"Grazie alla legge Gasparri (sulla quale io mi dimisi da Presidente)" prosegue Annunziata, è stato "ristabilito il nesso stretto tra Rai e politica, dunque non sono stata sorpresa dal provvedimento, pero' ritengo che una cosa e' il direttore una cosa e' l'editore", che "non puo' dettare i contenuti delle scelte editoriali, puo' indirizzarle ma non puo' entrare nel merito; facendo questo non solo sta esautorando il conduttore ma soprattutto sta esautorando il Direttore generale e il Presidente della Rai, perche' sta entrando specificamente nei contenuti, sta cambiando i palinsesti, sta dicendo cosa fare e cosa non fare".
"Se De Benedetti - prosegue Annunziata - facesse lo stesso con Repubblica non solo i giornalisti sarebbero un pò sorpresi, ma sarebbe un'esautorazione dell'intera catena di comando a partire da Ezio Mauro. Questa è la gravità di questa cosa, io sto cercando di parlare dal punto di vista tecnico-editoriale, insomma è l'esautorazione dei vertici della Rai. Io sono sempre stata contraria alla par condicio in generale - conclude Annunziata - credo che la sinistra che l'ha voluta l'abbia voluta per paura di Berlusconi, perchè penso che un giornalista bravo è uno che da solo riesce a organizzare l'equilibrio; dopodichè il giornalista ha le sue idee ma e' per questo che uno vede un giornalista piuttosto che un altro. Oggi la par condicio viene impugnata erroneamente dalla politica come sistema puntivo e non come sistema di stimolo".