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Che tempo che fa

Il primo ospite è Umberto Pasti, giardiniere professionista ha appena fatto uscire edito da Bompiani il libro "Giardini e no (Manuale di sopravvivenza botanica)". Il libro è un manuale di filosofia attraverso il giardinaggio, ma anche di filosofia del giardinaggio. Fare i giardini vuoldire arrendersi e obbedire, cioè l'esatto contrario del nostro tempo che invece vuole dominare tutto. Fare un giardino vuoldire piegarsi e obbedite prima di tutto alle esigenze del luogo (come precipitazioni ecc) e comunque diventare degli attenti osservatori del luogo.

Il secondo ospite è Paolo Sorrentino. Anche lui presenta un libro. Edito da Feltrinelli, "Hanno tutti ragione". Tony Pagoda è un cantante "di night" con tanto passato alle spalle ("Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata san Gennaro"). La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell'esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo "catalogo" di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.

L'ultimo ospite della serata è Giovanni Floris. “In questo mese  – ha commentato Floris – non abbiamo perso grande libertà, abbiamo perso un pezzettino di  libertà. Io sono convinto che la libertà non si perda tutta insieme, si perde un pezzettino alla volta, questa volta un pezzettino l’abbiamo perso. Come un carciofo, se gli togli una foglia, il carciofo rimane uguale e il sapore è lo stesso, però ha una foglia in meno, e questa volta la foglia è toccato a me farla!”. E poi continua ancora con una riflessione intensa. “Qual è un potere che chiude i luoghi di confronto? I luoghi in cui il potere si può confrontare con chi la pensa diversamente come Ballarò. Il potere che elimina un confronto è un potere fragile, è un potere molto debole. E mi spaventa la fragilità di un potere che non accetta il confronto. Nella vita di tutti i giorni, le persone che la pensano diversamente da noi esistono, può essere la moglie, la suocera, il collega di lavoro, non li puoi eliminare! Tu sei forte se riesci a convincerli, se riesci ad assorbirne le critiche, se sei uno che spera che scompaiano quelli che ti criticano,entri in un vortice in cui vuoi eliminare tutti.” “Un potere forte i problemi li risolve e si confronta.” Margaret Thatcher una volta disse ad un politico italiano che si lamentava di essere continuamente attaccato dai giornali: “Non li legga i giornali.” “Non disse li chiuda o li faccia chiudere, – ribadisce Floris – disse non li legga!”

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