Prepariamoci a un incidente diplomatico, e al richiamo in patria dell'ambasciatore francese a Roma. Perché a Sanremo scoppierà, in tutta la sua virulenza, il caso Cristicchi. Che in un brano di presa immediata - il classico tormentone dance-pop intelligente, un po' alla "Salirò" di Silvestri - si farà apertamente beffe della première dame dell'Eliseo. Recita infatti il testo di "Meno male" (scritto dal cantautore romano insieme a quell'altro ribaldo di Frankie Hi-Nrg): "Che bella Carla Bruni/se si parla di te problema non c'è". E poi, irriverente, "siamo fatti così, Sarkonò-Sarkosì".
Materiale sufficiente per la rottura delle relazioni e mandare in crisi la struttura portante dell'Unione Europea. Non bastasse, l'astuto Simone, lontanissimo dall'elegiaca denuncia sociale di "Ti regalerò una rosa" (che gli valse la vittoria al Festival 2007), offrirà altro materiale sapido agli osservatori di costume e di politica: ecco altri versi sull'Italia paese di "pochi idraulici e tante badanti", tra "video ricatti e nonne coi seni rifatti", dove "vissero tutti felici e contenti ma disinformati sui fatti", e dove "i terremotati sono ancora in vacanza", e qualcuno canta "ambarabàciccicoccò, soldi e coca sul comò".
Poi l'affondo finale, quello in grado di compromettere i rapporti privilegiati con Usa e Vaticano: "Osama è ancora latitante/l'ho visto ieri al ristorante/so che non mi crederete/se sbaglio mi corigerete". Citare Wojtyla due righe dopo il superterrorista del secolo suonerà certo azzardato alle orecchie di parte della sterminata platea mediatica di Raiuno. Naturalmente, Cristicchi non sarà il solo a sollevare polemiche in una gara dove, ancora una volta, abbondano le canzoni a tema sentimentale.