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Luciana Littizzetto

Luciana, perché rifiuta la proposta del suo fidanzato?
«Vorrei precisare che Davide non è arrivato con la fanfara. Da anni ci chiedono perché non ci sposiamo. Così, un bel giorno, è saltato fuori anche lui: "Luciana, perché non ci sposiamo?"».
La sua risposta?
«"Davide, ma sei scemo?"».
Che cosa c'è di tanto strano? State insieme da 9 anni.
«Guardi, se mi fanno fare delle promesse, un attimo dopo mi vien voglia di trasgredire. E quando ci si sposa, si pronuncia la frase "per sempre". Sono cose che proprio non fanno per me. Nella mia vita non mi è mai successo qualcosa che sia durata per sempre. E poi detesto le feste di matrimonio. Non vado neanche a quelle degli altri».
Il vestito bianco, però...
«Credo sia il vero motivo per il quale molte ragazze si sposano. Io, però, faccio l'attrice: questa non è la prima volta che lo indosso, né sarà l'ultima».
Andiamo, non è la stessa cosa.
«Potrei valutare l'ipotesi di sposarmi solo se avessero deliberato un indultino per le coppie che si lasciano entro i primi tre anni. Niente avvocati, tutti liberi e felici come prima».
Non c'è proprio nulla che l'attira, della vita coniugale?
«Nulla che io non abbia già dalla convivenza. Mi soffocherebbe l'idea di non avere una via d'uscita. Anche se il problema è solo l'idea, perché io con Davide sto benissimo».
Dai suoi libri, invece, viene fuori il paradigma del fidanzato tutto pantofole e playstation.
«Non tutto quello che scrivo nei miei libri è capitato a me, per fortuna».
E allora spenda una parola buona per Davide.
«Amo il fatto che sia granitico, concreto. Ha delle passioni e le porta avanti con metodo. La musica, le Harley Davidson, i rettili. Io, se ho del tempo libero, lo trascorro rimuginando sulle cose, crogiolandomi su qualche assurdo malessere. Sono uno Scorpione».
Che cosa le manca di lui, quando non c'è?
«Il calore. E non solo in senso sentimentale: Davide tiene caldo come una stufa di Castellamonte».
Rassicurante e caloroso. Anche lui è un uomo da sposare.
«Ancora! Vi siete messi d'accordo con mia mamma?».
Sua madre prima ha detto: «Io accetto questo stato di cose. Non lo approvo, ma lo accetto».
«Lei è una mamma d'oro e io sono figlia unica. Il nostro rapporto è fortissimo: due anni fa, quando ho cambiato casa, ho obbligato anche i miei a trasferirsi nelle vicinanze».
Però continua a disobbedire ai suoi genitori.
«Il fatto che io non mi voglia sposare non è il loro cruccio maggiore. Quando ho abbandonato l'insegnamento, lì sì che hanno incassato un brutto colpo. Dopo avermi fatto studiare con tanti sacrifici, si sono sentiti dire che mollavo tutto per provare a far ridere la gente».
Avrebbero mai scommesso su di lei?
«Non l'avrei fatto neanch'io, all'inizio. In fondo, fino a pochi anni fa avevo molti dubbi sul fatto che questo potesse diventare il mio mestiere».
Quando si sono rassegnati?
«Chissà. Magari nemmeno si sono rassegnati del tutto. La famiglia dalla quale provengo è semplice e molto all'antica, ma proprio per questo funzioniamo bene. Io pecco ogni giorno e mia mamma va ogni sera in chiesa a chiedere perdono per i miei peccati. Siamo una joint venture».
Non si è mai chiesta perché il pubblico la ama tanto?
«Per chiedermelo me lo sono chiesto. Da qui a trovare una risposta, però, ne passa. La cosa più facile da dire è che parlo di cose che succedono a tutti. E che, io per prima, ho sperimentato sulla mia pelle».
Dicono che la televisione sia sempre più brutta e volgare.
«Non tutta. E comunque, con la televisione dei pianti e delle urla io non c'entro nulla. Dico le mie cose dove ho tempo e modo per dirle».
Qualcuno l'accusa di dire troppe parolacce.
«Per chi fa il mio mestiere le parolacce sono come il pepe quando si cucina. Non si può usare sempre, non sta bene su tutto. Ma in alcuni casi è quasi indispensabile».
In passato è girata voce che la stessero cercando Maria De Filippi e Antonio Ricci.
«Da Fazio ho trovato un ambiente ideale. Fabio è un amico e mi lascia fare. Quando vado ospite a "Che tempo che fa" non ha idea di ciò che dirò in trasmissione. Lui si fida. E io preferisco sorprenderlo».
Sta lavorando a qualche altro programma televisivo?
«Non c'è il tempo materiale. Sarò a "Che tempo che fa" fino a maggio. È già dura inventarsi ogni settimana qualcosa che faccia ridere».
E lei si diverte mai, guardando la tv?
«Mi sono appassionata ai programmi che vanno in onda sul satellite. Come "Extreme Makeover", che documenta le trasformazioni operate dalla chirurgia plastica su pazienti disposti a tutto. E mi fa impazzire "S.O.S. Tata", una sorta di reality su una balia che corre in aiuto di famiglie con bambini ingovernabili».
Non è che sta pensando a fare un bambino?
«E perché no?».
Che genere di mamma sarebbe Luciana Littizzetto?
«Porterei mio figlio alle mostre, a teatro, al cinema. Vorrei fare di lui un bimbo curioso».
Quale complesso rischierebbe d'avere, suo figlio?
«Si vergognerebbe d'avere una mamma che va in tv e dice le parolacce».
E che cosa vorrebbe evitargli con ogni mezzo?
«Per nessun motivo lo manderei a scuola dalle suore».
Perché?
«Non ho potuto vivere liberamente la mia adolescenza. Se sei in una classe femminile in una scuola di suore, di certe cose non puoi neppure parlare. L'unica speranza è legata all'arrivo di un prete bello e tormentato, come il Padre Ralph di "Uccelli di Rovo". In fondo, però, le suore sono state la mia fortuna. Hanno stimolato il mio lato ribelle, quello che m'ha portata fin qui».
E se un giorno suo figlio chiedesse a lei e a Davide di sposarvi?
«Forse lo farei. E accetterei anche se si trattasse di sposare uno straniero senza permesso di soggiorno che ha bisogno della cittadinanza».
È già qualcosa.
«Prendo sempre posizioni forti, ma alla fine sono pronta a cambiare idea. Comunque, se un giorno mi sposerò, non voglio vestiti, clacson, invitati, pranzi. Scapperemo via lontano da tutti. Eviteremo anche i testimoni».
Parliamo d'altro. Sta per girare un nuovo film.
«Vero. Il regista è Alessandro Piva. Sto ancora leggendo il copione».
Qual è l'ultimo film che ha visto?
«Non conta tanto quale ho visto, ma come».
D'accordo. Come l'ha visto?
«Con Davide, sul divano. Io sono di quelle che, durante i film, continuano a fare la domanda».
Quale domanda?
«"Sono più o meno bella di quell'attrice lì?"».
Davide che cosa risponde, di solito?
«"A me tu piaci"».
È una buona risposta.
«Sì, però lui è appassionato di rettili».

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