"Egoismo e paura sono i tratti fondamentali della politica della destra". Partendo da questa considerazione il ministro degli esteri, Massimo D'Alema, intervenendo ad una iniziativa congressuale diessina a sostegno della mozione Fassino e della nascita del Partito democratico, attacca a muso duro coloro che a sinistra hanno provocato la caduta del governo Prodi nel giorno del rinvio alle Camere deciso dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Convinto della necessita' che l'Italia attraverso la guida del centrosinistra superi, appunto, "egoismo e paura", D'Alema ha ribadito la necessita' di un "nuovo profilo internazionale nel quadro dell'Alleanza Atlantica e dei dettami delle Nazioni Unite". Per affrontare le crisi nel mondo per D'Alema "ci sono due modi: il primo e' contribuire a risolverli, l'altro e' mettersi in pace con la coscienza". Quindi parlando del caso Afghanistan D'Alema ha affermato: "se vogliamo essere protagonisti di una strategia nuova, dobbiamo esserci, questa e' la politica". "Se si esce dalla politica ci sono due modi di fuga una collettiva come Paese, una individuale..., io, voto no, cade il governo ne viene un altro di destra ma io sono tranquillo con la coscienza". "Allora io dico che non serve il Partito democratico - ha scandito D'Alema - che questa sinistra non va bene ce lo ha insegnato gia' il Pci, questa sinistra non serve al Paese". Quindi D'Alema ha ricorda i racconti di suo padre che parlando della Resistenza rammentava come coloro che si impegnavano alla redazione e distribuzione dei volantini clandestini venivano criticati da alcuni che sostenevano come "servisse ben altro per liberare il Paese dal fascismo...Ma quando si tratto' di impugnare le armi e sparare a farlo furono sempre e coloro che gia' si erano impegnati sul fronte dell'informazione".