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Intervista a Mauro Zerbini, direttore generale di Internet Bookshop

Fra qualche anno la libreria più importante d'Italia sarà Internet Bookshop. Fondato nel 1998, questo sito è molto simile ad Amazon. Ha raggiunto l'anno scorso un fatturato di 9,2 milioni di euro, e le previsioni dicono che la cifra raddoppierà nel 2004.

La maggioranza della società è controllata da Messaggerie libri, con una partecipazione del 20 per cento da parte di WHSmith (una catena inglese che aveva già sperimentato il mercato online). Per tanti entrare in una libreria è un po' come andare in chiesa: sei circondato dal silenzio e da secoli di saggezza.

Certo, un sito internet non offre quell'atmosfera, però ha molti altri vantaggi. Primo, non c'è quel sapientone irritante e accondiscendente che trovi in ogni libreria vera (anche se sul sito c'è la mia amica Jenny, commessa virtuale). Poi il catalogo.

"Non esistono negozi di libri con un assortimento così ampio", dice Mauro Zerbini, il direttore generale. "La libreria più grande d'Italia ha 70mila volumi. Noi ne abbiamo 315mila". Trovi tutto quello che cerchi in pochi secondi, e il libro ti arriva direttamente a casa (il 30 per cento dei clienti paga alla consegna).

"Non credo assolutamente che le librerie spariranno. Però Internet Bookshop diventerà un canale sempre più usato. Abbiamo un accordo con 1.500 siti – tra cui alcuni molto importanti, come Il Sole 24 Ore, Kataweb eccetera – che prendono una commissione sulle vendite che facciamo tramite loro. I nostri clienti sono quelli che, quando hanno tempo, girano per le librerie vere. Ma suwww.internetbookshop.it vengono per trovare i libri che gli servono. Per risparmiare tempo e soldi".

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