&quWalter Veltroni, dopo essersi cimentato in passato in alcuni saggi e nella bella raccolta di racconti "Senza Patricio", ha pubblicato in questi giorni il suo primo romanzo "La scoperta dell'alba". Si tratta di una storia a cavallo del tono autobiografico con la ricorrente assenza del padre, che Veltroni non ha praticamente conosciuto, e dell'affresco di una generazione e i suoi drammi, gli anni '70, anni di piombo, del terrorismo, delle battaglie di piazza tra la polizia e gli autonomi, dei brigatisti.
Un romanzo che un giorno dopo la sua uscita in libreria ha già richiesto una seconda ristampa, e che in sede di presentazione ha fatto dire "Un romanzo lieve ma toccante, nel quale Walter Vetroni, dopo quelle di politico, giornalista e sindaco di Roma, svela le sue doti di narratore contemporaneo dalla scrittura leggera ma non banale, con uno stile che ricorda un po’ Baricco e un po’ Veronesi e una prosa che scorre veloce e amabile come una canzone di Luigi Tenco.ot;
Il fenomeno letterario del rientro delle vacanze incontra, invece, un malcelato scetticismo sulle pagine di Time non per le sue qualità stilistiche ma per la difficile coesistenza di una realtà di politico con incarichi istituzionali come quello di sindaco di Roma con quella di scrittore in un breve articolo intitolato "Politico confeziona un romanzo".
"Il sindaco di una grande città deve essere tutto per i suoi abitanti: vigile urbano, solutore di problemi, romanziere. Romanziere? Il sindaco di Roma, Walter Veltroni ha esteso i suoi doveri pubblici fino ad includere l'esplorazione delle sue fantasie private" narra in avvio di articolo Jeff Israeli, che definisce il primo cittadino della capitale come candidato futuro alla poltrona di Presidente del Consiglio.
Oscillando tra la critica letteraria e quella politica, la recensione di Time rileva da una parte "il tono intimo del romanzo, che segue una ricerca di più di quarant'anni legata alla scomparsa del padre nella prima infanzia" mentre dall'altra cerca di comprendere come Veltroni trovi lo spazio di trasformarsi in romanziere, "conosciuto per il suo impegno totale, trova il tempo di scrivere al mattino presto o durante le note pause romane all'ora di pranzo". In realtà il sindaco di Roma ha dichiarato in questo giorni di aver scritto il romanzo durante l'estate scorsa, trattenuto in città.
E parlando di fantasie private e di sogni, Time riporta un dichiarazione di Walter Veltroni: "Sogno ad occhi aperti, come dovrebbe fare ogni carica pubblica. Il mio lavoro è interpretare le aspirazioni dei cittadini che rappresento". E Jeff Israeli chiosa, strizzando l'occhio, "almeno il romanziere non ha dimenticato come deve parlare un politico".
David H. Lawrence sosteneva che chi sogna ad occhi aperti è pericoloso perchè è in grado di realizzare i propri sogni: auguri, Sindaco.