Nonostante abbia vissuto in pieno il fascismo e il 25 aprile 1945, e nonostante le sue origini ebraiche, Rita Levi Montalcini non ha mai avuto paura per sè. Lo ha detto lo stesso premio Nobel durante la registrazione del programma 'Che tempo che fà. "Non ho mai avuto paura - ha detto - la mia vita è stata fortunata: la paura non so dove stia di casa. Io ho la forte tendenza a vedere con ottimismo tutto, anche cose che non lo sono, e persino il fatto di essere stata dichiarata razza inferiore". Il 25 aprile 1945 Montalcini lo ricorda bene: "Ero a Firenze, lavoravo con gli Alleati. Con mio fratello siamo allora tornati a Torino, e abbiamo potuto riprendere contatto con quelli che da anni non vedevamo. E' stato un viaggio emozionante quanto felice, perché tutti o quasi tutti erano ancora in vita". Piu' che la lotta contro la lebbra, "che e' piu' diffusa in India che in Africa", a Rita Levi Montalcini del continente africano interessano le giovani donne, "che sono umiliate, private del diritto allo studio". E cosi' il Premio Nobel per la medicina ha creato una Fondazione Levi-Montalcini per l'Africa, con l'obiettivo di favorire lo studio, "e sono gia' 10mila le borse di studio che siamo riusciti a fornire gia' nel'eta' pre-scolare".