''Ormai siamo tutti narcotizzati, viviamo in un paese addormentato e si respira una cappa pesante'': Samuele Bersani, tra i firmatari dell'appello di Repubblica per la liberta' di stampa, commenta così la difficile situzioane della sinistra italiana. Il 2 ottobre esce il suo nuovo album, 'Manifesto abusivo', che contiene tra le altre 'A Bologna', una dichiarazione d'amore verso la sua citta' d'adozione, ma anche una denuncia dell'abuso di divieti e della paura dei cambiamenti di una citta' ''che si è spenta'', dove ''la giunta comunale ha cancellato la notte''. Presentando il cd, Bersani parla della situazione politica: ''Partecipo alla confusione con confusione, so chi non mi piace ma non so cosa mi piace. Ho simpatia per Bersani (l'ononimo), lo vedo come un medico di campagna, quello che ti salva il cavallo, come nella pubblicita'. Ma - lamenta - sono stanco di vedermi rappresentato da chi ha 20-30 anni piu' di me''. Renato Brunetta? ''E' cattivo, vendicativo, devono avergli fatto degli scherzi a scuola'', mentre Silvio Berlusconi ''parla dell'Italia come se non l'avesse mai governata''. ''Si sta tutto televotizzando. Non mi stupiro' se fra Franceschini e Bersani si decidesse col televoto'', conclude.