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Luciana Littizzetto

ANDIAMO AL SODO. LUCIANA LITTIZZETTO VA ASCOLTATA E NON RACCONTATA. PER QUESTO NON RUBO ALTRO SPAZIO CHE NON SIANO LE SUE ESILARANTI DICHIARAZIONI. LA BATTUTA STA DIETRO L’ANGOLO E LA SUA VITA PUÒ SOMIGLIARE ALLA NORMA, MA COSÌ NON È. BUONA LETTURA! 

Quali sono stati i tuoi esordi artistici?
Ho iniziato circa 15 anni fa in maniera seria. Devo dire: avrei voluto fare l’attrice da piccolina ma provengo da una famiglia molto normale, i miei facevano i lattai a Torino e non erano molto favorevoli.
Volevo fare l’attrice degli sceneggiati radiofonici perché mi succedeva spesso di cadere malata e quindi, stando in casa, ascoltavo la radio perché non esistevano i programmi mattutini alla televisione.

Però, poi capitolarono i tuoi?
In qualche maniera sì. Per assecondarmi m’iscrissero a una scuola di danza, ma dopo il primo anno mi dissero: forse è meglio che stai seduta. Allora mi hanno fatto studiare pianoforte e lì è andata così bene che mi sono diplomata. Ho cominciato a fare le prime supplenze ancor prima del diploma in una scuola media e studiavo recitazione con la convinzione che non sarei mai riuscita a fare questo mestiere.

Per quale motivo?
Per moltissimi motivi. Ero già grande, avevo 24 anni e venendo da Torino non avevo molte opportunità artistiche; non ero una soubrette di quelle con le gambe da due metri e gli occhi da gattina.

Però con una vis comica di tutto rispetto.
Sì, all’inizio non sapevo bene neppure io quale strada inforcare, le cose che volevo fare; dovevo avere l’opportunità di crescere e io tra tante cose sono abbastanza testona e caparbia e quindi alla fine, batti e ribatti, sono riuscita, certo grazie al pubblico perché non ho altri santi in paradiso.

Tu hai iniziato come attrice o come scrittrice di testi?
Come attrice avevo vinto un concorso di cabaret nel ’90; si chiamava: “Bravo, Grazie”. La prima cosa che ho fatto in televisione sono state un paio di puntate di Avanzi (il programma di Serena Dandini, ndr) che però sono andate male e mi hanno immediatamente rispedita a casa. Nessuno forse lo ricorda! Dopo un po’ di gavetta nei locali e nelle birrerie, mi hanno chiamata a fare Cielito Lindo (altro programma di successo di Raitre, ndr).

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