Un giallo? Chissà. Di certo L’era glaciale di Raidue ha avuto un finale di stagione pirotecnico. Anzi, un vero e proprio fuori programma. Perché venerdì, invece di andare in onda alle 23, come previsto dal palinsesto, è scivolata più in là di ben 50 minuti. Quasi un’ora, nonostante il programma fosse stato registrato tra le 18 e le 19. Un ritardo spiegato con i classici «motivi tecnici», che non fugano i dubbi su quanto realmente accaduto.
E infatti nei corridoi di viale Mazzini le voci che si rincorrono non parlano certo di «motivi tecnici» ma di ritardi causati da una serie di valutazioni editoriali sulla puntata e, in particolar modo, sulle interviste rilasciate a Daria Bignardi sia da Morgan (il giurato di X Factor) che dalla cantante Fiorella Mannoia (che ha fornito il suo punto di vista sul «No B day» previsto per ieri). A far discutere, insomma, e a sancire il rinvio di circa un’ora del programma (prima sono andati in onda venti minuti di cartoni animati, poi è stato anticipato il Tg Parlamento) sembra che siano state le dichiarazioni dei due artisti, piuttosto che le questioni tecniche. Sia Morgan che Mannoia, infatti, hanno ironizzato su Berlusconi e il governo, anche e soprattutto in riferimento alla manifestazione di piazza in programma proprio ieri.
Comunque, se ritardo c’è stato non si può sostenere che la trasmissione sia stata censurata. Nessun taglio ma solo, racconta qualcuno, un tentativo di «azzoppare» lo share rimandando a orari insoliti il programma. Ma, anche in questo caso, con scarsi risultati. Perché come confermano gli uomini dell’Endemol, produttrice dello show, «nonostante l’orario» il programma invece del consueto 11% di share ha totalizzato il 10,3. Caso aperto, comunque, tra L’era glaciale e le seconda rete del servizio pubblico. Se da un lato la Bignardi non parla, nemmeno il direttore di rete Massimo Liofreddi lo fa. «Mi dispiace - spiega - ma il sabato sera sono a cena con la famiglia. Ci sentiamo lunedì».