In occasione della conferenza mondiale sul clima a Milano (1-12 dicembre), parliamo con il fondatore di LifeGate.
Marco Roveda è un manager di grande successo (imprenditore dell’anno nel 1997 secondo la camera di commercio di Milano; a capo di una ditta con otto milioni di fatturato all’anno) ma parla come un umile monaco. Sul suo sito vedrete la foto di un uomo tutto in bianco, sdraiato su un letto di fieno.
LifeGate è “l’esempio di come si potrebbe creare una imprenditorialità pulita”, dice Roveda. “Promuove uno stile di vita etico: c’è il portale, la rivista, la radio, l’assicurazione, la clinica olistica. Parliamo di alimentazione, di ecologia o di eros. L’uomo moderno vive una crisi di astinenza di valori e ideali. Vive lontano dalla spiritualità, lontano dal benessere psicofisico”.
Roveda ha inventato il concetto di “biologico” decenni fa con Scaldasole (poi venduta alla Plasmon). Il suo esempio è stato apprezzato e imitato, tanto che l’Italia è al primo posto in Europa per produzione biologica. Primato ammirevole. LifeGate va oltre. Cerca di diffondere un modello di vita.
Per alcuni sarà troppo “hippie”, troppo “zen”; altri rideranno di una persona diventata ricca predicando un messaggio antimaterialista. Tanti, però, ammireranno uno che lavora per “lo sviluppo di una spiritualità”. La chiesa cattolica, dice, “vuole egemonizzare la spiritualità, non accetta una coscienza laica, che una persona possa essere buona senza fare riferimento a Dio.
Ma alla fine tutte le religioni si somigliano. La fonte della spiritualità è sempre l’amore”.
Per ulteriori informazioni www.lifegate.it