Tre anni e mezzo di scrittura e poi un disco di inediti "Musa" dedicato al mondo femminile. "Canto la forza e il grande coraggio delle donne vittime di abusi o che devono fare i conti con la vita e i problemi familiari. Seguiamo l'esempio di personalità come la Bonino o la Betancourt!". Marina Rei sarà tra le star dell'evento "Amiche per l'Abruzzo" a San Siro il 21 giugno con tutte le donne della musica italiana.
La donna nel 2009 deve ancora lottare?
Lottiamo tutti i giorni, forse più degli uomini, con grande coraggio e forza. Caratteristiche che sono sinonimi di intelligenza. Ho cantato in questi brani l'urgenza delle storie di vita quotidiana sia personali che di amiche. Sono ritratti in cui ogni donna può riconoscersi.
Si parla anche di crisi di coppia e dei figli che vengono messi in mezzo. Quanto c'è di te in queste storie?
Senza entrare nel personale posso dirti che in questi tre anni e mezzo mi sono successe un sacco di cose. Ho avuto anche i miei momenti di malinconia ma ho trovato la grinta e la forza si sollevarmi e mi sono ritrovata più forte di prima. E' la forza delle donne: la capacità di dare una svolta alla propria vita proprio da un momento negativo.
La famiglia non ne esce certo bene dal tuo disco.
Alcune donne credono ancora nella leggenda metropolitana del raggiungimento della felicità attraverso il matrimonio. Io credo alla complicità tra due persone e che i figli debbano imparare quanto sia importante anche in generale quando ci si rapporta agli altri.
Si parla molto del peso e prestigio delle candidature femminili per le europee. Che ne pensi?
Non voglio entrare in merito a certe barzellette che qualcuno ci propina di tanto in tanto. Credo che ci sono state e ci sono oggi donne che hanno fatto la storia della politica con il loro vissuto e la loro azione, al di là della loro appartanenza. Mi riferisco, ad esempio, ad Emma Bonino che con l'Associazione "Non C'è Pace Senza Giustizia" ha sensibilizzato sul tema dell'infibulazione. Oppure a Ingrid Betancourt che ho incontrato a Bologna e mi ha commosso quando ha raccontanto di non aver quasi riconosciuto i figli dopo sette anni di sequestro.
Sarai tra le artiste femminili che si riuniranno a San Siro per il live "Amiche per l'Abruzzo". Un evento mai accaduto in Italia.
Ed è assurda questa cosa. In America si organizzano questi live tra donne senza problemi, qui in Italia bisogna passare attraverso management o produttori ed è per questo che spesso cadono nel vuoto delle belle idee. Io ho fatto molte cose con Carmen Consoli, con cui ho suonato rock, Paola Turci o Ginevra Di Marco. In tutti questi casi ho alzato personalmente la cornetta, le ho chiamate e ci siamo ritrovate subito sul palco. Non dimentichiamo però altri eventi mirati alla sensibilizzazione di temi importanti, come il 1 maggio, cui ho partecipato come ospite, che quest'anno è stato dedicato all'Abruzzo sensibilizzando molti ragazzi al tema.
Chiudiamo con il disco "Musa". Il sound di alcune canzoni ricorda le atmosfere dei primi dischi di Carmen Consoli. E' un caso?
Carmen la conosco da quindici anni, abbiamo fatto assieme Sanremo Giovani e abbiamo spesso suonato rock sullo stesso palco. Ma è normale che quando nascono delle collaborazioni ci sia uno scambio di esperienze. Ho fatto ascoltare a Carmen "Un volo senza fine" e se ne è innamorata così tanto che ha suonato la chitarra acustica. Detto questo, sono orgogliosa di dire che il sound del disco è tutta farina del mio sacco, essendo percussionista sono partita dalle batterie per costruire tutto lo scheletro dei vari brani. Insomma è stato veramente un bel parto.