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Intervista a Enzo Gallotta, capo della cronaca della Gazzetta di Brescia

Sottolineo subito che, secondo me, i preti cattolici sono spesso tra le persone più ammirevoli del paese. C'è però una cosa che non capisco. Quando in Italia succede quel che è successo in Irlanda, America o Polonia, non se ne parla.

In quei paesi certe storie provocano indagini, polemiche e anche saggi lunghi e seri. In Italia, al massimo qualche paragrafo sulla stampa regionale e niente più. Stiamo parlando delle gravi accuse di pedofilia contro alcuni preti a Brescia.

Sentiamo Enzo Gallotta, capo della cronaca della Gazzetta di Brescia: "Sono coinvolte due scuole materne in cui sono stati denunciati atti di pedofilia che riguarderebbero dodici persone, fra cui tre preti. Non si conoscono le accuse precise, siamo ancora alle indagini preliminari. Gli atti sono stati depositati la settimana scorsa e adesso sono a disposizione della difesa. In città se ne parla molto, anche per la notorietà dei sacerdoti chiamati in causa. Il vescovo ha respinto le loro dimissioni. Da una parte, la gente non crede a una parola di queste accuse: i prelati hanno guadagnato sul campo il rispetto, c'è incredulità sul fatto che possano essere davvero coinvolti. Personalmente, data la delicatezza del tema e non avendo ancora visto gli atti, non ho opinioni. Però, conoscendo questi sacerdoti, mi pare difficile che abbiano compiuto atti di violenza sessuale. D'altra parte, i genitori dei bambini dicono giustamente che la verità dovrebbe uscire dalle aule processuali, che è sbagliato decidere l'innocenza o la colpevolezza a priori. Non è vero che il caso è stato ignorato dai mezzi di informazione: noi abbiamo pubblicato le foto dei preti accusati e anche il testo della lettera del vescovo".

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