Il primo ospite è John Turturro. E’ in questi giorni a Torino al teatro Carignano con “Fiabe italiane”, che si ispirano ai racconti di Italo Calvino. E’un estimatore da anni di queste fiabe ed è la prima volta che vengono rappresentate. Voleva farlo Fellini prima di morire parlandone proprio con Calvino. Torturo qualche giorno fa ha dichiarato che “l’Italia più che uno stato è un continente”. Contiene così tanti dialetti diversi, tanti cibi di versi e tanti diversi modi di comportarsi da non credere possibile in un solo Stato.
Il secondo ospite è Tom Ford. Si presenta con il suo primo film “A single man” con il quale è favorito agli Oscar. Anche Tom Ford ama l’Italia e vive da quattro annistabilmente a Milano. Il film è un’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Christopher Isherwood. Il libro e il film parlano della vita di George che ha appena perso il suo compagno per un incidente d’auto e non riuscendo a sopravvivere alla assenza decide di suicidarsi. Il tutto è tratto da una storia vere ed è ambientato nel 1962 con sottofondo delle vicende politiche sociali dei missili sovietici a Cuba. Non considera il suo film un mezzo per la rivendicazione dei diritti glbt perché il protagonista vive semplicemente la sua storia che poteva essere la stessa anche se fosse stato eterosessuale. Lo stesso Ford vive con il suo compagno da 23 anni e dice di sperare che un giorno tutti capiscano che una coppia omosessuale è assolutamente normale.
L’ultimo ospite è Ezio Mauro, il direttore del quotidiano “La Repubblica”. Fazio chiede come mai ha trasformato un quotidiano in un partito “il partito di Repubblica”. Mauro dice che non è così; a meno che non si consideri tale l’attaccamente dei lettori al quotidiano e l’influenza che esso ha sui lettori stessi. Dopodiché otto mesi fa la redazione di Repubblica ha contattato la persona più vicina a Berlusconi e cioè Gianni Letta chiedendo di poter sottoporre quelle domande al premier e è stato risposto che servivano quattro giorni di tempo. Al quinto le hanno pubblicate. Quello che ha indotto Repubblica a fare questa campagna è stato la pubblicizzazione dei fatti privati di Berlusconi; in quanto le dichiarazioni dell’ex moglie sono avvenute tramite agenzia “Ansa”; la risposta del premier tramite “Porta a porta” e le dichiarazioni della figlia Barbara che diceva che un uomo pubblico deve saper giustificare la sua vita privata attraverso un’intervista su “Vanity Fair”. "Non c'è conciliazione perché non c'è guerra. C'è stato e ci sarà giornalismo" ha concluso infine. Inoltre Ezio Mauro spiegando l'intervista rilasciata ieri al suo quotidiano dal presidente del Consiglio, dopo mesi di accese polemicheha detto: "Claudio Tito segue da dieci anni il presidente del consiglio, gli ha parlato innumerevoli volte, lo ha chiamato e il premier gli ha risposto dandogli una notizie sulle sue intenzioni in materia fiscale. Lo abbiamo pubblicato. Abbiamo fatto il nostro mestiere". "E' singolare - ha concluso - che di fronte ad una normale iniziativa giornalistica si scatenino interpretazioni molto strane. Noi rimaniamo noi stessi e di fronte all'anomalia di Berlusconi, tipo quella di pretendere leggi ad personam che lo sottraggono alla giustizia, daremo gli stessi giudizi che abbiamo sempre dato".