovane donna forestiera che era stata costretta a partorire in una baracca. Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi.
Il terzo ospite è Richard Gere. Poco tempo fa ha accompagnato il Dalai Lama a una riunione mondiale dei parlamentari per il Tibet tenutasi in Italia alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini. Gere dice che il conflitto in corso dal 1949 tra Cina e Tibet e una questione di terra. Il Tibet essendo la patria dell’Himalaya e di tutte le vette più alte del mondo è come se fosse il terzo polo; infatti dopo polo nord e polo sud ha la concentrazione più alta delle risorse acquatiche del mondo. Tutto questo in mano alla Cina – continua Gere è pericoloso. Prima di fare l’attore era andato ad accompagnare un amico a un provino; ma hanno preso lui e non l’amico. Adesso Gere non si ricorda nemmeno come sichiamava l’amico; ma non per questo deve per forza aver fatto una brutta fine. Ai tempi del provino non sapeva recitare. Tutt’ora sostiene di stare ancora imparando. Gere a proposito del cinema dice che chi è davanti a una telecamera non può dire balle; mentre Fazio scherzosamente dichiara che lui è da ventisei anni che ne dice e che qui in Italia chi dice balle può ambire a diventare o presentatore o politico di alta carica (Berlusconi?). Negli anni di Woodstock intorno al 1969/70 anche lui andò in una comune (in Vermont) a suonare rock. Fazio racconta che quando Almodovar è venuto in trasmissione ha raccontato che Tom Cruise ha fatto inserire nel contratto che nessuno lo dovesse guardare negli occhi e ha chiesto a Gere se concorda che il divismo degli attori è giusto che ci sia. Cruise risponde che è divertente questa cosa di Cruise perché lui nel contratto ha fatto inserire la clausola contraria e cioè che tutti lo guardino negli occhi. Fazio fa presente che persino i sandinisti gli hanno chiesto quale attrice con cui ha lavorato fosse più bella e altre domande più dirette sul tema. Fazio chiede a Richard Gere di spiegare a un italiano le regole del baseball. Gere fa vedere un suo amico italiano nel pubblico che ha insegnato a suo figlio a giocare. Poi Fazio gli confessa che prima dell’intervista ha parlato con lo stesso amico che gli aveva preconfessato la cosa.