Cronaca - il sito di zon@ venerd́

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Adriano Poletti è un altro mio eroe. Lo sono tutti coloro che lavorano con lui a Transfair-Fairtrade (l’organizzazione che da sette anni promuove il commercio equo in Italia).

Lui è il presidente, ed è anche sindaco di un paese vicino ad Arcore, Agrate Brianza. È alto, giovane (più biondo che grigio), intelligente ed eloquente. “Per me”, dice, “Fairtrade è semplicemente un modo più equo di pensare e organizzare le relazioni commerciali con i paesi poveri. Garantisce che chi produce un prodotto riceva un prezzo giusto”.

L’idea ormai è nota: invece di comprare zucchero, caffè, frutta, miele, riso da intermediari ricchi e, forse, senza scrupoli, possiamo comprare i prodotti direttamente dai produttori (“Perché la globalizzazione sia un vantaggio per tutti” è lo slogan). “Il sistema dei negozi Bottega del mondo”, continua Poletti, “è la vera e propria anima del commercio equo. Ce ne sono 350 in Italia. Fairtrade è il nome di un programma internazionale che unisce sette marchi e organizzazioni diverse per dargli peso politico e commerciale. Ormai ci ospitano circa quattromila punti vendita in Italia – negozi biologici o piccoli supermercati – e rappresentiamo 400 gruppi di produttori di Africa, Sudamerica e Asia”.

Nuovo nome, nuovo logo: un cerchio bianco con un uomo nero, con il braccio alzato. Per chi è interessato, c’è un weekend (7 e 8 novembre) sul lago Maggiore per approfondire. Per informazioni: www.transfair.it. Per correttezza, devo dire che il sindaco Poletti si definisce un “ulivista convinto”. E siccome è già la seconda volta che intervisto uno di sinistra, e le critiche sono già arrivate, la prossima settimana sentiremo uno/una di destra…

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