Il primo ospite è Paolo Coelho. Il suo ultimo libro si chiama “Il vincitore è solo”. Quando non è in viaggio, il mattino tira 24 frecce con l’arco. Per Coelho il suo libro “non è un thriller, ma è un affresco desolante della nostra situazione attuale”. In questo caso alla fine vince il male. Fazio chiede se non ha paura che il pubblico sia sconcertato dal pessismo imperante nel libro. Coelho dice che si deve sempre rischiare trattando temi nuovi e in modo diverso perché la cosa peggiore sarebbe che il pubblico pensasse che uno scrittore scrive sempre la stessa cosa. Li si che si perderebbero lettori. Coelho trova che in questa società ci sia superficialità in quanto si fa di tutto per essere felici; ma più si insiste più si diventa infelici. Il successo è l’essere riuscito a fare una cosa; non per forza essere diventato famoso. Ha autorizzato un libro in cui viene raccontata la sua biografia nonostante nella sua vita ne abbia passate di ogni. Lo ha fatto per leggere la sua vita in un libro e riuscire a guardare orgogliosamente in dietro perché tutto quello che ha fatto lo ha scelto. Scrive da per tutto; non ha bisogno di un posto in particolare.
Il secondo ospite è Pier Ferdinando Casini. Casini è notoriamente contro il bipolarismo perché ha consegnato alla Lega e all’Idv le chiavi della politica italiana. La Lega come lui prevedeva a il controllo del nord Italia avendo ottenuto le presidenze della regione Piemonte e della regione Veneto (ed è già tanto che non ha ottenuto anche la Lombardia). Viceversa Di Pietro non permette al Pd di fare una vera svolta perché “gli sta sempre con un cortello puntato”. L’Udc fa scelte trattando solo con i governatori (che si chiamino Polverini o Bresso). Fazio chiede perché hanno scelto di allearsi con la Bresso in Piemonte e non con la Bonino nel Lazio? Casini risponde che non ha niente contro la Bonino e anzi ne ricorda la designazione nell’unione europea quando erano entrambi nel centrodestra. Semplicemente preferisce la Polverini tra le due. Il vero problema è in Piemonte dove alla Bresso viene opposto il Dio Po’ (la Lega). Quindi la differenza tra la Bresso e la Bonino si chiama Cota! Contesta Bondi che gli rimprovera il fatto di non essere entrato nel Pdl con il suo partito. Casini dice che è contro ogni svolta autoritaria e populista e non svende il suo partito perché c’è una persona (Berlusconi) che dice che tutti devono confluire dentro un contenitore maggiore perché se no sono fuori dall’alleanza. Rispetta poi l’idea delle primarie per il Pd, ma non crede in questa forma di democrazia e quindi non la persegue perché non fa altro che acuire conflitti invece di risolverli. Casini è per una legge elettorale alla tedesca e cioè proporzionale che elimini questo bipolarismo dannoso. Sulla questione di Rosario è contro chi quegli immigrati li sfrutta. E’ ovvio che li lo Stato non è presente e i calabresi non attendevano certo le ronde della Lega; ma la polizia e i carabinieri che invece sono arrivati con 48 ore di ritardo.