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Dario Vergassola

Che fa Vergassola, è pazzo? Un uomo di spettacolo che firma un appello di partito si vede assai di rado. Per tanti motivi... A me sembra giusto così. Tutti dovrebbero dire come la pensano senza aver nessun tipo di paura, di remora. Dichiarare il voto è un’espressione di libertà. Casomai è sorprendente che possa creare ansia il far sapere per chi si vota. In qualche caso però lo schierarsi può anche fare comodo... Nel mio caso si tratta di un partito piccolo. Non lo si fa certo per “comodità”. E allora perché, Vergassola? Perché la sua firma sull’appello? Più che Berlusconi è il berlusconismo che bisogna sconfiggere, l’idea che un paese possa funzionare sostituendo alla politica un’azienda. Rincorrendo un’Italia senza politica, un mondo senza politica, non si va molto lontano. Anzi, non si va da nessuna parte. Berlusconi un’idea di dove andare ce l’ha. Ribadisco, la logica del partito azienda non porta lontano. Anzi, l’Italia rischia di essere travolta. Facciamo un esempio, la legge sugli immigrati clandestini. Non ha senso dire: buttiamoli fuori. Arriveranno comunque e bisogna essere pronti, organizzati, accoglienti. E ancora, che senso ha depenalizzare il falso in bilancio? Vergassola, lei sta parlando come un “rifondarolo”. Fausto Bertinotti ha il potere di dire le cose mentre io le sto pensando. Ma lui le dice meglio. E poi sono convinto che le accuse di “sfascismo”, di aver fatto cadere il governo Prodi, fossero pilotate. Non mi sono mai tornate, anche perché arrivavano quando si erano già messi d’accordo per bombardare la Serbia. E allora faceva comodo toglier di mezzo un personaggio come Bertinotti, che continuava a crescere nei consensi e che con il suo no alla guerra sarebbe arrivato al 16%. Un partito del 16% dovrebbe essere comodo, come un letto a due piazze. Noi di sinistra ragioniamo in modo strano: meglio primi in serie “D” che secondi in serie “A”. Ora Rifondazione non è più accusata di “sfascismo”, passa per forza affidabile. Sta dicendo che Rifondazione comunista è diventata un partito moderato? No. Bertinotti cerca di trasmettere l’idea che è importante sconfiggere Berlusconi. Anche perché altri cinque anni così non possono che far cadere il paese in disgrazia. Portano distruzione, tanto per per rubare gli slogan altrui! Cosa è successo nell’ultimo lustro nel mondo dello spettacolo, nella televisione? Faccio parte di questo mondo simpatizzando per Rifondazione comunista. Come dire: non ho mai avuto cavalli di razza a cui attaccarmi. Penso che Bertinotti sia proprio la persona sbagliata a cui chiedere favori di questo genere. Lo confesso: lo voto anche per questo. Senza dimenticare che c’è chi è stato colpito duramente sul lavoro, come Biagi, Travaglio, Luttazzi... Nella “lista nera” ci finì anche Veregassola, la invitarono a “Matrix” per discolparsi. E magari fare un po’ di autocritica. Mi invitarono a “Matrix” per mettermi ulteriormente nel mezzo. C’era Confalonieri che mi chiedeva di Dell’Utri... Io mi sento un “cazzeggiatore da bar”. Comunque i figli a casa erano orgogliosi di me. Per la prima volta mi hanno stretto la mano come fossi un “partigiano”, senza mancar di rispetto ai partigiani veri. Sì, fu proprio una bella giornata in famiglia. E poi gli amici, mi chiamavano tutti... Avrà ricevuto telefonate di solidarietà dai comunisti, dagli eredi di quelli che “bollivano i bambini”. Già, i comunisti cinesi che “bollivano bambini”. Ma come si fa a dire certe cose? Sarebbe troppo rispondere che anche gli italiani quando mangiano involtini primavera commettono infanticidio. Oppure che con l’arrivo dell’aviaria c’è stata un’evoluzione dei comunisti: bollire bene i bambini per non prendere le malattie... Che dice Vergassola, si vince o si perde il 9 aprile? A giudicare dagli attori di destra che diventano di sinistra, che si preparano a saltare la palizzata, c’è da essere ottimisti. Loro sì che hanno antenne lunghe e orecchie attente, forse si può sperare... Certo fra una base del genere, come militante della sinistra mi troverei un po’ in difficoltà.

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