Ciò ha portato alcuni studiosi della Scuola Sovietica ad indicare nella società puffolare la vera utopia socialista. In effetti si fa notare che tra i Puffi, a parte le specializzazioni professionali, non esiste alcuna distinzione tra borghesia e proletariato, e tantomeno una qualsivoglia forma di sfruttamento dell'uno sull'altro. I Puffi vivono in abitazioni uguali, non conoscono la proprietà privata, lavorano ciascuno per il benessere della comunità, e si possono addirittura permettere di mantenere elementi non produttivi (come il Puffo Sfaticato o il Puffo Tontolone).
Inoltre lo Stato provvede al benessere di ciascuno: si veda il cibo che viene coltivato dal Puffo Contadino, cucinato ed erogato dal Puffo Golosone, o i lavori di manutenzione fatti gratuitamente dal Puffo Inventore, o dal Puffo Falegname a chiunque ne ha bisogno. Non esiste denaro,anzi, l'intera società è basata su una serie di reciproche prestazioni che (e questa è la cosa più importante) sono date per scontate dalla mentalità sociale puffolare, senza neppure essere soggette a un meccanismo di scambio diretto o baratto. In altre parole, alla società dei Puffi è da applicare alla lettera la famosa frase di Marx: "Da ogni puffo secondo le sue capacità, a ciascun puffo secondo i suoi bisogni".