Un noto storico ha scritto che “la storia comincia dove la memoria finisce”. La data dell’8 settembre si colloca proprio in questa fase di passaggio: per alcuni è un ricordo recente, per altri è storia antica.
Il sessantesimo anniversario del “voltafaccia” ha scatenato come sempre il dibattito su ciò che questa data significa. Mentre il presidente Ciampi ha affermato che quel momento segnò la nascita della patria e non la sua morte, un ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha proposto la sua analisi storica paragonando Berlusconi a Mussolini. Buongiorno, notte – il film di Marco Bellocchio presentato alla Mostra del cinema di Venezia – era su tutte le prime pagine perché rievoca i giorni del sequestro di Aldo Moro, un quarto di secolo fa. Il tutto mi fa concludere che è ingiusta la vecchia accusa secondo cui, in Italia, la storia sarebbe ignorata e volutamente dimenticata.
Da giorni Raitre manda in onda documentari appassionanti (e non faziosi). Il fatto che la storia riesca ancora a suscitare polemiche e a provocare reazioni è senz’altro un dato positivo. In Gran Bretagna non è vista assolutamente come un argomento vivace e intellettualmente stimolante. Intanto il tempo passa e le cose cambiano anche per questa rubrica. Dalla prossima settimana, nella migliore tradizione della politica italiana, obbedirò a un impulso trasformista.
Comincerà così una serie di mini-interviste, non solo con personalità ben note ai lettori, ma anche con eccentrici personaggi locali, baristi dalle opinioni forti, artisti dimenticati, tifosi spietati. Ringrazio fin d’ora i lettori che vorranno suggerire personaggi e argomenti.