Il primo ospite della serata è Sting. E’ appena uscito il suo ultimo album “If on a winter’s night”. Il primo singolo (che ha cantato in trasmissione) è “Soul cake”. E’ un disco sull’inverno che riunisce canti tradizionali, riadattamenti di musica classifica; un lavoro comunque in cui si respira un’aria invernale. Tra l’altro conferma che sabato prossimo l’intera puntata sarà dedicata a un mini concerto di Sting. Per quanto riguarda squadre di calcio europee tifa la Fiorentina. E’ contento di essersi riunito con i Police; ma francamente si sente molto più libero senza.
L’ultimo ospite è Gianfranco Fini. Fini ha appena pubblicato per la Rizzoli “Il futuro della libertà (consigli non richiesti per i nati nel 1989)”. Per Fini "il Pdl così come è organizzato non mi seduce al 100%. Non mi piace la caserma. Vorrei che ci fosse un pò più di rispetto delle opinioni degli altri, anche se queste dovessero apparire eretiche". Sul Premier Berlusconi dice: "Berlusconi ha diritto di governare, glielo hanno dato gli elettori. Edeve governare nel pieno rispetto di altri organismi previsti dalla Costituzione, vale a dire della Corte costituzionale, del Parlamento, del Presidente della Repubblica e della Magistratura". E poi sulle riforme e sul confronto e il dialogo con l'opposizione: "la differenza con Berlusconi è che lui dice "confrontiamoci con l'opposizione, ma se non ci incontriamo allora facciamo da soli". Per carità è legittimo, e lo prevede la nostra stessa Costituzione. Ma così le tensioni si acuiscono. La politica da un po' di tempo, sembra un derby permanente". E sull'ipotesi portata avanti da Vittorio Feltri, direttore del Giornale, in merito alla volontà del Premier di far sottoscrivere un documento ai parlamentari Pdl per farsi appoggiare nei processi, dice: "gli autografi si chiedono a Sting non ai deputati. Ma sono convinto che le volontà che Feltri attribuisce a Berlusconi non sono tali". Poi, ha aggiunto: "Il presidente della Camera come tale non firma nulla. I deputati si regolano loro". E ha concluso parlando delle candidature per le prossime elezioni regionali, definendo qualcuna di esse (Casentino in Campania) "inopportuna, anche se hanno un sacco di voti".