L'unico ospite della serata è Claudio Abbado. Con Fabio Fazio, Abbado parla dell’Orchestra venezuelana Simon Bolivar, che ha diretto il 19 marzo scorso, in occasione del Festival di Pasqua a Lucerna, e a cui il Maestro è particolarmente legato dal 2005, da quando cioè collabora attivamente al Sistema di José Antonio Abreu. “Ha creato una cosa meravigliosa – spiega Abbado parlando di Abreu - è una delle cose più belle e importanti che siano state fatte negli ultimi anni: giovani, presi anche dai barrios, che hanno la possibilità di studiare musica. In un paese dove come cultura non c’è niente, lo zero assoluto, Abreu ha creato un’isola straordinaria assoluta. Come dice lui stesso: meglio un ragazzo con un oboe in mano che con un mitra”.
Abbado sta cercando di importare questo sistema anche in Italia, raccogliendo le energie di molti: “Ci stiamo lavorando, dobbiamo farlo con la stessa mentalità, lo stesso amore, la stessa passione, la cosa migliore sarebbe organizzarla in ogni regione, dalla Sicilia all’Alto Adige”. A proposito, poi, della sua carriera, il Maestro, che dal ’63 dirige sempre con la stessa bacchetta, comprata a New York (pagata 1 dollaro), dopo il furto del suo astuccio, precisa: “non esiste la carriera per me, esiste il fatto che quando avevo sette anni sono andato alla Scala, Antonio Guarnieri dirigeva Debussy, i Notturni, e ho detto: ‘questa è magia, un giorno vorrei realizzarla'. Per me è andata avanti sempre così". Nel 2004 promuove nella città di Bologna la nascita dell' Orchestra Mozart, di cui diviene direttore musicale ed artistico.