Intervista a Paolo Landi, presidente di Adiconsum
Ogni tanto, magari una volta ogni due mesi, vedete citata sui giornali Adiconsum. Secondo me è una delle organizzazioni più importanti della penisola. Nata nel 1987 dalla Cisl (però oggi dice di essere "pienamente autonoma"), ha 280 sedi in Italia presso la Cisl ("pienamente"!?) e centomila associati.
Svolge un lavoro validissimo: difende i diritti del consumatore italiano. Le campagne principali sono sui cartelli della benzina e sulle banche. Sentiamo il presidente, Paolo Landi: "L'Adiconsum dialoga ma fa anche denunce. In Italia siamo passati a un mercato con una finta concorrenza: i controlli istituzionali sono ancora molto formali, non hanno i denti, quindi i vari cartelli si mettono d'accordo. Con la benzina che succede? Il problema non è che il prezzo alla pompa sia collegato al prezzo del petrolio, è che non lo è! Se oggi aumenta il petrolio, tra due minuti aumenta il costo alla pompa. La riduzione invece arriva dopo tre o sei mesi. C'è una chiara speculazione, con conseguenze inflazionistiche. Vogliamo più trasparenza. In Italia ci sono oltre mille banche, anche se poi si riducono a una decina… Il problema dov'è? Di nuovo, non c'è vera concorrenza. Per ottenerla è essenziale poter cambiare banca facilmente. Ti fanno pagare 500, 600 euro per disinvestire soldi. Devi pagare 70 euro per chiudere il conto. Per entrare o uscire dalla banca c'è sempre un pedaggio artificiale che impedisce la mobilità e quindi la concorrenza. E così il conto corrente può costare fino a 300 euro all'anno!".
Forza Adiconsum, direi.